Ciao
Luca, innanzitutto, parlami un po’ di te e della tua carriera letteraria. A
soli 32 anni sei già stato insignito d’importanti riconoscimenti, puoi
parlarmene?
Il
mio esordio è avvenuto nel settembre 2012 con il romanzo “I discendenti di
Dante”, un thriller di carattere letterario che strizza l’occhio al sommo poeta
e alla “Divina Commedia” pubblicato prima, ci tengo a precisarlo, che Dan Brown
uscisse con il suo “Inferno”. Questo è stato il punto di partenza che mi è
valso due premi nazionali. Da allora
fino ad oggi ho collezionato nove riconoscimenti letterari in ogni
campo della scrittura: romanzi, storie brevi e componimenti in versi. Tra i più prestigiosi, ho
ricevuto a
Roma presso la sede della Commissione Europea in Italia il
“Premio Nanà: Nuovi scrittori per l’Europa” per la narrativa, mentre recentemente, in una
selezione di oltre 5000 autori in
concorso, sono risultato fra i 150 inseriti nell’Enciclopedia della
Poesia Contemporanea pubblicata dalla Fondazione Mario Luzi nell’ambito
dell’omonimo Premio Internazionale, il più importante in Italia dedicato alla
poesia con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica e del Senato.
Più
che di passione politica vera e propria, parlerei di passione per Perinaldo, il
piccolo borgo medievale dell’entroterra del Ponente Ligure noto in tutto il
mondo per aver dato i natali all’illustre astronomo Gian Domenico Cassini. Io
sono nativo di Sanremo, ma Perinaldo è il paese di cui era originaria mia nonna
materna e che pertanto ho sempre frequentato durante l’estate fin
dall’infanzia. Inoltre, nel 2013 e nel 2014, ho avuto l’onore di essere
invitato a presentare i miei libri presso la Sala Consiliare del Comune. Quando
il sindaco uscente Francesco Guglielmi, poi riconfermato, mi ha proposto di
candidarmi nella sua squadra per occuparmi degli appuntamenti culturali e della
promozione del borgo ho accettato con vivo entusiasmo, anche perché Perinaldo
vanta assolute eccellenze e inarrivabili bellezze a dispetto delle pur ridotte
dimensioni. Le urne hanno decretato la
mia elezione e successivamente l’investitura della carica di Assessore, così
dal 1° giugno è iniziata questa nuova ed appassionante avventura. Siamo reduci
da un’estate ricchissima di eventi e di successi, con ottimi risultati anche
dal punto di vista della comunicazione.
Quanto
è difficile oggi fare politica culturale, in un Paese dove non si crede più
nella politica e neanche nella cultura?
È
estremamente difficile, ma non per questo bisogna lasciarsi prendere dallo
sconforto e gettare la spugna. L’Italia ha tanto da imparare dagli altri Paesi
sotto l’aspetto delle politiche culturali, e in questo senso negli ultimi anni
sono purtroppo mancati lungimiranza e acume da parte di chi ci governa, dati i
continui e sanguinosi tagli al settore. È altrettanto vero, però, che anche i
cittadini italiani dovrebbero fare lo sforzo di accostarsi con maggior
partecipazione agli appuntamenti culturali proposti dalle nostre realtà:
avrebbero la possibilità di scoprire, e soprattutto di non perdersi, delle vere
e proprie “chicche” e di contribuire ad evitare che la nostra civiltà vada
sempre più allo sbando.
Il
comune di Perinaldo si presta a eventi culturali?
Perinaldo
ha sempre avuto una spiccata vocazione alla cultura, vuoi per essere “il borgo
delle stelle” e la patria di Gian Domenico Cassini, vuoi per l’aura di
internazionalità portata dalla vicinanza geografica alla Francia e dai
numerosissimi visitatori nordeuropei che la frequentano e che hanno deciso di
acquistarvi una casa per goderne le bellezze, il clima, il paesaggio
affascinante e uno dei territori che vanta la più vasta biodiversità al mondo.
