L’Opéra
Comique
L’Opéra
Comique (Opera Comica), prima di essere un teatro è un genere. In
passato era anche chiamato Vaudeville ed è definito così un
dramma parlato, intervallato da canzoni cantate o danzate. E diverso
dall’opera, perché quest’ultima viene cantata interamente. Il
nome « Comique » non ci deve trarre in inganno, infatti
l’Opéra Comique non deve avere per forza un lieto finale.
Dal 1807 al 1864 l'Opéra Comique ha il monopolio, tanto è
vero che le sue specificità vengono insegnate al conservatorio
francese fino al 1991.
Detto
questo, il 26 dicembre 1714 Catherine Baron e Gauthier de San Edme
ottengono il permesso di realizzare spettacoli sotto il nome di Opéra
Comique, così il 3 Febbraio 1715, durante la fiera di
Saint-Germain, al Jeu de Paume di Bel Air, si vede la
creazione di « Telemaco », la prima Opéra
Comique, di cui Lesage firma il libretto, con musiche di Gillier.
Si tratta della parodia della tragedia lirica « Telemaco e
Calypso Destouches », su libretto di Pellegrin, messa in
scena il 15 novembre 1714 al Teatro dell'Opera.
Passiamo
alla vera propria istituzione. Fondata nel dicembre 1714 dalla
combinazione di due piccole troupe di Parigi e aperta al
pubblico nel 1715, l’Opéra Comique è una delle istituzioni
più antiche del teatro francese. Le sue prime stagioni si svolgono
durante le fiere della capitale e non sono facili i primi anni, visto
che il teatro si deve confrontare con gli altri due organi, che
mantengono il monopolio a Parigi, la Comédie-Française e
l’Opéra (Académie royale de musique). L'Opéra
Comique, a differenza di queste due istituzioni, ottiene il
diritto di creare uno spettacolo metà cantato, metà parlato. Si
ricorre spesso anche alla pantomima e a volte si coinvolge
addirittura il pubblico a cantare, cosa impensabile nelle altre
istituzioni ufficiali. Grazie a queste caratteristiche l’Opéra
Comique ottiene un favore di pubblico sempre in crescendo.
Verso
la metà del XVIII secolo, l'Opéra Comique conta circa venti
musicisti e altrettanti cantanti e ballerini. Come drammaturgo emerge
Charles Simon Favart (a cui sarà dedicata l’omonima Sala), nonché
il coreografo Noverre e lo scenografo François Boucher. E’ in
questa fase che, secondo l'estetica naturalista del tempo, viene
elaborata l'arte dell'interpretazione basata sul realismo della
recitazione e sulla verità del costume. Lo spirito parodico dei
primi tempi quindi scompare, lasciando il posto a nuovi intrighi e a
una nuova espressività musicale.
Nel
1762 L’Opéra Comique s’istalla presso l'Hotel de
Bourgogne e gli viene attribuito lo status di teatro reale. I
suoi compositori del tempo erano Philidor, Monsigny, Gretry e
Dalayrac e le opere prodotte vennero esportate, tradotte e adattate
sui palcoscenici del resto d’Europa - questo processo è decisivo
anche per sviluppo dell'opera tedesca. Dal 1783, l'Opéra Comique
occupa il suo teatro, la Salle Favart, che, costruita per
la Parigi elegante fine Ancien Régime, brucia a causa
dell’incendio del 1838. Venne poi distrutta da un secondo incendio
nel 1887. La terza Sala, progettata da Louis Bernier, fu inaugurata
nel 1898 con decorazioni eclettiche, visto che era l’anno
dell’Esposizione Universale. Nell’anno della costruzione fu
considerato il teatro europeo più evoluto e moderno, per quanto
riguardava le apparecchiature elettriche e di sicurezza.
Nel
XIX secolo, i compositori Boieldieu, Auber, Herold e Adam sviluppano
per la troupe una brillante vocalità. Il periodo romantico
vide l'Opera Comique sostenere la concorrenza delle altre sale
parigine. La sua compagnia – ora formata dal numero di cinquanta
musicisti e altrettanti cantanti – dà vita a un suo particolare
stile, esportato in tutta Europa ; stile che attira compositori
come Donizetti, Meyerbeer, Offenbach... Sotto la Terza Repubblica,
l'istituzione domina la creazione musicale e produce dei capolavori
della storia del repertorio francese: « Carmen »,
« Les Contes d'Hoffmann », « Lakmé »,
« Manon », « Pelléas et Mélisande »,
« l'Heure espagnole »…
Nonostante
questo successo all'inizio del XX secolo, l'Opéra Comique è
indebolita da finanziamenti insufficienti e la Grande Depressione la
costrinse a diventare nel 1939 una succursale dell'Opéra di
Parigi. Nel 1971, la sua società viene sciolta e la sua missione si
trasforma: ospiterà l'Opéra Studio e le produzioni
dell'Opéra tra cui, nel 1987, la ricreazione di « Atys »
di Lully. Questa rinascita barocca è quindi associata alla bella
Salle Favart. L'Opéra Comique riacquista la propria
autonomia nel 1990 e diviene successivamente un’associazione
guidata da Thierry Fouquet, Peter Médecin e Jérôme Savary. Con il
nuovo millennio, lo Stato ha reso all'Opéra Comique il suo
giusto posto tra le più importanti istituzioni culturali francesi e,
spinta da Maryvonne de Saint Pulgent, Presidente del Consiglio di
Amministrazione, nel 2005 diventa di nuovo un teatro nazionale, con
lo statuto di stabilimento pubblico a carattere industriale e
commerciale. Sotto l’odierna direzione di Jérôme Deschamps - dal
2007 - la sua missione è triplice: far rivivere il repertorio
francese dei secoli XVIII e XIX, promuovere le opere barocche e
incoraggiare la creazione lirica contemporanea.
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