Albano, Anfiteatro Festival
(via dell’Anfiteatro 40 – Albano Laziale). Fino al 15 agosto 2015

Dall’immancabile Mina (verso cui la voce di Nicky non sfigura affatto) con Non gioco più e Se stasera sono qui, ad una chicca come un brano che Gabriella Ferri cantò con Stewie Wonder nel Sanremo 1969, Se tu ragazzo mio, ad un altro dalle bellissime sonorità quale Dall’inizio nei finali. Dopo un inizio imbarazzante per un un imprevisto tecnico e i dovuti accorgimenti in corso di concerto, non proprio il massimo per un pubblico pagante, la serata è proseguita con qualche lentezza di troppo a cui i virtuosisimi vocali e strumentali dell’ensemble hanno, in qualche modo, posto rimedio.
Toccanti gli
omaggi a Lucio Dalla e Pino Daniele, il primo con una singolare interpretazione
di Piazza Grande della Nicolai; il
secondo, strumentale e struggente (Dimmi
quando) con Di Battista sugli scudi. Il doppio bis, con Nel blu dipinto di blu, anche in
versione reggae, e La banda, ha
congedato gli artisti dal pubblico. Decisamente sorprendente la seconda serata
musicale, un vero e proprio incontro tra culture diverse. L’arguzia del
Direttore Artistico del Festival, Renzo Renzi, ha voluto sul palco
dell’Anfiteatro l’Orchestra Nazionale
Tzigana di Budapest, composta da sette elementi diretti dal Maestro Antal Szalai, considerato il
miglior violinista Gipsy del mondo. Davanti ad un numerosissimo pubblico
(inaspettato, considerato che era la prima domenica di agosto), dopo i primi
dieci minuti di approccio a sonorità non proprio comuni a queste latitudini, la
bravura e la professionalità dei musicisti ha letteralmente stregato la platea,
attenta e sempre più convinta nell’applauso al termine di ogni brano.

Paolo
Leone
Albano, Anfiteatro Festival
(via dell’Anfiteatro 40 – Albano Laziale) fino al 15 agosto
Si ringrazia l’ufficio
stampa del Festival, Comunicazione Integrata, nelle persone di Esa Ugazzi e
Fabio Bruno. Fotografie di Elena Lanfaloni e Patrizio Paganucci.
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