31 luglio, 2015

Prosegue l’Anfiteatro Festival di Albano, tra teatro e musica. Di Paolo Leone


Ha ripreso il 29 luglio, dopo una sosta di due giorni, la programmazione dell’Anfiteatro Festival di Albano. Due appuntamenti consecutivi, il primo con il teatro, un classico brillante come “Arsenico e vecchi merletti” ed il secondo con la musica del Maestro Nicola Piovani con il suo “Concerto in quintetto”.

Paola Quattrini, Ivana Monti e Sergio Muniz, le punte nel cast nella pièce di Joseph Kesserling, insieme ad Aldo Ralli, Fabrizio Nardi e Nico Di Renzo, diretti da Giancarlo Marinelli, hanno dato vita ad uno spettacolo piuttosto deludente, disarmonico. Alcune scelte registiche sono apparse incomprensibili in quella che è una commedia brillante, il cui scopo sarebbe quello di far divertire il pubblico e questo non è avvenuto se non in pochi frangenti, evidenziando invece lacune nell’armonia d’insieme della pièce. Dispiace per attrici del calibro di Paola Quattrini e Ivana Monti. Sergio Muniz è sicuramente un bel ragazzo, visto in passato sul palcoscenico del Teatro Sala Umberto, ma ingessato nella sua recitazione nonostante l’impegno profuso, allora come oggi. Non tutte le ciambelle riescono col buco.
La serata del 30, invece, ha visto realizzarsi una piccola grande magia da parte del quintetto capitanato dal Maestro Nicola Piovani che è riuscito, in un’arena enorme, a creare il microcosmo di un concerto da camera, intimista, e impreziosito da un numerosissimo pubblico (circa 600 presenti) attento e silenzioso, rispettoso verso gli artisti. Poesia in musica, iniziata con il tema di La notte di San Lorenzo, assolo di pianoforte dello stesso Piovani, raggiunto poi dagli altri bravissimi musicisti sul palco  (Marina Cesari, Pasquale Filastò, Marco Loddo, Cristian Marini) che hanno dato vita, di seguito, a Caro diario, La messa è finita e Il Valzer della cioccolata, celebri colonne sonore dei film di Nanni Moretti. 

Solo dopo queste esecuzioni il Maestro ha parlato al pubblico spiegando che le sue “sono musiche scritte per vivere in un film, impallate nei film, e ogni tanto ci piace fare una piccola uscita teatrale, ritrovare un modo teatrale di fare musica, che ha qualche millennio. Qualcuno ha sentenziato che se non passi in tv non esisti, ma noi siamo qui con millenni dietro le spalle e millenni davanti a noi dove delle persone si riuniranno in un luogo per ascoltare musica eseguita da altre persone”. E il concerto è proseguito omaggiando un grande (lui si, dice Piovani) artista come Fabrizio De Andrè, con i brani Storia di un impiegato e Non al denaro, non all’amore né al cielo. Non poteva certo mancare La vita è bella, il suo premio Oscar. Non è mancata la sezione dedicata ai miti dell’antica Grecia, alle favole greche “di grande attualità” – dice Piovani - e bellissime sono state le parole del Maestro che ci hanno ricordato quanto gran parte della nostra cultura derivi da lì. Il volo di Icaro, Il bacio di Narciso, Eco, tutto eseguito quasi in punta di piedi, con gli spettatori affascinati da tanta grazia ed eleganza. Il finale del concerto è stato riservato per un film a cui il Maestro Piovani si è detto particolarmente affezionato, La voce della luna, l’ultima opera di Federico Fellini, e all’elogio del silenzio. 

“Eppure io credo che se ci fosse un po’ più di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire” (Ivo Salvini – Benigni). Sotto la luna piena che illumina l’Anfiteatro, il concerto si conclude con due bis, tratti da Ciliegine, invocati dal pubblico che non ha voglia di andar via. E allora il Maestro, congedandosi, rammenta scherzosamente a tutti noi “ricordate quello che disse che se non si passa in tv non si esiste? Ecco… facciamo che noi stasera non siamo esistiti!” Chapeau.

Paolo Leone


Albano Laziale, Anfiteatro Festival. (Via dell’Anfiteatro 40) Dal 25 luglio al 15 agosto    Fotografie FCCR (Foto Club Castelli Romani) di Elena Lanfaloni e Patrizio Paganucci.



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