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28 maggio, 2015

Maximilian Nisi ci racconta "Mr. Green". Intervista di Claudia Conte


La compagnia Theama Teatro di Vicenza si prepara ad affrontare la stagione autunnale con una nuova produzione teatrale di respiro internazionale che debutterà a Roma nella prestigiosa cornice del Teatro della Cometa. Da giovedì 12 a domenica 29 novembre 2015 gli attori Massimo De Francovich e Maximilian Nisi, diretti da Piergiorgio Piccoli, saranno i protagonisti di "Mister Green”, una delle commedie più rappresentate negli ultimi vent’anni.
Tradotta in ventiquattro lingue e messa in scena sui palcoscenici di tutto il mondo, la pièce di Jeff Baron ha riscontrato fin dalla prima edizione italiana, interpretata nel 2003 da un grande Corrado Pani e dallo stesso Nisi, un notevole successo sia di critica che di pubblico.

Ciao, Maximilian. Parlaci di questo testo teatrale. È un caso letterario che ha avuto riconoscimenti eccellenti in tutto il mondo. Perché secondo te?

" Mr. Green" è una commedia di rara bellezza che parla di coerenza, di sentimenti e di tolleranza. È un dramma che si presta alla riflessione e ad una profonda analisi psicologica dei personaggi. I dialoghi sono comici e commoventi al tempo stesso. È uno straordinario confronto fra due generazioni diverse che raccontano la vita. Il ritmo della pièce è cinematografico, diretto, a tratti nervoso. Questo è un elemento fondamentale per la messa in scena perché alla fine risulta vincente.
La traduzione è stata curata da Michela Zaccaria. Michela è una signora del teatro, una studiosa, una donna molto consapevole. Adoro il suo costante lavoro e quello che sta realizzando, anche se in luoghi sempre più distanti dall'Italia.

Maximilian di cosa tratta la vicenda?

Mister Green è il nome di un anziano proprietario di lavanderia in pensione che, camminando nel traffico, viene investito da un'automobile. Il conducente della vettura è Ross Gardiner, un giovane uomo impiegato in una multinazionale che viene accusato di guida pericolosa, ed è condannato dalla giustizia ad aiutare Mr. Green una volta alla settimana per sei mesi. L'anziano signore abita in un appartamento al quarto piano senza ascensore e ha bisogno di aiuto per affrontare le incombenze della vita quotidiana. Ha sempre mantenuto intatte la fede ebraica e le tradizioni religiose della sua famiglia, ma si è trovato tristemente solo alla morte della moglie.
All’iniziale diffidenza e conflittualità reciproca, il rapporto fra i personaggi si sviluppa e i due imparano a conoscersi, diventando indispensabili l’uno all’altro, in un continuo gioco in biblico tra confessioni e reticenze che metterà in luce ferite lasciate aperte per anni nella vita dei protagonisti.

Massimo De Francovich, un mostro sacro del teatro italiano. Sei felice di confrontarti con lui? 

Felicissimo, onorato, dire. Conosco Massimo da anni, da quando Luca Ronconi divenne direttore artistico del Teatro Stabile di Torino. Lo conobbi artisticamente e lo amai follemente da subito. È un professionista eccellente come pochi ce ne sono in questo momento in Italia ma è anche una persona profonda e colta. Credo di aver visto tutto quello che ha fatto in tutti questi anni. Sul lavoro ci siamo incrociati nel 1995 al Teatro di Roma in "Verso Peer Gynt" a cura di Luca Ronconi. Ricordo quell'esperienza come un momento veramente formativo e particolarmente divertente.
È grazie a lui che ho deciso, con il contributo economico ed artistico di Theama Teatro, di riproporre per la prossima stagione la pièce di Baron.

Avevi già interpretato questo testo? Quando?

Esattamente 10 anni fa, accanto ad un grande Corrado Pani.
Vidi lo spettacolo a Parigi, lo trovai strepitoso. Tornato in Italia telefonai a New York a Jeff Baron e comprai i diritti. Realizzai lo spettacolo con il contributo di C.A.M.A teatro per la regia di Mario Mattia Giorgetti. Dopo le recite a Roma purtroppo Corrado morì e la nostra tournée venne interrotta più per volere mio che della produzione: era un progetto nato con Corrado, sostituirlo sarebbe stata una cosa non facile e tutt'altro che bella. In questi anni ho fatto altre esperienze lavorative ma non ho mai smesso di cercare l'attore che avrebbe potuto interpretare il ruolo di Mr. Green. Fondamentale era che avesse un piglio diverso da Corrado per rendere la rimessa in scena necessaria.
Al posto di Pani in questa edizione al mio fianco ci sarà Massimo De Francovich e sono certo che anche stavolta la lettura del testo di Baron prenderà direzioni inaspettate.

La regia chi la curerà?

Piergiorgio Piccoli, per Theama teatro di Vicenza. Un amico, un artigiano del teatro, un sognatore come pochi ancora ce sono.
Diretto da lui sono stato Amleto in una fortunata edizione del dramma di Shakespeare che aprì il Festival di Borgio Verezzi nel 2009. Adoro il modo di lavorare di Theama, la capacità che ha di coinvolgere i giovani nei suoi progetti, lo spirito con cui affronta da sempre avventure come questa.
Lunga vita al suo entusiasmo. Il teatro mai come in questo momento ha bisogno di lavoratori sinceri, capaci e propositivi.

Arrivederci allora.

Arrivederci, Claudia. Grazie. Ti aspetto a teatro.


Curata da Claudia Conte

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