
Spettacolo senza coesione che non arriva al punto e che
non colpisce. Gaber e Jannacci, che dovrebbero essere i protagonisti della
scena, sono lasciati nella semioscurità e sono pochissime le loro canzoni
rispetto ai tanti sketch dei due comici, che, seppur talvolta divertenti,
contribuiscono a condannare lo spettacolo a non trovare un filo logico per
tutta la sua durata e a renderlo per di più monotono.

Energico e deteterminato; istrionico e talentuoso;
artisticamente capace e umanamente sincero – ammette con ironia il suo
egocentrismo e la sua indole testarda –, non delude Mario Biondi, che con una
voce profonda, bruna (inconfondibile) entusiasma il pubblico del Mix con brani
squisitamente blues, rinforzati da un virtuosismo vocale ammaliante e da un
senso del tempo e della ritmia melodica sopra la media. Plauso anche al resto
della band, un gruppo di musicisti eccezionale.
Voto: 8

Contraddistinto da una libertà artistica, personalità,
coraggio, capacità incredibili, Sollima ci trascina nel vortice del suo
universo particolare e inconfondibile. Ci propone un Haydn nuovo, moderno,
contemporaneo, mai sentito, la cui poliedrica ritmia ci fa assaporare una
freschezza che non si può commentare, ma solo ascoltare lasciandocisi
travolgere. Così accade per le composizioni del musicista, allo stesso tempo
liriche e vulcaniche, sentimentali e clownesche, intrise di “strumenti”
inconsueti, come battiti di mani e grida. Un uragano Sollima, le cui
interpretazione e mimica sono quelle di un “pazzo” positivo, di un genio che
c’immerge con la sua immensità. Ottima anche la prova dell’Orchestra Toscana,
che segue il maestro anche nei passaggi più complessi.
Voto: 9

Una “Bell’addormentata” senza Bell’Addormentata quella
che abbiamo visto al Mix; una “Belles de Sommeil” dove non è la storia in sé e
per sé quella che interessa alla compagnia, interessata invece a ricreare sul palcoscenico
le atmosfere del sonno e del risveglio, del sogno e della realtà. Bravi i
dodici danzatori, che attraverso assaggi di contact
improvisation e danza contemporanea riescono a portarci dentro il loro
universo onirico, grazie alle suggestive atmosfere campestri create in scena e
anche alle musiche dal sapore mitico di Armand Amar.
Voto: 7 ½
Venerdì
31 luglio. STORIE E CONTROSTORIE – RACCONTI D’ESTATE. Di e con Ascanio
Celestini; suono e luci: Andrea Pesce.
Ascanio Celestini tiene da solo il palcoscenico raccontando barzellette, storie e aneddoti, tra sarcasmo e comicità. Lo spettacolo non è male e ci strappa anche risate, ma il cantastorie cade però a volte nella banalità e nella pesantezza.
Voto: 6
Ascanio Celestini tiene da solo il palcoscenico raccontando barzellette, storie e aneddoti, tra sarcasmo e comicità. Lo spettacolo non è male e ci strappa anche risate, ma il cantastorie cade però a volte nella banalità e nella pesantezza.
Voto: 6
bella questa suddivisione degli spettacoli con mini recensione!
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