E poi ci sono le svariate eccellenze, come il carciofo di Perinaldo, che fu
importato nientemeno che da Napoleone Bonaparte ed oggi è un presidio Slow
Food, e come l’Osservatorio Astronomico Comunale “G.D. Cassini” che è fonte di
richiamo e risorsa invidiabile a livello internazionale. Perinaldo, in più, ha
recentemente ricevuto la Bandiera Arancione, il marchio di qualità rilasciato
dal Touring Club Italiano ai comuni dell’entroterra che si distinguono per
un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Il panorama dell’offerta
culturale del borgo è sempre stato estremamente nutrito e variegato. Oltre ai
nostri musei, dedicati al Cassini e a Napoleone con reperti e documenti storici
unici al mondo, possiamo contare su appuntamenti musicali di altissimo profilo:
il “Perinaldo Festival”, manifestazione in cui più di ottanta giovani e
insegnanti di conservatorio allietano le vie e le piazze del centro storico con
esibizione ogni sera di grandissimi nomi e artisti, le rassegne concertistiche
internazionali “Agati in concerto” e “Al lume delle stelle”, le giornate del
“Troubair Clair” che vedono protagonisti cantanti, coristi e musicisti di fama
internazionale. A partire da quest’estate abbiamo inaugurato la Rassegna
Letteraria “Libri e scrittori sotto le stelle” che ha ospitato personalità di
prestigio come un ex Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università di
Torino e un Finalista Premio Bancarella, e ci siamo anche regalati un piccolo
assaggio di teatro. Infine, naturalmente, non trascuriamo il lato gastronomico
grazie ad imperdibili appuntamenti quali la Rassegna Gastronomica del Carciofo
di Perinaldo e la Grande Castagnata del mese di ottobre.
Ritornando
alla letteratura, hai pubblicato un raccolta di racconti intitolata “L’Espresso
Letterario”. Puoi parlarmi della sua gestazione, della sua pubblicazione e dei
suoi contenuti?
Genesi
e storia dell’opera sono un qualcosa di particolare: “L’Espresso Letterario”,
infatti, nasce nel 2013 come settimanale rubrica di racconti sul web. L’idea
alla base del progetto è stata quella di provare a riportare in auge questo
genere letterario che coniuga brevità, essenzialità e proprietà di sintesi con
la capacità di costruire personaggi e immagini immediati. Attuando il tutto al
tempo moderno. Il che, ovviamente, significa Internet. E così, su alcune
testate online della provincia di Imperia, ho proposto ogni settimana una storia breve sempre differente per argomento
trattato, stile e registro linguistico. Una sfida immane quanto stimolante, un
esperimento unico ed innovativo in Italia in cui il web si concilia con la
carta. Ho tenuto la rubrica per due stagioni, riscontrando gradimento e
conquistando via via un sempre più vasto pubblico di lettori internauti. In
ragione di ciò “L’Espresso Letterario” ha suscitato l’interesse di un editore
ed è diventato un volume cartaceo presentato in anteprima al Salone
Internazionale del Libro di Torino e successivamente presso le altre principali
Fiere nazionali dell’Editoria. L’antologia
cartacea include le storie più belle e amate dal pubblico con l’aggiunta
esclusiva di alcuni inediti. La particolarità di questo libro risiede
nel fatto che, chi lo legge, trova non una ma ben 18 storie. Trova, in buona
sostanza, un piccolo universo fatto di personaggi ed immagini a metà tra la
dimensione lirica e la realtà, una fine indagine tra le avventure e le passioni
dell’animo umano con alcuni finali davvero incisivi e spiazzanti.
Il
libro è stato poi trasformato in uno spettacolo teatrale, detto, non a caso,
“L’Espresso Letterario va a Teatro”. Come è stato vedere il tuo testo prendere
vita? Ne sei stato soddisfatto?
Ne
sono stato ampiamente soddisfatto. La compagnia teatrale che se ne è occupata,
l’Accademia delle Muse, ha fatto un lavoro incredibile e le prime recensioni,
cosa che non guasta, sono state molto positive. Penso che, per uno scrittore,
vedere un proprio testo portato in scena sia un privilegio inenarrabile. Un
sogno nel cassetto che per me si è realizzato e che andrà a regalarmi emozioni
forti ad ogni nuova replica dello spettacolo.
Quali
sono i tuoi futuri progetti da assessore e da letterato?
In
qualità di Assessore, c’è l’ambizioso e non facile obiettivo di rendere
Perinaldo sempre più l’eccellenza culturale che rappresenta e che ha tutte le
carte in regola per rappresentare. E per ottenere ciò la volontà è quella di insistere
sulla promozione e sulla diffusione della cultura, intesa nella sua ampiezza di forme e versatilità: letteratura,
musica, arte, teatro e cinema, ma anche eno-gastronomia, sport all’aria aperta,
natura, promozione del territorio e delle sue tipicità. Una cultura tesa, in
questo modo, a diventare una componente e un biglietto da visita fondamentale
per sviluppare il discorso del coinvolgimento turistico. Per quanto concerne la scrittura, beh,
c’è sempre qualcosa che bolle in pentola. Per la verità anche qualcosa di
grosso, però non aggiungo altro per scaramanzia. Sicuramente, l’auspicio
personale è quello di poter continuare a lavorare alle mie opere con lo stesso
intatto entusiasmo e che queste continuino a compiere il loro percorso presso
la critica e il pubblico.
Curata da Stefano Duranti
Poccetti
Nessun commento:
Posta un commento