Roma,
Teatro Ambra Garbatella (Piazza Giovanni da Triora 15). Fino al 29
marzo 2015
“Diventare
è necessario, non essere!” L’esclamazione di uno dei sette
personaggi di questa commedia, la mamma dell’avvocatessa
interpretata da Barbara Pieruccetti, è il tragico equivoco dei
nostri giorni intorno al quale ruota l’essenzialità di “Amaranto”,
in scena al Teatro Ambra Garbatella fino al 29 marzo.
Vite
vissute secondo i dettami e le decisioni altrui, che siano sociali o
che provengano dai genitori poco cambia. Un assunto tanto più
deleterio se applicato alla sfera sentimentale. Le passioni e i
desideri repressi prima o poi esplodono, cercano la luce per non
soffocare definitivamente nella selva delle convenzioni.
E allora è il caos, che va a scompigliare l’ordine imposto al quale, come saggiamente dice la portinaia “fatina” Ada (Daniela Morozzi), non c’è sempre bisogno di rimediare. L’incipit dello spettacolo è un ambiguo e misterioso messaggio che viene recapitato alla bella Federica (Elena Smorra), avvocatessa rampante reduce da festeggiamenti alcolici per l’inaugurazione dell’ambito studio associato. Un mazzo di fiori con un biglietto che recita: “Stanotte sei stata fantastica, grazie. Michela”. Sgomento, aumentato dal fatto che la ragazza non ricorda assolutamente nulla della notte precedente. Ma non crediate che si scada in un facile pecoreccio, perché la commedia si mantiene sempre su toni garbati, intelligenti, a tratti favolistici. Forse eccessivamente verbosa e con un taglio registico (di Ilenia Costanza) molto cinematografico, affronta tante tematiche con stile e con l’inserimento di brevi brani cantati egregiamente dal vivo dai protagonisti nei momenti introspettivi. Strizza l’occhio alla commedia musicale senza esserlo. Dai rapporti genitori – figli a quelli di coppia, dal difficile inserimento nel mondo del lavoro alle ipocrisie nei sentimenti per mantenere le apparenze “giuste” e non deludere le altrui aspettative, fino al coraggio di cambiare e vivere la vita che si sente propria, aprendo la porta a quell’amore inatteso e sorprendente, come recita il titolo. Anche per lo stesso sesso, perché no?
E allora è il caos, che va a scompigliare l’ordine imposto al quale, come saggiamente dice la portinaia “fatina” Ada (Daniela Morozzi), non c’è sempre bisogno di rimediare. L’incipit dello spettacolo è un ambiguo e misterioso messaggio che viene recapitato alla bella Federica (Elena Smorra), avvocatessa rampante reduce da festeggiamenti alcolici per l’inaugurazione dell’ambito studio associato. Un mazzo di fiori con un biglietto che recita: “Stanotte sei stata fantastica, grazie. Michela”. Sgomento, aumentato dal fatto che la ragazza non ricorda assolutamente nulla della notte precedente. Ma non crediate che si scada in un facile pecoreccio, perché la commedia si mantiene sempre su toni garbati, intelligenti, a tratti favolistici. Forse eccessivamente verbosa e con un taglio registico (di Ilenia Costanza) molto cinematografico, affronta tante tematiche con stile e con l’inserimento di brevi brani cantati egregiamente dal vivo dai protagonisti nei momenti introspettivi. Strizza l’occhio alla commedia musicale senza esserlo. Dai rapporti genitori – figli a quelli di coppia, dal difficile inserimento nel mondo del lavoro alle ipocrisie nei sentimenti per mantenere le apparenze “giuste” e non deludere le altrui aspettative, fino al coraggio di cambiare e vivere la vita che si sente propria, aprendo la porta a quell’amore inatteso e sorprendente, come recita il titolo. Anche per lo stesso sesso, perché no?
Amaranto,
che è poi il nome del locale in cui tanti nodi vengono al pettine
durante lo spettacolo, è una commedia brillante, una moderna favola,
con tanto di lieto fine, costruita accuratamente, che si avvale di
una bellissima scenografia (di Daniele Frabetti) e di attori molto
bravi, talentuosi e pieni di energia. Ha spunti interessanti e i
personaggi sono credibili nelle loro storie che magicamente si
collegano l’un l’altra. La coinquilina della rossa Federica,
attrice in cerca di ingaggio e voce narrante (Ilaria Genatiempo,
grande presenza scenica e verve), il loro amico presunto gay (Enzo
Piscopo), il fidanzato paludato dell’avvocatessa (Alessandro
Intini), e quella che sarà il detonatore della già precaria
situazione, Cosetta Turco, una ragazza lesbica .
Le
perplessità sorgono nel momento della valutazione sull’impatto
della messa in scena, perché pur essendo un prodotto molto curato,
con movimenti scenici in alcuni momenti di bel senso estetico, non
riesce a sfondare la fatidica quarta parete. Non coinvolge più di
tanto lo spettatore, si crogiola troppo in un testo ricco di battute
e, aimè, di retorica. Potrebbe emozionare ma ci riesce poco. Ne ha
le potenzialità, si vede che è frutto di un grande e attento
lavoro, ma è ancora a metà strada per diventare emozione teatrale
pura.
Paolo
Leone
Iervolino
Entertainment presenta: “Amaranto. Inatteso…sorprendente amore”,
di Ilenia Costanza e Luisa Di Maso.
Con:
Daniela Morozzi, Noemi Smorra, Ilaria Genatiempo, Alessandro Intini,
Cosetta Turco, Enzo Piscopo e con Barbara Pieruccetti.
Regia
di Ilenia Costanza; Musiche originali di Anna Piscopo e Daniele
Raggi; Scene di Daniele Frabetti; Luci di Ilenia Costanza e Daniele
Frabetti; Costumi di Maria Letizia Della Felice.
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