Roma,Teatro
Golden (Via Taranto 36). Fino al 22 febbraio 2015
Chissà
se Angelo Longoni, quando scrisse questa commedia sul finire degli
anni 80, immaginava che la situazione amara fotografata dal suo
attento occhio (ieri come oggi) si protraesse fino ai giorni odierni,
coinvolgendo non solo la generazione dei trentenni, ma spingendosi
ben oltre. L’incapacità di relazione, l’assenza di equilibrio e
di maturità negli uomini nei confronti dei sentimenti, che tanta
paura suscitano, forse oggi più di ieri. Uomini senza donne,
in scena al Teatro Golden di Roma, è la rivisitazione della
celeberrima commedia, da cui fu tratto anche un film nel 1996,
tradotta in più lingue e rappresentata anche fuori dai nostri
confini.
Modificata in alcuni aspetti, sempre grazie allo sguardo attento del suo autore nei confronti dell’attualità, e quindi non indifferente alle difficoltà economiche presenti oggi nonché a due tra le professioni più penalizzate, che costringono i protagonisti (Ludovico Fremont e Valerio Morigi) ad una convivenza forzata nello stesso appartamento. Una strana coppia, con due vissuti apparentemente molto diversi, ma entrambi accomunati (lo si scoprirà nel dipanarsi della storia) dalla stessa immaturità, non solo sentimentale, ma nei confronti della vita stessa. Nonostante uno sia introverso e alcolista e l’altro disinvolto e salutista, tutti e due sono estremamente, esistenzialmente precari. Il primo spiantato musicista, il secondo scrittore malpagato e alla cinica ricerca della svolta. Uno con difficoltà di approccio con l’altro sesso, l’altro scaltro e senza scrupoli con le donne.
Modificata in alcuni aspetti, sempre grazie allo sguardo attento del suo autore nei confronti dell’attualità, e quindi non indifferente alle difficoltà economiche presenti oggi nonché a due tra le professioni più penalizzate, che costringono i protagonisti (Ludovico Fremont e Valerio Morigi) ad una convivenza forzata nello stesso appartamento. Una strana coppia, con due vissuti apparentemente molto diversi, ma entrambi accomunati (lo si scoprirà nel dipanarsi della storia) dalla stessa immaturità, non solo sentimentale, ma nei confronti della vita stessa. Nonostante uno sia introverso e alcolista e l’altro disinvolto e salutista, tutti e due sono estremamente, esistenzialmente precari. Il primo spiantato musicista, il secondo scrittore malpagato e alla cinica ricerca della svolta. Uno con difficoltà di approccio con l’altro sesso, l’altro scaltro e senza scrupoli con le donne.
Arriveranno
allo scontro, svelando un finale cinico e amarissimo, in cui si
renderanno conto di essere ugualmente immobili, cristallizzati nelle
proprie debolezze, poveri non tanto nella tasca quanto nei
sentimenti. Amici ventennali ma che non sono mai riusciti a
parlarsi chiaramente, incapaci di costruire qualcosa di solido e
impauriti dalle loro stesse aspirazioni. Due “inutili souvenir”
che “getteranno la spugna senza nemmeno lamentarsi”.
Fremont
e Morigi sono molto bravi nei rispettivi ruoli, incarnando le due
tipologie umane pensate e scritte dal sempre attento Longoni,
riuscendo a trasmettere si i toni brillanti della commedia, ma con
quel sottofondo amaro che da sempre contraddistingue “Uomini senza
donne”, senza mai andare sopra le righe. Commedia destinata, ainoi,
ad essere sempre di estrema attualità. Ne riparleremo tra altri
venti anni.
Paolo
Leone
La
produzione Andrea Maia – teatro Golden e Angelo Longoni presentano:
Uomini senza donne, di Angelo Longoni.
Con
Ludovico Fremont e Valerio Morigi.
Regia
di Angelo Longoni.
Si
ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Golden nella persona di Daria
Delfino.
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