Cortona, Cinema Teatro
Signorelli. Sabato 23 Maggio 2015, ore 11:00
Prima guerra mondiale, fronte
italo-austriaco, inverno. La vita di trincea di un battaglione italiano sepolto
sotto metri di neve sulle Alpi. Il freddo. La paura. La fame. Le epidemie. La
nostalgia di casa. Le lettere, le foto. L’attesa snervante. La quiete, e
l’irrompere improvviso del caos. Un silenzio inquietante interrotto dai ruggiti
dei mortai. Missioni impossibili da portare a termine. Gioventù rubata.
Speranze infrante. Infine, la morte. Quando finalmente l’inverno cederà il
passo alla primavera, si vedrà di nuovo l’erba, e la vita nuova non lascerà
traccia di ciò che è stato…
1915 – 2015: cent’anni dall’entrata in guerra
dell’Italia. Un fiorire d’iniziative in tutto il Paese per non dimenticare, e
Cortona non ha certo fatto eccezione, avvalendosi per l’occasione della
consueta ospitalità del Teatro Signorelli. Due conferenze a tema hanno
preceduto questo inedito matinée gratuito,
che ha proposto Torneranno i prati,
il nuovo film di Ermanno Olmi (ottantatré anni e non sentirli!). Un frammento
della prima guerra mondiale dal punto di vista italiano. Una piccola cronaca
dal fronte. Un film dal taglio documentaristico, che nella sua concisione
racconta la guerra in tutta la sua crudezza e crudeltà con uno stile secco,
spoglio, essenziale, neorealista. I pochi dialoghi, recitati dagli attori nei
vari dialetti italiani, restituiscono in maniera davvero efficace l’incredibile
eterogeneità culturale e sociale dell’Italia di allora, una vera e propria
Babele, dove spesso i soldati non riuscivano nemmeno a capire gli ordini o a
comunicare tra loro, con tutte le conseguenze che tale difficoltà comportava
nell’affrontare la guerra. Un’opera
corale, senza un protagonista, perché nella tragedia tutti sono protagonisti (e
nessuno). Un cinema che sceglie di mostrare anziché dimostrare, e lo fa con
lucidità fredda (come la bella fotografia di Fabio Olmi, figlio del regista),
ma al tempo stesso partecipe. Un cinema sociale, la cui missione principale è
preservare la memoria come monito e lezione per le generazioni future, ancora
fiducioso nella funzione didattica della Storia, “MAESTRA DI VITA”.
Francesco Vignaroli
Bellissimo!!!
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