Veronica
Maya, danzatrice, attrice, cantante, conduttrice… è un po’ tutto questa donna
elegante e in dolce attesa per la sua terza volta; donna che ritrova le sue
radici del suo grande amore per i linguaggi artistici nella compagnia di
cabaret musicale gestita in passato da sua madre e che ha trovato forza e
determinatezza nella disciplina della danza, disciplina che, unita al suo
carattere coraggioso e versatile, l’ha portata a cimentarsi sempre con grande
impegno e soddisfazione in ambiti molto diversi tra loro, ma uniti da un unico
denominatore: l’Arte.
Ciao
Veronica, quello che mi colpisce della tua carriera è il tuo percorso
variegato. Tutto inizia dalla danza, quanto è stata importante per te questa
“scuola di vita”?
Per il mio percorso
la danza è stata fondamentale, una “scuola di vita”, come dici tu; una scuola
che mi ha fortificato e che mi ha reso adeguata per tutte le avventure
lavorative da me intraprese successivamente. Avventure che sono state veramente
tante, arrivate con un po’ di fortuna, ma anche grazie a una buona dose di
coraggio.
Certo, la versatilità
è una qualità che fa parte del mio carattere e che ho affinato ancora di più
con il tempo. Poi, sai, io amo l’Arte in tutte le sue forme e quindi è chiaro
che ho sempre accettato sfide nuove.
Da
dove viene questa passione per l’Arte? Forse essere nata a Parigi, per
antonomasia la città del Teatro, ti ha stimolata in questo senso?
Tra l’altro sono nata
il 14 di luglio, proprio nel celebre giorno della presa della Bastiglia e,
certo, devo ammettere che il mio spirito infatti è un po’ ribelle. L’amore per
l’Arte mi è stato trasmesso soprattutto dalla famiglia, mia madre infatti aveva
una compagnia di cabaret musicale; una compagnia molto poliedrica, dove si
svariava dalla danza alla musica, dall’avanspettacolo alla rivista; una
compagnia dalla quale veniva rappresentato un repertorio cosmopolita, che
andava da quello napoletano a quelli francese o tedesco… Insomma, ho avuto
molti stimoli fin da quando ero piccola e questo di certo mi ha aiutata.
Poi
approdi alla tv, come è avvenuto questo passaggio?
È stato un passaggio
a dire il vero fortuito ed è avvenuto quando vinsi un provino per Rai Sport. Fu una gran bella
soddisfazione per me, anche perché ero completamente a digiuno di mondo
calcistico, ma, visto che fortunatamente sono volenterosa e secchiona, mi
studiai attentamente a memoria una serie di informazioni che mi sarebbero state
utili e… mi presero! Dopo pochi anni, nel 2004, ero già agli Europei di Lisbona
coi grandi Pizzul e Paris. Mi trovavo catapultata in un mondo nuovo e con tanta
voglia di fare.
È vero, prima della
Rai ho lavorato lì, dividendo quella esperienza con quella teatrale, visto che
ero soubrette in “Bentornato
Avanspettacolo” di Dino Verde. Lavoravo tutta la settimana nella compagnia,
meno che il lunedì, giorno che dedicai proprio a TeleRoma56, dove facevo la valletta in un programma di sport.
Come
è stato invece questo passaggio dal punto di vista umano? Mi configuro un mondo
dello spettacolo dal vivo più pulito e meritocratico, mentre uno televisivo più
marcio e corrotto.
Beh, queste sono tue
opinioni, ma non la penso come te. Per quanto mi riguarda credo che siano
indispensabili talento, maturità, capacità, esperienza in entrambe le situazioni.
Ogni tappa ti rende più forte per affrontare l’altra e ti dà un bagaglio in più
da sfoderare al momento giusto. Per quanto mi riguarda ho sempre cercato di
portare le mie abilità anche nei programmi televisivi. A Uno Mattina, per esempio, abbiamo spesso e volentieri parlato di
danza; a Dolce Casa abbiamo
addirittura creato una sitcom! Allo stesso Zecchino
d’Oro ho cantato in eurovisione - come accade a teatro, anche in
televisione ti confronti con un vasto pubblico, sapendo che può accadere che
non è detto che tu piaccia a tutti. Per quanto mi riguarda ho sempre fatto
tutto con umiltà, serietà, senza mai corrompermi… posso guardarmi allo specchio
e sentirmi felice.
Ti
manca la danza?
È stato un mio grande
amore e mi ha dato tante soddisfazioni, ma non vorrei riprenderla a livello
professionistico, non potrei. Ultimamente poi non è stato facile praticarla per
le mie gravidanze piuttosto ravvicinate, però, certo, un sano allenamento per sentirsi
al meglio fisicamente e mentalmente mi piacerebbe riprenderlo.
Ho chiuso a gennaio i
miei 10 anni in Rai e ho condotto da poco un talent su Agon Channel, che si chiamava “Chance”,
una bella esperienza. Inoltre mi sono fatta una vacanza finalmente! Ultimamente
sono in trattativa per fare delle cose in Rai e non solo.
Cosa
desiderebbe Veronica?
Mi piacerebbe essere
di nuovo allo Zecchino d’Oro, che
sarebbe il mio decimo, dove sarei felice anche di condividere la mia terza
gravidanza con il pubblico, cosa che ho già fatto piacevolmente anche con le
altre.
Curata da Stefano Duranti
Poccetti
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