Come ogni anno
Luciano Radicati espone nella Sala La
Moderna di Cortona e come tutti gli anni l’artista aretino ci stupisce con
qualche nuova creazione. Sono ormai anni che vedo le sue opere, ma per me è
sempre molto piacevole andare alla scoperta del mondo di Radicati, in continuo
rinnovamento.
Tra le opere di cui
non ho mai parlato nei miei articoli precedenti rilevo un tondo. Si tratta di
una costruzione polimaterica in cui all’interno sta un altro piccolo elemento
della stessa forma, dove sono raffigurate quelle due teste inconfondibili che
fanno ormai storicamente parte del repertorio dell’artista. Le due teste sono
circondate da una serie di motivi dinamici, che quasi “svolazzano” lungo tutta
la superfice dell’opera, donando a essa grande leggerezza; leggerezza ottenuta
anche attraverso un uso di colori fantasia, sfumati e inconfondibili – si sa
che Radicati è un Maestro del colore ed è lui stesso a crearlo attraverso
tecniche personali.
Un'altra vita per le farfalle |
Un’altra opera
interessante è “Un’altra vita per le farfalle”: una sorta di scatola, che, da
chiusa, è una bellissima indagine di forma, colore, geometrie, che danno luogo
a una dimensione prospettica suggestiva e mistica; senso di prospettiva di
un’opera che sembra “voglia farsi guardare dentro”, e in effetti qualcosa
dentro c’è, visto che se l’apriamo incontriamo ancora quelle due famose teste,
protagoniste stavolta dell’interno di questo pezzo d’arte, che presenta una
particolarità importante, che dà a esso anche lo stesso titolo. Osservando
attentamente infatti possiamo vedere che vi sono qua e là ali di farfalle, che
contribuiscono a donare a questa “scatola” un senso straordinariamente vitale.
Sono molti altri i
pezzi esposti da Radicati, di molti di essi ho già parlato in passato. Emergono
ancora le bellissime e possenti figure ieratiche e dalla forte intensità spirituale,
rinforzate da un uso del colore inconfondibile, alle quali le foto non sanno
dare merito; emergono anche i particolari gioielli dell’artista, composti da
oggetti della vita quotidiana e che prendono come le sembianze dell’oggettistica
esotica ed etrusca; emergono i piccoli mosaici, incastonati tra di loro con
precisione, dedizione, attenzione artigianale…
Accanto a tutto questo, sono
presenti anche le opere della figlia del pittore Serena Radicati, che di anno
in anno incrementa la sua produzione di arazzi e di borse, costruiti
artigianalmente dalla giovane artista, che dimostra la sua capacità di saper
lavorare con tessuti diversi, riuscendo a dare luogo a lavori raffinati, di
pregio e soprattutto dal segno personale. In alcune di queste opere si ravvisano
soggetti già usati dal padre, come le due famose teste, presenti in un
bellissimo arazzo, dove predominano i toni giallo, rosa, verde e glauco; in
altri invece i soggetti sono totalmente personali e s’inseriscono perfettamente
nella struttura geometrica voluta dall’artista e si sposano con i bei colori
delle opere. Elemento particolare di queste creazioni è che anche la stessa
cucitura fa parte della loro struttura e ne diventa il vero e proprio disegno
che dà la forma ai soggetti.
La mostra non sarà aperta ancora per molto,
c’è tempo fino alla fine di agosto per visitarla… e ne vale la pena!
Stefano
Duranti Poccetti
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