Piccolo Teatro Grassi,
Milano. Giovedì 23 luglio 2015
Non credo di
esagerare, giuro che non è una beffa, nel dire che “Trovata una sega!” di e con
Antonello Taurino è uno spettacolo geniale.
Divertentissimo,
preciso, ironico, inventivo, arrivi alla fine e vorresti che Antonello Taurino,
unico attore/affabulatore in scena, continuasse a parlarci in quel modo così
canzonatorio della beffa avvenuta quaranta anni fa nella città di Livorno ma
che coinvolse addirittura il mondo intero, poiché l’oggetto dello scherzo era
il ritrovamento di tre sculture che, dalle massime autorità nel campo della
storia dell’arte, furono attribuite a Modigliani, commettendo un errore
madornale.
A questo punto, mi
sembra di sentirlo ridere, da Père Lachaise, il grande Maudì, bello e dannato,
amico di Picasso e Brancusi e tutti gli altri pazzi che gravitavano su Parigi,
all’inizio dell’altro secolo, espatriati pieni di speranze e di genio, in cerca
di fama, pieni di fame e assenzio, lontani dal provincialismo delle loro città
d’origini.
Sì perché Livorno,
gli andava stretta ad Amedeo, nato da genitori ebrei sefarditi, di salute cagionevole
e di grande talento, ribelle e anarchico come da buona tradizione toscana. Ma
di Modigliani sappiamo già tutto, o quasi, anche che si cimentò nella scultura,
scolpendo teste ispirate alla tradizione primitiva africana.
E proprio sul
ritrovamento avvenuto nel 1984 di tre sculture di Modigliani nel Fosso Reale
della vecchia città, è basato lo spettacolo, che ripercorre citando nomi e
cognomi dei protagonisti reali, dal sindaco comunista di Livorno a quel tempo,
alla figlia di Amedeo, Jean, a Vera Durbé direttrice del Museo Progressivo
d’Arte Contemporanea di Villa Maria, a suo fratello Dario direttore della
Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, ai grandi esperti come Federico
Zeri, Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi, ai media internazionali, al mercato
dei collezionisti e dei galleristi.
Vicenda senza precedenti che allora fu presa molto seriamente da
politici, professoroni e giornalisti, ma non dal Vernacoliere che gli dedicò
l’ironico titolo di “Trovata una sega” perché
si rivelò una beffa colossale.
Tutto questo risale
all'estate del 1909, quando Modigliani era ritornato a Livorno e, forse per non
avere troppi contatti con gli ex amici e colleghi che sentiva molto lontani dal
suo modo di intendere l’arte e la vita, aveva affittato una stanza dove aveva
scolpito quelle tre teste che, si dice, insoddisfatto del risultato, aveva
buttato nel canale.
Molti decenni dopo, la grande beffa ingegnata
da tre amici che ne scolpirono una,
servendosi, di una sega elettrica “Black and Decker” (inevitabilmente la
ditta ne aumentò le vendite coniando lo slogan “E' facile essere bravi con
Black and Decker”) e da alcuni pezzi del selciato della città portuale e dal
pittore livornese appartenente ad una organizzazione terroristica Angelo
Froglia, che, d’accordo con alcuni
funzionari del comune, confezionò
le altre due.
Taurino ci mostra il
lato surreale della storia, “roba da non crederci!”, se non fosse che
proiezioni di documenti e fotografie originali fanno da supporto al suo
esilarate racconto, offrendoci uno
spettacolo dove ogni riferimento a fatti e persone è assolutamente reale.
Eppure, per uno spettatore ignaro della vicenda, potrebbe benissimo essere
frutto della fantasia di una grande drammaturgo.
Ma un lato amaro
forse c’è, perché la comicità quando è ben fatta, ci lascia una certa
malinconia: che l’uomo sia a volte tanto stupido e credulone, capace di farsi
manipolare da chi ha il potere e capace lui stesso di osannare i potenti. Ma
accanto a questa considerazione, che pur tra scoppi di risa a scena aperta, non
possiamo non prendere in considerazione,
ci congratuliamo con i protagonisti della beffa, i tre amici di
zingarate Ferrucci, Luridiana e Gherarducci, (in sala era presente uno di loro)
per tanta inventività e con Taurino che ha saputo divertirci con intelligenza e
schiettezza.
E naturalmente un ringraziamento ad Angela
Cavicchio e Tatiana Oleari le direttrici artistiche di OUTIS, Centro Nazionale
di Drammaturgia Contemporanea, che hanno curato questa rassegna dedicata a sei
regioni italiane, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana,
Campania e Sicilia e che si concluderà
il 26 luglio, al Piccolo di Milano.
Un’estate sotto il
segno dell’arte e della cultura, questa
del 2015, che fa veramente venire voglia di rimanere a Milano, nonostante il
caldo.
Lets' keep up the
good work!!! Anche dopo la fine dell'estate...
Daria
D.
Trovata una sega! Di e con
Antonello Taurino
Produzione Associazione
Culturale Musicale Negrimusic Varese
OUTIS e Tramedautore XV
rassegna del teatro delle regioni
Taurino è bravissimo e riesce a confezionare spettacoli di grande intelligenza senza annoiare, anzi!! Complimenti a tutti, a lui e a Daria!!
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