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18 marzo, 2015

I Teatri di Parigi: L'Opéra Comique. Curata da Stefano Duranti Poccetti


L’Opéra Comique


L’Opéra Comique (Opera Comica), prima di essere un teatro è un genere. In passato era anche chiamato Vaudeville ed è definito così un dramma parlato, intervallato da canzoni cantate o danzate. E diverso dall’opera, perché quest’ultima viene cantata interamente. Il nome « Comique » non ci deve trarre in inganno, infatti l’Opéra Comique non deve avere per forza un lieto finale. Dal 1807 al 1864 l'Opéra Comique ha il monopolio, tanto è vero che le sue specificità vengono insegnate al conservatorio francese fino al 1991.
Detto questo, il 26 dicembre 1714 Catherine Baron e Gauthier de San Edme ottengono il permesso di realizzare spettacoli sotto il nome di Opéra Comique, così il 3 Febbraio 1715, durante la fiera di Saint-Germain, al Jeu de Paume di Bel Air, si vede la creazione di « Telemaco », la prima Opéra Comique, di cui Lesage firma il libretto, con musiche di Gillier. Si tratta della parodia della tragedia lirica « Telemaco e Calypso Destouches », su libretto di Pellegrin, messa in scena il 15 novembre 1714 al Teatro dell'Opera.
Passiamo alla vera propria istituzione. Fondata nel dicembre 1714 dalla combinazione di due piccole troupe di Parigi e aperta al pubblico nel 1715, l’Opéra Comique è una delle istituzioni più antiche del teatro francese. Le sue prime stagioni si svolgono durante le fiere della capitale e non sono facili i primi anni, visto che il teatro si deve confrontare con gli altri due organi, che mantengono il monopolio a Parigi, la Comédie-Française e l’Opéra (Académie royale de musique). L'Opéra Comique, a differenza di queste due istituzioni,  ottiene il diritto di creare uno spettacolo metà cantato, metà parlato. Si ricorre spesso anche alla pantomima e a volte si coinvolge addirittura il pubblico a cantare, cosa impensabile nelle altre istituzioni ufficiali. Grazie a queste caratteristiche l’Opéra Comique ottiene un favore di pubblico sempre in crescendo.
Verso la metà del XVIII secolo, l'Opéra Comique conta circa venti musicisti e altrettanti cantanti e ballerini. Come drammaturgo emerge Charles Simon Favart (a cui sarà dedicata l’omonima Sala), nonché il coreografo Noverre e lo scenografo François Boucher. E’ in questa fase che, secondo l'estetica naturalista del tempo, viene elaborata l'arte dell'interpretazione basata sul realismo della recitazione e sulla verità del costume. Lo spirito parodico dei primi tempi quindi scompare, lasciando il posto a nuovi intrighi e a una nuova espressività musicale.
Nel 1762 L’Opéra Comique s’istalla presso l'Hotel de Bourgogne e gli viene attribuito lo status di teatro reale. I suoi compositori del tempo erano Philidor, Monsigny, Gretry e Dalayrac e le opere prodotte vennero esportate, tradotte e adattate sui palcoscenici del resto d’Europa - questo processo è decisivo anche per sviluppo dell'opera tedesca. Dal 1783, l'Opéra Comique occupa il suo teatro, la Salle Favart, che, costruita per la Parigi elegante fine Ancien Régime, brucia a causa dell’incendio del 1838. Venne poi distrutta da un secondo incendio nel 1887. La terza Sala, progettata da Louis Bernier, fu inaugurata nel 1898 con decorazioni eclettiche, visto che era l’anno dell’Esposizione Universale. Nell’anno della costruzione fu considerato il teatro europeo più evoluto e moderno, per quanto riguardava le apparecchiature elettriche e di sicurezza.
Nel XIX secolo, i compositori Boieldieu, Auber, Herold e Adam sviluppano per la troupe una brillante vocalità. Il periodo romantico vide l'Opera Comique sostenere la concorrenza delle altre sale parigine. La sua compagnia – ora formata dal numero di cinquanta musicisti e altrettanti cantanti – dà vita a un suo particolare stile, esportato in tutta Europa ; stile che attira compositori come Donizetti, Meyerbeer, Offenbach... Sotto la Terza Repubblica, l'istituzione domina la creazione musicale e produce dei capolavori della storia del repertorio francese: « Carmen », « Les Contes d'Hoffmann », « Lakmé », « Manon », « Pelléas et Mélisande », « l'Heure espagnole »…

Nonostante questo successo all'inizio del XX secolo, l'Opéra Comique è indebolita da finanziamenti insufficienti e la Grande Depressione la costrinse a diventare nel 1939 una succursale dell'Opéra di Parigi. Nel 1971, la sua società viene sciolta e la sua missione si trasforma: ospiterà l'Opéra Studio e le produzioni dell'Opéra tra cui, nel 1987, la ricreazione di « Atys » di Lully. Questa rinascita barocca è quindi associata alla bella Salle Favart. L'Opéra Comique riacquista la propria autonomia nel 1990 e diviene successivamente un’associazione guidata da Thierry Fouquet, Peter Médecin e Jérôme Savary. Con il nuovo millennio, lo Stato ha reso all'Opéra Comique il suo giusto posto tra le più importanti istituzioni culturali francesi e, spinta da Maryvonne de Saint Pulgent, Presidente del Consiglio di Amministrazione, nel 2005 diventa di nuovo un teatro nazionale, con lo statuto di stabilimento pubblico a carattere industriale e commerciale. Sotto l’odierna direzione di Jérôme Deschamps - dal 2007 - la sua missione è triplice: far rivivere il repertorio francese dei secoli XVIII e XIX, promuovere le opere barocche e incoraggiare la creazione lirica contemporanea.

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