Pietro
Pancamo (1972) ha fondato e coordinato il portale «L(’)abile
traccia» (citato in un volume della Zanichelli). È stato conduttore
e direttore editoriale di «Poesia, l(’)abile traccia
dell’universo», podcast culturale della defunta emittente milanese
Pulsante Radio Web.
Già
redattore di «Viadellebelledonne» (che per anni è stato uno dei
blog letterari più seguiti in Italia), attualmente scrive per la
piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Intanto su
«EffettoTre» (mensile autonomo d’informazione che tre delegati
della Rappresentanza Militare hanno appositamente ideato per il
personale della Regione Carabinieri Sicilia) è titolare della
rubrica “Effetto... Letteratura”. Collabora poi con Maratea Web
Radio, per la quale cura la rubrica letteraria “(Pod)cast away”,
ed è redattore del mensile digitale italo-olandese «Il Cofanetto
Magico» (diretto da Maria Cristina Giongo, articolista dei
quotidiani «Libero» e «Avvenire»).
È
autore di «Manto di vita» (LietoColle, Como, 2005), una silloge di
versi che ha suscitato l’interesse di Giancarlo Pontiggia. Compare
in «Poetando. L’uomo della notte» (Aliberti editore, Roma-Reggio
Emilia, 2009), antologia a cura di Maurizio Costanzo.
Nel
2012, la Rete Uno della radio nazionale della Svizzera italiana gli
ha dedicato una puntata del programma «Poemondo». Nel 2014 è stato
ospite di «Brussellando», trasmissione in onda ogni martedì su
Radio Alma di Bruxelles.
Recensioni
a sua firma sono uscite nel sito della rivista «L’Indice dei libri
del mese» e in quello dell’edizione fiorentina del «Corriere
della Sera».
Fra
le riviste da cui è stato recensito –o su cui ha pubblicato
(talora in inglese) poesie, articoli o racconti– figurano «Poesia»
(Crocetti Editore), «Poesia» (blog del canale televisivo Rai News),
«Vibrisse», «Gradiva», «Atelier», «Zenit», « La Mosca di
Milano», «Tuttolibri» (inserto de « La Stampa »), «La poesia e
lo spirito», «Poeti e poetastri» (portale gestito dall’agenzia
letteraria “Perroni & Morli Studio”, strettamente connessa
all’editore Bompiani), «Scriptamanent» (Rubbettino Editore),
«L’Amministrazione Ferroviaria» (organo ufficiale del Collegio
amministrativo ferroviario italiano), «Stilos», «El Ghibli»,
«Corpo12», «Lettera.com», «Subway Letteratura», «Sagarana»,
«IF. Insolito & Fantastico» (una delle più autorevoli riviste
italiane di narrativa fantastica), «FantasyMagazine» (testata
giornalistica del gruppo editoriale DelosBooks, fondato nel 2003 da
un dirigente della Mondadori), «Il Paradiso degli Orchi»,
«BooksBrothers», «TerraNullius», «Oubliette Magazine»,
«GraphoMania», «Tangram», «InFonòpoli», «Books and other
sorrows», «Progetto Babele», «Filling Station» (quadrimestrale
canadese) e «Snow Monkey» (periodico statunitense).
Filosofia
Parole
e frasi sono gli intercalari del silenzio
che
smette, ogni tanto,
di
pronunciare il vuoto.
Allora
qualche indizio di materia
deforma
l’aria,
descrivendo
le pause del nulla
prima
che il silenzio
si
richiuda.
(Le
mani si infrangono
contro
un gesto incompiuto)
***
Aeroplano
Se
tento
di
raggiungere il cielo
la
distanza rimane invariata.
M’avvicino
soltanto
alle nubi.
***
Vecchio! La vita?
Ti piaceva…
“Sissì… Beh
in fondo vivevo
solo per ricordare me stesso:
per non avere rimpianti
o rimorsi”.
