25 luglio, 2015

"Piccolo mondo alpino" di e con Marta e Diego Dalla Via. Di Daria D.


Piccolo Teatro Grassi, Milano. Venerdì 24 luglio 2015

I due fratelli veneti, talmente affiatati che a stento riconosciamo chi sia il braccio e chi la mente, ma sospettiamo lo siano entrambi, alternandosi, ci stupiscono molto positivamente presentandoci uno spettacolo, nella settimana che OUTIS e il Piccolo dedicano al teatro delle regioni,  che pur con un titolo così romantico, di fogazzariana memoria,  è invece l’affresco di un mondo che di idilliaco non ha proprio nulla, stravolgendo quell’idea che abbiamo della montagna, dove tutto ci appare puro e quasi divino, incontaminato e felice. Ergo, ci piace.
E’ infatti la storia surreale ma non troppo,  di una famiglia composta da quattro fratelli, e qui ci viene il sospetto che i genitori siano stati “soppressi” magari con una dose di funghi avvelenati e poi sotterrati nella neve, che si  alternano, anche loro? in  ruoli alquanto “originali” nella gestione  di  un albergo in un comprensorio sciistico.
Lo spettatore già dall’inizio è spiazzato, quando entra in scena Ennio, il fratello più “originale” di tutti  che con un paio di corna da cervo sulla testa stra-parla di funghi, e sa tutto di loro, e per l’intero spettacolo non aprirà bocca  se non per raccontarci le specie, i modi di prenderli, di mangiarli, di riconoscerli, insomma un “autistico micologico” come viene definito.  Poi appare la sorella Elsa, che invano cerca di instaurare una conversazione con Ennio, sembra lei quella che prende le decisioni, la più organizzata e decisa a preparare l’inaugurazione della stagione invernale in pompa magna, peccato che la neve non ci sia, però  fa un freddo cane e la caldaia è andata in blocco.  Fiato sprecato chiedere aiuto al micologo, lui la guarda, stupefatto, come se fosse in un altro mondo, piccolo o grande che sia, quello di una natura non matrigna, non “scalmanata” ma che fa il suo dovere, nulla più.
Molto interessanti la scenografia,le musiche inquietanti, i costumi, riempiono la scena  in maniera perfetta dando ai dialoghi, ai movimenti, ai silenzi  una ancora maggiore  espressività e profondità.
Con la loro cadenza veneta, cantilenante, rassicurante, danzante, i fratelli Dalla Via, che con questo spettacolo hanno vinto il Premio Kantor nel 2010, ci raccontano la vita vissuta o sopravvissuta in un mondo lontano da tutto, di cui  sentono la strettezza, l’insignificanza, un mondo “che gli si incolla addosso” impedendogli di andare più lontano, più in alto. E infatti quella seggiovia su cui dondolano gli altri due fratelli, Bertilla e Alberto, vestiti da sciatori, forse non arriva nemmeno sulle cime, ma li lascia a metà, a metà della vita.
Più che Fogazzaro, sentiamo Cechov, “a Mosca a Mosca” è arrivato  sulle montagne, e anche i fratelli Coen, e Beckett, Shining di Kubrick,  insomma Marta e Diego mirano in alto ma lo fanno con molta originalità e bravura, il surrealismo c’è ma è ben dosato, insieme a tanta intelligenza e ad un ottima regia.
Bravi!

Daria D.


Piccolo mondo alpino di e con Marta e Diego Dalla Via
Musiche e luci di Roberto Di Fresco
Ideazione costumi di Licia Lucchese
Realizzazione costumi Sonia Marianni
Produzione La Piccionaia, Fratelli Dalla Via, Bassano Opera Estate
Tramedautore XV Festival Internazionale del Teatro della Regioni


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