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11 febbraio, 2015

I Teatri di Parigi: il Théâtre des Champs-Élysées. Curato da Stefano Duranti Poccetti



Il Théâtre des Champs-Elysées

Il Théâtre des Champs-Elysées (negli anni ’20 anche conosciuto con il nome di Comédie-Montaigne, dato dal direttore Jacques Hébertot) fu costruito nel 1913 e inaugurato il 3 aprile dello stesso anno. E’ considerato uno dei più bei Teatri parigini. La sua costruzione si deve a un gruppo di artisti : gli architetti Henry Van de Velde e Auguste Perret, il pittore e scultore Antoine Bourdelle (sua la facciata e altre decorazioni e affreschi interni), il pittore Maurice Denis (che realizzò la decorazione della cupola), i pittori Édouard Vuillard, Ker-Xavier Roussel e Jacqueline Marval – che hanno ugualmente contribuito alla decorazione -, che diedero a questo tempio uno stile tra l’Art déco e il classico. La costruzione è divisa in tre sale : le Théâtre des Champs-Élysées (1905 posti), la Comédie des Champs-Élysées (601 posti) e lo Studio des Champs-Élysées (230 posti). E’ stato, tra l’altro, il primo Teatro di Parigi costruito in cemento armato. Il primo direttore fu Gabriel Atruc, che vide la creazione della « scandalosa » Sacre du Printemps di Stravinsky, coreografata da Nijinsky, che fu rappresentata per la prima volta proprio in questo Teatro il 29 maggio 1913, quindi solo a poco più di un mese dalla sua apertura.

Il debutto della Sagra della Primavera avvenne il il 29 maggio 1913 al Théâtre des Champs-Elysées e coincise con il più clamoroso scandalo nella storia del balletto del primo Novecento. Non appena il sipario si aprì, scoppiò nella sala un tale tumulto che i danzatori della compagnia dei Ballets Russe non riuscirono più a sentire l’orchestra, che pure suonava freneticamente.
La bacchetta del direttore, Pierre Monteux, non era certo sufficiente a ovviare all’inaspettato clamore e il coreografo Vaslav Nijinskij, appollaiato su uno sgabello dietro le quinte, si mise a scandire il tempo con i piedi perché i ballerini potessero continuare a danzare.
I fischi e gli schiamazzi persistenti costrinsero Sergej Djagilev, l’impresario dei Ballets Russes, a levarsi in piedi e a implorare il pubblico di lasciare proseguire lo spettacolo ; ma quando la rappresentazione terminò, l’autore della musica, Igor Stravinskij, dovette scappare dal teatro per evitare il furore degli spettatori1.

