Silvano Toti Globe Theatre di Roma. Dal
20 luglio al 2 agosto 2015
Dal 20 luglio al 2
agosto sarà possibile assistere alla rappresentazione di uno spettacolo
costruito sui Sonetti di William Shakespeare, i versi immortaliche hanno
sollecitato per secoli la fantasia di chi tentava di trovarvi tracce che
aiutassero a sapere di più sulla vita dell’autore. Alfonso Veneroso (William
Shakespeare), Melania Giglio (la sua Musa), Clio Cipolletta (il Conte di Southampton)
e Francesca Mària (la Dark Lady) daranno voce e corpo ai quattro personaggi
presenti nella raccolta svolgendo così una trama densa e ambigua.
Il grande genio della
letteratura, che già in altre opere seppe, come affermò Greenblatt, “essere in
ogni luogo, assumere tutte le passioni, liberarsi da ogni vincolo e tenere allo
stesso tempo vicinanza e distanza, intimità e distacco”, riesce qui a mostrare
in modo assoluto la contraddittorietà dell’essere umano di fronte ai propri
sentimenti colpiti dall’amore e dalla sofferenza che ne deriva.
Verità e menzogna
sono qui mescolate in modo magistrale, creando labirinti di senso in cui ci si
perde se si tenta di affrontare questa narrazione secondo principi di coerenza
e stabilità, nella vana ricerca di una stretta corrispondenza con la vita
dell’Autore. Ci sono invece verità nascoste che si rivelano soltanto se si
abbandona qualsiasi categoria fissa per lasciarsi sorprendere ad ogni istante,
se si sospende il giudizio per farsi travolgere dalla complessità, se ci si
affida ai versi per essere portati in mondi dove tutto è possibile. Il testo
risulta più potente se si rinuncia a cercare elementi biografici ad ogni costo,
solo apparentemente fissi e stabili, e si preferisce prestare attenzione alla
mutabilità che si trova ad un livello di astrazione e di universalità di molto
superiore, che supera il contingente e parla a chiunque, in qualsiasi epoca.
Ecco allora che la
vicenda si erge a simbolo, in cui come nei linguaggi arcaici e mitici
significati opposti coesistono e permettono di intuire verità nascoste,
percepibili quando, grazie a questo spettacolo, ci si lascia andare sorretti
dall’arte di una rappresentazione scenica, strumento principe per il mascheramento
della vita, che qui invita a cogliere l’essenza di un’arte in cui elementi
secolari e trascendentali si mescolano di continuo, mostrando, come bene sa
dire Calimani, che libertà etica ed estetica possono annullarsi a vicenda,
magari compensandosi.
Borges disse che
Shakespeare sapeva essere tutti e nessuno. Ciò è ben chiaro non soltanto nei
suoi capolavori ma anche, e in maniera prepotente, nei suoi Sonetti.
Paola Pini
SONETTI D’AMORE
Viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare
Lunedi
20 luglio e lunedi 27 luglio ore 21.15 e dal 21 luglio al 2 agosto ore 18.30
Con: Alfonso Veneroso, Melania Giglio, Clio Cipolletta,
Francesca Mària
A cura di Melania Giglio
Costumi - Anna Mode
Disegno Luci - Umile Vainieri
Progetto fonico - Franco Patimo
Produzione: Politeama srl
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