E la seguivi, allora.
La seguivi!
“Sissì…
Magari non per nobiltà
o entusiasmo
o speranza. Nonnò…
Per una ragione, invece,
molto più romantica:
perché non mi scacciava…
Ma sì! Poi l’eco di uno sguardo,
l’eco di uno sguardo
s’infrange nel cuore:
e tutto quello che resta da vedere
è il desiderio di guardare”.
***
La voce trasuda parole d’accento piagato
ma è tiepido il grido del tuo respiro,
le piaghe troppo soffocanti
perché tu abbia il fiato d’urlare.
Morire da te
è una fuga troppo leggera
per avere il sollievo.
Così
un pantano di figure
nel cuore
e il giorno s’increspa
a raccogliere il tuo soffio.
***
Morbido silenzio, soffice
come una preghiera del sonno.
Il buio che adora fruscii e parole:
il buio, affannato dal mio respiro,
può solo accarezzare la
nausea di questa vita.
Nel giorno,
sputo della notte,
fiori freddi
come steli di pioggia.
Un’orma di luce
imbavaglia lo spazio.
***
Morte
antologica permanente
Siccome
la vita
ci
rovina la vita
(sempre!),
a
giugno ho visitato
(un
po’ turista, un po’ becchino
e
un po’ parente sconsolato)
l’interessante
morte
antologica
permanente
delle
mie speranze
migliori:
quanti
sogni falliti
imbalsamati
in bella mostra!
Li
guardavo e piangevo
desolato
nero,
dannandomi
frenetico
la
salute.
E
adesso è soltanto
stanchezza
rabbiosa
resistere
ogni giorno
al
ripetersi ingombrante del respiro
e
della luce.
***
Desideri esplosi nel cielo
mimano le stelle.
Regni abissali di morte,
fiorita nel respiro di Dio.
Leggende di anime affogate nel buio
sotto la volta di sentimenti castrati.
Malinconia: il pensiero animato di sole
rattrappito
nel sonno di una dolce tristezza.
E la morte vive all’inchinarsi del tempo
all’imbrunire della voce
in questa via del pensiero
ghiaiosa d’amore.
E gli uomini
(sogno di Dio, ossessione della morte)
spengono una scintilla
umida di storia;
ascoltano un nome
raggiato di follia.
***
Danzai
Danzai
nelle viscere di un sentimento
all’ombra
de’ tuoi occhi.
Poi
l’amore s’irradiò in rivoli di tempo.
«Che
sia la vita!», urlava il nostro dio
(o
soltanto noi).
Ma
si sbagliò (o soltanto noi sbagliammo
perché
non c’era
null’altro
da fare) e
fu
il tempo
(o
continuò… )
***
A tratti nel buio
la filigrana di stelle
configura
la mia rabbia pensosa:
amore o incertezza, incertezza e amore.
***
Se la tua voce desidera cullarsi
nel mio cuore,
troverò i sorrisi
con la mano di un giocoliere
e i miei minuti saranno il volto di acrobazie
che, da una mano all’altra,
volano fra una mano e l’altra.
***
Verande
d’azzurro
I
prima di entrare nella moschea delle bocche.
II
indossano pastrani di luce.
III
alle pendici dei versi
nasconde l’Ulisse della mia ispirazione…
Canicola di gioia, tanfo d’allegria
negli sguardi ciclopici del solo occhio giornaliero. Spranghe di felicità
negli acuti del sole
e, fra verande d’azzurro, spaventapasseri di poesia…
IV
Le nuvole sembrano covoni di luce, capanne di fieno
intorno al pagliaio del sole. Nel raspo degli alberi
festoni d’aria, e gli occhi sono brandelli di nostalgia tra festuche di tempo allegro.
Stelle filanti d’erba, pendii agitati fra la bonaccia della pianura…
V
Dal lievito nullo di rocce azzime,
paesini salgono
pioli
di luce.
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