È una nuova
produzione teatrale “Nel fondo”, un libero riadattamento per quattro personaggi
del dramma “Nei bassifondi” di Gork’ij da parte di un giovane gruppo molto promettente,
che sta per portare sui palcoscenici italiani un lavoro altamente
professionale. Creatore di questo spettacolo, sia per quanto riguarda la
drammaturgia che la parte registica, è Ciro Gallorano, che, dopo essersi
diplomato alla scuola triennale del Teatro Metastasio di Prato e laureato in
Drammaturigia con Stefano Massini nella sede aretina dell’Università di Siena,
ha deciso di mettersi alla prova con questo primo lavoro registico, realizzato
anche grazie al tutoraggio della compagnia “Diesis Teatrango” di Bucine di
Piero Cherici e Barbara Petrucci, che ha messo a dispozione i suoi spazi.
Ciro Gallorano si trova anche sul palcoscenico, a recitare la parte del Comico, un ex attore ormai alcolizzato alla ricerca di un’utopistica “Città dei Giusti”. Gli altri tre attori sono Sara Bonci, diplomata anche lei alla scuola triennale del Teatro Metastasio di Prato e attualmente allieva del Master in critica giornalistica presso l’Accademia Nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma; Chiara Cappelli, che ha frequentato l’Accademia nazionale del cinema di Bologna, formandosi con professionisti come Mario Maldesi, Silvia Luzzi e Rodolfo Bianchi; Filippo Mugnai, che, in seguito a essere stato allievo del Laboratorio permanente di teatro sociale, condotto dalla “Diesis Teatrango”, ha fatto parte del cast del “Borghese gentiluomo” di Molière, diretto da Francesco Manetti. Gli attori interpretano rispettivamente i ruoli di una prostituta che sogna il grande amore, una giovane moglie che scappa dal marito violento e un nobile fasullo. Il tutto è rappresentato all’interno di uno scantinato, pieno di giornali quotidiani che ormai hanno perso il proprio valore sociale e storico. Lo spettacolo punta il dito sul tema dell’emarginazione sociale e, tramite anche a proiezioni di video d’attualità, sembra interrogarsi sul ruolo dell’Europa di oggi, che in teoria dovrebbe essere unita, quando invece, in fin dei conti, risulta assolutamente disgregata, lasciando gl’individui all’alienazione, alla triste inettitudine, alla morte.
Ciro Gallorano si trova anche sul palcoscenico, a recitare la parte del Comico, un ex attore ormai alcolizzato alla ricerca di un’utopistica “Città dei Giusti”. Gli altri tre attori sono Sara Bonci, diplomata anche lei alla scuola triennale del Teatro Metastasio di Prato e attualmente allieva del Master in critica giornalistica presso l’Accademia Nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma; Chiara Cappelli, che ha frequentato l’Accademia nazionale del cinema di Bologna, formandosi con professionisti come Mario Maldesi, Silvia Luzzi e Rodolfo Bianchi; Filippo Mugnai, che, in seguito a essere stato allievo del Laboratorio permanente di teatro sociale, condotto dalla “Diesis Teatrango”, ha fatto parte del cast del “Borghese gentiluomo” di Molière, diretto da Francesco Manetti. Gli attori interpretano rispettivamente i ruoli di una prostituta che sogna il grande amore, una giovane moglie che scappa dal marito violento e un nobile fasullo. Il tutto è rappresentato all’interno di uno scantinato, pieno di giornali quotidiani che ormai hanno perso il proprio valore sociale e storico. Lo spettacolo punta il dito sul tema dell’emarginazione sociale e, tramite anche a proiezioni di video d’attualità, sembra interrogarsi sul ruolo dell’Europa di oggi, che in teoria dovrebbe essere unita, quando invece, in fin dei conti, risulta assolutamente disgregata, lasciando gl’individui all’alienazione, alla triste inettitudine, alla morte.
La prima data di
rappresentazione è fissata per il 18 settembre al Teatro Comunale di Bucine.
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