Roma,
Teatro Ambra Garbatella (Piazza Giovanni da Triora 15). Dal 26
febbraio all’1 marzo 2015
Sarà
perché l’argomento, propinato in tutte le ricette possibili e
immaginabili, non sorprende più nessuno, o per il fatto che si ha
bisogno sì, ogni tanto, di una serata leggera e spensierata
(legittimo desiderio), che possa sorprenderci e non rovesciarci
addosso ovvietà consunte, ma la commedia di Claudio Gnomus in scena
al Teatro Ambra Garbatella fino all’1 marzo, non convince affatto.
Il successo che pochi anni fa l’autore aveva ottenuto con quel “Gli
uomni vengono da Marte, le donne da Venere”, divertente, frizzante,
spiritosamente garbato, in questa nuova commedia si perde in una
drammaturgia povera che dà vita ad uno spettacolo scontato, senza
colpi di scena, quasi stanco, piatto.
Qualche battuta funziona,
troppo poche, (e molte altre sono di una banalità disarmante) e le
due protagoniste femminili hanno talento, ma manca quell’armonia,
quella fluidità drammaturgica che riesce a rendere godibili anche i
prodotti deboli come questo.
L’atavica
differenza tra uomini e donne, le gelosie, gli assurdi contrasti
nelle dinamiche di coppia… tutto lecito, ma ci si aspettava molto,
ma molto di più.
Un
passo falso nella programmazione dell’Ambra Garbatella, che lascia
fortemente perplessi.
Paolo
Leone
“Tra
moglie e marito non mettere il dito”, di Claudio Gnomus.
Con
Claudio Gnomus, Sara Adami e Francesca La Scala, con la
partecipazione in video di Samuel John Porter e Gianni Licata. Regia
di Claudio Gnomus
Si
ringrazia l’ufficio stampa dello spettacolo nella persona di
Rocchina Ceglia
Una bella stroncatura non c'è che dire. Forse un tantino esagerata nel "passo falso" dell'Ambra Garbatella visto che pubblico contento ce n'è stato tanto per tutte le serate programmate.
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