Kilowatt Festival, Sansepolcro. Martedì
21 luglio 2015
Un inno ai grandiosi e spietati anni ‘80 sembra
essere all’inizio quello di Oscar De Summa: gli anni della Nintendo e di Super
Mario Bros, della prima versione di Windows, dei Pink Floyd, ma anche gli anni della
strage di Bologna, in cui scoppia lo scandalo del P2, del disastro di
Chernobyl, del crollo del muro di Berlino, ma soprattutto dell’attivissimo
traffico di stupefacenti da parte della sacra corona unita. “Stasera sono in
vena” si tuffa, come un cantante rock addosso al suo pubblico, in quel passato
fatto di debolezze, in cui sembrava un sogno prendere la macchina e correre
verso la spiaggia delle soluzioni facili, tenere gli occhi sulla strada, le
mani sul volante - parafrasando una canzone dei Doors - e spassarsela tutta la
notte.
Con esplosiva energia fisica e vocale De
Summa ripercorre il viaggio nella sua adolescenza, durante quei giorni di
adrenalina e spensieratezza destinati ben presto a trasformarsi in dolore e migliaia
di morti per overdose. Una donna al suo fianco, Sandra, un angelo venuto da
Zurigo per salvarlo, che in realtà forse non esiste, ma è solo la
personificazione dell’eroina. Un racconto autobiografico che parte con l’essere
ironico, divertente, per poi spiazzarci nel finale e lasciarci con l’amaro in
bocca.
Il microfono (intelligentemente equalizzato)
è l’unico strumento che l’attore pugliese usa per costruire il suo monologo. La
sua voce, distorta, graffiante, da sola riesce a ricreare tutti gli amici e i
compagni di avventura, che sembra di sentire, di vedere lì, presenti con il
protagonista. In tutto questo, la musica lo accompagna continuamente, rimbomba
nella sua testa e si amplifica in tutta la Piazza Torre di Berta, è come se gli
gridasse di non mollare la presa, lo supplicasse di non arrendersi, di prendere
di nuovo possesso della sua vita, di liberarsi dallo schifo che gli riempie la
mente, di non perdere la speranza.
Sara
Bonci
“Stasera sono in vena”
di e con Oscar de summa
una produzione "La Corte
Ospitale"
in collaborazione con Armunia - Festival
Inequilibro
foto Manuela Giusto
progetto luci Matteo Gozzi
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