26 maggio, 2015

“TORNERANNO I PRATI”: OLMI RACCONTA LA PRIMA GUERRA MONDIALE. Di Francesco Vignaroli


Cortona, Cinema Teatro Signorelli. Sabato 23 Maggio 2015, ore 11:00

Prima guerra mondiale, fronte italo-austriaco, inverno. La vita di trincea di un battaglione italiano sepolto sotto metri di neve sulle Alpi. Il freddo. La paura. La fame. Le epidemie. La nostalgia di casa. Le lettere, le foto. L’attesa snervante. La quiete, e l’irrompere improvviso del caos. Un silenzio inquietante interrotto dai ruggiti dei mortai. Missioni impossibili da portare a termine. Gioventù rubata. Speranze infrante. Infine, la morte. Quando finalmente l’inverno cederà il passo alla primavera, si vedrà di nuovo l’erba, e la vita nuova non lascerà traccia di ciò che è stato…

1915 – 2015: cent’anni dall’entrata in guerra dell’Italia. Un fiorire d’iniziative in tutto il Paese per non dimenticare, e Cortona non ha certo fatto eccezione, avvalendosi per l’occasione della consueta ospitalità del Teatro Signorelli. Due conferenze a tema hanno preceduto questo inedito matinée gratuito, che ha proposto Torneranno i prati, il nuovo film di Ermanno Olmi (ottantatré anni e non sentirli!). Un frammento della prima guerra mondiale dal punto di vista italiano. Una piccola cronaca dal fronte. Un film dal taglio documentaristico, che nella sua concisione racconta la guerra in tutta la sua crudezza e crudeltà con uno stile secco, spoglio, essenziale, neorealista. I pochi dialoghi, recitati dagli attori nei vari dialetti italiani, restituiscono in maniera davvero efficace l’incredibile eterogeneità culturale e sociale dell’Italia di allora, una vera e propria Babele, dove spesso i soldati non riuscivano nemmeno a capire gli ordini o a comunicare tra loro, con tutte le conseguenze che tale difficoltà comportava nell’affrontare la guerra.  Un’opera corale, senza un protagonista, perché nella tragedia tutti sono protagonisti (e nessuno). Un cinema che sceglie di mostrare anziché dimostrare, e lo fa con lucidità fredda (come la bella fotografia di Fabio Olmi, figlio del regista), ma al tempo stesso partecipe. Un cinema sociale, la cui missione principale è preservare la memoria come monito e lezione per le generazioni future, ancora fiducioso nella funzione didattica della Storia, “MAESTRA DI VITA”.


Francesco Vignaroli

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