Si capisce da queste parole che non fu per niente facile l’esordio della Sagra, composta da Igor Stravinskij su coreografie di Vaslav Nijinskij. In effetti sarà un’opera che all’epoca non avrà molto successo, visto che sarà rappresentata tra Parigi e Londra solo otto volte.
Era la prima volta che si vedeva sul palcoscenico una cosa del genere. Il soggetto è già molto particolare per l’epoca e considerato violento a scandaloso, visto che si tratta del sacrificio di una vergine da parte di una tribù per consacrare l’arrivo della primavera. Fu inoltre la prima volta che i danzatori, per volere di Nijinskij, rinunciarono alla leggerezza e alla verticalità del balletto classico, a favore di movimenti pesanti, per niente artificiosi, richiamanti a quell’antica civiltà primitiva.
In ogni caso, chiudendo questa parentesi sulla Sagra, come si capirà il Théâtre des Champs-Elysées  ha avuto fin dagli inizi un repertorio musicale (musica, danza, opera…), linea che segue tutt’oggi. Qui sono ospitati i migliori direttori di orchestra, cantanti, musicisti del mondo artistico : direttori e compositori come Karl Boehm, Pierre Boulez, William Christie, Claude Debussy, Wilhelm Furtwaengler, Valery Gergiev, Carlo Maria Giulini, Bernard Haitink, D.E. Ingelbrecht, Herbert von Karajan, Otto Klemperer, Josef Krips, Lorin Maazel, Kurt Masur, Zubin Mehta, Willem Mengelberg, Pierre Monteux, Charles Münch, Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Manuel Rosenthal, Sir Georg Solti, Arturo Toscanini, Bruno Walter, René Jacobs, Marc Minkowski ; cantanti Feodor Chaliapine, Elizabeth Schwarzkopf, Maria Callas, Luciano Pavarotti, José van Dam, Jessie Norman, Anne Sofie von Otter, Felicity Lott, Cecilia Bartoli, Natalie Dessay, Juan Diego Florez, Angela Gheorghiu, Roberto Alagna, e solisti del calibro di Horowitz, Serkin, Arrau, Stern, Rostropovitch, Pollini, Brendel, Vengerov, Kissin, Anne-Sophie Mutter. Il Teatro è stato fin dagli esordi aperto alle nuove correnti artistiche ed è per questo che La Sagra della Primavera ha potuto prendere vita proprio qui. Questo non è stato l’unico esempio di novità da parte del Teatro ; anche gli stessi Balletti Russi di Serge Diaghilev hanno avuto un palco di eccezione proprio qui, come del resto anche altre grandi personalità e grandi corpi di danza, come Isadora Duncan, les Ballets Suédois, il New York City Ballet di George Balanchine, il Ballet de Paris di Roland Petit, Maurice Béjart, Michail Barishnikov, Trisha Brown, Sylvie Guillem, Angelin Preljocaj.
Qui vengono rappresentate numerose opere e vengono allestite quelle dei più importanti compositori operistici, quali Rossini, Wagner, Donizetti, Bellini, Verdi… Anche il repertorio francese è di certo importante e a questo provvede l’Orchestre National de France, in residenza  artistica dal 1934. E’ chiaro quindi che al Théâtre de l’avenue Montaigne si sono esibiti tutti i migliori solisti di musica colta, ma non è forse scontato dire che una parte della stagione è dedicata tuttora alle vedettes del Music-hall – si sono esibiti su questo palco Joséphine Baker, Claude Nougaro, Elton John, Maurice Chevalier e Charles Trénet… solo per fare degli esempi.
Il Théâtre des Champs-Elysées, per il suo rilievo storico e per la sua bellezza architettonica, è considerato dal 1953 uno dei più importanti edifici del patrimonio architettonico contemporaneo, classificato tra i Monumenti Storici del Paese.  Dal 1970 è la Cassa dei Depositi francese la proprietaria dello stabilimento, che nel 2010 entra a far parte dell’Associazione ASTP per il sostegno dei Teatri privati e del Sindacato Nazionale dei direttori dei Teatri Privati (SNDTP), di cui fanno parte altri 50 Teatri parigini. Questo per cercare di unire le forze e creare un’unione di Teatri associati.
Per quanto riguarda i restauri, uno importante fu nel 1985 e durò per ben due anni, quando nel 1987 si poterono finalmente riaprire le porte. Altri restauri, soprattutto per il miglioramento dell’acustica, sono stati fatti nel corso degli anni 2000.
Per quanto riguarda la direzione del Teatro, nel 1920 fu affidata a Jacques Hébertot, che finisce il suo incarico nel 1925, quando arriva l’attore Louis Jouvet, che rimane fino al 1934, inaugurando l’arrivo di Jean Sarrus, che resta però solo per due anni, visto che Roger Capgras lo sostituisce nel 1936. Durante la Seconda Guerra Mondiale il Teatro resta sotto la responsabilità de la Société des Auteurs. Nel 1944, Roland Piétri e Claude Sainval lo dirigono insieme fino al 1948 – quest’ultimo rimarrà fino al 1977, quando verrà rimpiazzato da  Guy Descaux (fino al 1992) ; poi fu la volta di Jacqueline Cormier e del regista Michel Fagadau, che dirige dal 1994 fino alla sua morte (2013). L’attuale direttrice è proprio sua figlia Stéphanie Fagadau-Mercier2.


1Marinella Guatterini, L'ABC del Balletto, Mondatori, Milano, 2011. p. 138

2Per la storia del teatro sono stati consultati i siti ufficiali http://www.theatrechampselysees.fr/ e http://www.comediedeschampselysees.com/

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