La
compagnia Theama Teatro di Vicenza si prepara ad affrontare la stagione
autunnale con una nuova produzione teatrale di respiro internazionale che
debutterà a Roma nella prestigiosa cornice del Teatro della Cometa. Da giovedì
12 a domenica 29 novembre 2015 gli attori Massimo De Francovich e Maximilian
Nisi, diretti da Piergiorgio Piccoli, saranno i protagonisti di "Mister
Green”, una delle commedie più rappresentate negli ultimi vent’anni.
Tradotta
in ventiquattro lingue e messa in scena sui palcoscenici di tutto il mondo, la
pièce di Jeff Baron ha riscontrato fin dalla prima edizione italiana,
interpretata nel 2003 da un grande Corrado Pani e dallo stesso Nisi, un
notevole successo sia di critica che di pubblico.
Ciao,
Maximilian. Parlaci di questo testo teatrale. È un caso letterario che ha avuto
riconoscimenti eccellenti in tutto il mondo. Perché secondo te?
" Mr.
Green" è una commedia di rara bellezza che parla di coerenza, di
sentimenti e di tolleranza. È un dramma che si presta alla riflessione e ad una
profonda analisi psicologica dei personaggi. I dialoghi sono comici e
commoventi al tempo stesso. È uno straordinario confronto fra due generazioni
diverse che raccontano la vita. Il ritmo della pièce è cinematografico,
diretto, a tratti nervoso. Questo è un elemento fondamentale per la messa in
scena perché alla fine risulta vincente.
La traduzione è stata
curata da Michela Zaccaria. Michela è una signora del teatro, una studiosa, una
donna molto consapevole. Adoro il suo costante lavoro e quello che sta
realizzando, anche se in luoghi sempre più distanti dall'Italia.
Maximilian
di cosa tratta la vicenda?
Mister Green è il
nome di un anziano proprietario di lavanderia in pensione che, camminando nel
traffico, viene investito da un'automobile. Il conducente della vettura è Ross
Gardiner, un giovane uomo impiegato in una multinazionale che viene accusato di
guida pericolosa, ed è condannato dalla giustizia ad aiutare Mr. Green una
volta alla settimana per sei mesi. L'anziano signore abita in un appartamento
al quarto piano senza ascensore e ha bisogno di aiuto per affrontare le
incombenze della vita quotidiana. Ha sempre mantenuto intatte la fede ebraica e
le tradizioni religiose della sua famiglia, ma si è trovato tristemente solo
alla morte della moglie.
All’iniziale
diffidenza e conflittualità reciproca, il rapporto fra i personaggi si sviluppa
e i due imparano a conoscersi, diventando indispensabili l’uno all’altro, in un
continuo gioco in biblico tra confessioni e reticenze che metterà in luce
ferite lasciate aperte per anni nella vita dei protagonisti.
Massimo
De Francovich, un mostro sacro del teatro italiano. Sei felice di confrontarti
con lui?
Felicissimo, onorato,
dire. Conosco Massimo da anni, da quando Luca Ronconi divenne direttore
artistico del Teatro Stabile di Torino. Lo conobbi artisticamente e lo amai
follemente da subito. È un professionista eccellente come pochi ce ne sono in
questo momento in Italia ma è anche una persona profonda e colta. Credo di aver
visto tutto quello che ha fatto in tutti questi anni. Sul lavoro ci siamo
incrociati nel 1995 al Teatro di Roma in "Verso Peer Gynt" a cura di
Luca Ronconi. Ricordo quell'esperienza come un momento veramente formativo e
particolarmente divertente.
È grazie a lui che ho
deciso, con il contributo economico ed artistico di Theama Teatro, di
riproporre per la prossima stagione la pièce di Baron.
Avevi
già interpretato questo testo? Quando?
Esattamente 10 anni
fa, accanto ad un grande Corrado Pani.
Vidi lo spettacolo a
Parigi, lo trovai strepitoso. Tornato in Italia telefonai a New York a Jeff
Baron e comprai i diritti. Realizzai lo spettacolo con il contributo di C.A.M.A
teatro per la regia di Mario Mattia Giorgetti. Dopo le recite a Roma purtroppo
Corrado morì e la nostra tournée venne interrotta più per volere mio che della
produzione: era un progetto nato con Corrado, sostituirlo sarebbe stata una
cosa non facile e tutt'altro che bella. In questi anni ho fatto altre
esperienze lavorative ma non ho mai smesso di cercare l'attore che avrebbe
potuto interpretare il ruolo di Mr. Green. Fondamentale era che avesse un
piglio diverso da Corrado per rendere la rimessa in scena necessaria.
Al posto di Pani in
questa edizione al mio fianco ci sarà Massimo De Francovich e sono certo che
anche stavolta la lettura del testo di Baron prenderà direzioni inaspettate.
La
regia chi la curerà?
Piergiorgio Piccoli,
per Theama teatro di Vicenza. Un amico, un artigiano del teatro, un sognatore
come pochi ancora ce sono.
Diretto da lui sono
stato Amleto in una fortunata edizione del dramma di Shakespeare che aprì il
Festival di Borgio Verezzi nel 2009. Adoro il modo di lavorare di Theama, la
capacità che ha di coinvolgere i giovani nei suoi progetti, lo spirito con cui
affronta da sempre avventure come questa.
Lunga vita al suo
entusiasmo. Il teatro mai come in questo momento ha bisogno di lavoratori
sinceri, capaci e propositivi.
Arrivederci
allora.
Arrivederci, Claudia. Grazie. Ti aspetto a
teatro.
Curata
da Claudia Conte
Sarà alla COmeta!
RispondiElimina