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22 aprile, 2015

L'INTRAMONTABILE MAGIA DI “GISELLE” AL TEATRO SAN CARLO DI NAPOLI. Di Andrea Arionte



Napoli, Teatro San Carlo. Dal 14 al 19 aprile2015. Di Andrea Arionte

Settimana all’insegna della grande danza quella appena trascorsa al Teatro San Carlo di Napoli, il teatro d’opera più antico del mondo, che dopo sei anni ha riproposto sulla scena, nella versione coreografica di Ljudmilla Semenjaka, uno dei più bei capolavori romantici del balletto classico ottocentesco, Giselle, su musiche del compositore Adolphe Adam, ultimo spettacolo di danza previsto per la stagione in corso.
Andato in scena per la prima volta all’Opéra di Parigi il 28 giugno 1841, Giselle rappresenta la più alta espressione del genere dei ballet blanc (balletto bianco) al quale appartengono tutti quei titoli di repertorio incentrati sulla figura della ballerina eterea in tutù bianco, protagonista di un mondo diviso fra astrazione e realismo.
Ispirato alla poesia Fantômes di Victor Hugo e ad un passo dell’opera Uber Deutschland di Heinrich Heine, il balletto è suddiviso in due atti e narra della triste storia d’amore di Giselle, giovane contadina di un villaggio della Renania che ama danzare, la quale corteggiata dal bellissimo Albrecht (principe travestito da contadino e fidanzato della duchessa Bathilde) muore per folle disperazione, diventando una delle Willi, i leggendari spiriti delle fanciulle tradite dai loro promessi sposi alla vigilia delle nozze.

Le coreografie di questa pietra miliare del balletto, sono attribuite a Jules Perrot e Jean Coralli ─ all’epoca coreografo e principale maître de ballet all’Académie Royale de la Musique ─ e sono tra le più celebri ed eleganti mai create per lo stile delicato della danza accademica francese.
Eppure la prima Giselle della storia fu un’italiana, la danzatrice Carlotta Grisi, musa ispiratrice del poeta Théophile Gautier il quale scrisse il libretto dell’opera insieme ad Henri de Saint-Georges.
Ancora italiani sono i volti ed i corpi di due interpretazioni della Giselle rimaste memorabili, come quelle di Carla Fracci ed Alessandra Ferri.
Sul palcoscenico del Massimo partenopeo quest'anno ad interpretare i ruoli principali dello spettacolo si sono alternate tre coppie star della danza internazionale, riscuotendo un enorme successo di critica oltre che di incassi: in primis la coppia più acclamata dal pubblico, quella formata dal gioiello del Teatro Bol'šoj di Mosca ed étoile scaligera Svetlana Zakharova con il danzatore russo Ruslan Skvorcov; le stelle di casa, ormai partner affiatatissimi, Anbeta Toromani (nota al grande pubblico per il programma televisivo Amici) ed Alessandro Macario; Yolanda Correa e Yoel Carreno, ex-danzatori del prestigioso Ballet National de Cuba ed oggi principal del Balletto Nazionale di Norvegia.
Quest'ultimi hanno salutato gli spettatori amanti della danza la sera di Domenica 19 aprile, infondendo da buoni allievi di scuola cubana un carattere fresco e dinamico alla rappresentazione, così come è stato per l'intero corpo di ballo del Lirico, il quale anche stavolta non si è smentito, mostrando il grande livello di preparazione tecnica raggiunto negli ultimi tempi. Preciso e professionale, composto appunto da elementi giovanissimi, tutto l'ensemble si è rivelato essere un orgoglio napoletano, ha saputo mantenere vivo l'entusiasmo della platea con i suoi virtuosismi ed i suoi gesti pantomimici, coinvolgendolo nel racconto e distogliendolo da quelle piccole imprecisioni che pur sempre capitano durante le performance dal vivo.

A completare un quadro artisticamente riuscito, non poteva mancare la preziosa cornice scenografica firmata da Raffaele Del Savio (presa in prestito dal Teatro Comunale di Firenze) che, con tocco naturalistico e melanconico, ha risvegliato quelle suggestioni fiabesche e poetiche che una storia d'amore dovrebbe avere.
Il fascino della favola di Giselle in fondo sta proprio nelle sue atmosfere, nella passione e nella magia della danza che è capace di esprimere. E' questo a renderla eterna e moderna allo stesso tempo.

Andrea Arionte


Foto di scena di Francesco Squeglia

Giselle
Musica di Adolphe Adam
Coreografia: Jean Coralli, Jules Perrot, Marius Petipa nella versione di Ljudmila Semenjaka
Assistente alla coreografia: Natal’ja Vyskubenko, Alessandra Veronetti, Edmondo Tucci
Direttore: Aleksej Baklan
Scene: Raffaele Del Savio
Costumi: Mario Giorsi e Giusi Giustino
Disegno luci: Carlo Netti
Maitre de Ballet: Lienz Chang

Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

Allestimento del Teatro Comunale di Firenze

Interpreti
Giselle: Svetlana Zakharova (14, 16, 18 aprile ore 21.00) / Yolanda Correa (15, 19 aprile) 
/ Anbeta Toromani (17, 18 aprile, ore 17.00)
Albrecht: Ruslan Skvortsov (14, 16, 18 aprile ore 21.00) / Yoel Careño (15, 19 aprile) 
/ Alessandro Macario (17, 18 aprile, ore 17.00)
Hilarion: Edmondo Tucci / Ertugrel Gjoni (15, 19 aprile)
La Madre: Alessandra Veronetti / Valentina Vitale (15, 19 aprile) / Natalia Mele (17, 18 aprile ore 17.00)
Bathilda: Annalina Nuzzo / Alessandra Veronetti (15, 17, 18, ore 17.00, 19 aprile)
Il Duca: Fortunato D'angelo / Marco D'Andrea (17, 18 aprile, ore 17.00)
Due Contadini: Claudia D'Antonio / Salvatore Manzo; Sara Sancamillo
/ Stanislao Capissi (17, 18 aprile ore 17.00); Candida Sorrentino 
/ Carlo De Martino  (15, 19 aprile)
Amico del Principe: Massimo Sorrentino / Marcello Pepe (15, 17, 18, ore 17.00, 19 aprile)
Regina delle Willi: Luisa Ieluzzi / Annalina Nuzzo (15, 17, 19 aprile) 
Due Willi: Annalina Nuzzo / Anna Chiara Amirante / Candida Sorrentino / Sara Sancamillo (15, 17, 19 aprile) 


Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo
Allestimento del Teatro Comunale di Firenze

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