Ciao
Luca, innanzitutto, parlami un po’ di te e della tua carriera letteraria. A
soli 32 anni sei già stato insignito d’importanti riconoscimenti, puoi
parlarmene?

Più
che di passione politica vera e propria, parlerei di passione per Perinaldo, il
piccolo borgo medievale dell’entroterra del Ponente Ligure noto in tutto il
mondo per aver dato i natali all’illustre astronomo Gian Domenico Cassini. Io
sono nativo di Sanremo, ma Perinaldo è il paese di cui era originaria mia nonna
materna e che pertanto ho sempre frequentato durante l’estate fin
dall’infanzia. Inoltre, nel 2013 e nel 2014, ho avuto l’onore di essere
invitato a presentare i miei libri presso la Sala Consiliare del Comune. Quando
il sindaco uscente Francesco Guglielmi, poi riconfermato, mi ha proposto di
candidarmi nella sua squadra per occuparmi degli appuntamenti culturali e della
promozione del borgo ho accettato con vivo entusiasmo, anche perché Perinaldo
vanta assolute eccellenze e inarrivabili bellezze a dispetto delle pur ridotte
dimensioni. Le urne hanno decretato la
mia elezione e successivamente l’investitura della carica di Assessore, così
dal 1° giugno è iniziata questa nuova ed appassionante avventura. Siamo reduci
da un’estate ricchissima di eventi e di successi, con ottimi risultati anche
dal punto di vista della comunicazione.
Quanto
è difficile oggi fare politica culturale, in un Paese dove non si crede più
nella politica e neanche nella cultura?

Il
comune di Perinaldo si presta a eventi culturali?
Perinaldo
ha sempre avuto una spiccata vocazione alla cultura, vuoi per essere “il borgo
delle stelle” e la patria di Gian Domenico Cassini, vuoi per l’aura di
internazionalità portata dalla vicinanza geografica alla Francia e dai
numerosissimi visitatori nordeuropei che la frequentano e che hanno deciso di
acquistarvi una casa per goderne le bellezze, il clima, il paesaggio
affascinante e uno dei territori che vanta la più vasta biodiversità al mondo.
E poi ci sono le svariate eccellenze, come il carciofo di Perinaldo, che fu
importato nientemeno che da Napoleone Bonaparte ed oggi è un presidio Slow
Food, e come l’Osservatorio Astronomico Comunale “G.D. Cassini” che è fonte di
richiamo e risorsa invidiabile a livello internazionale. Perinaldo, in più, ha
recentemente ricevuto la Bandiera Arancione, il marchio di qualità rilasciato
dal Touring Club Italiano ai comuni dell’entroterra che si distinguono per
un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Il panorama dell’offerta
culturale del borgo è sempre stato estremamente nutrito e variegato. Oltre ai
nostri musei, dedicati al Cassini e a Napoleone con reperti e documenti storici
unici al mondo, possiamo contare su appuntamenti musicali di altissimo profilo:
il “Perinaldo Festival”, manifestazione in cui più di ottanta giovani e
insegnanti di conservatorio allietano le vie e le piazze del centro storico con
esibizione ogni sera di grandissimi nomi e artisti, le rassegne concertistiche
internazionali “Agati in concerto” e “Al lume delle stelle”, le giornate del
“Troubair Clair” che vedono protagonisti cantanti, coristi e musicisti di fama
internazionale. A partire da quest’estate abbiamo inaugurato la Rassegna
Letteraria “Libri e scrittori sotto le stelle” che ha ospitato personalità di
prestigio come un ex Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università di
Torino e un Finalista Premio Bancarella, e ci siamo anche regalati un piccolo
assaggio di teatro. Infine, naturalmente, non trascuriamo il lato gastronomico
grazie ad imperdibili appuntamenti quali la Rassegna Gastronomica del Carciofo
di Perinaldo e la Grande Castagnata del mese di ottobre.
Ritornando
alla letteratura, hai pubblicato un raccolta di racconti intitolata “L’Espresso
Letterario”. Puoi parlarmi della sua gestazione, della sua pubblicazione e dei
suoi contenuti?

Il
libro è stato poi trasformato in uno spettacolo teatrale, detto, non a caso,
“L’Espresso Letterario va a Teatro”. Come è stato vedere il tuo testo prendere
vita? Ne sei stato soddisfatto?
Ne
sono stato ampiamente soddisfatto. La compagnia teatrale che se ne è occupata,
l’Accademia delle Muse, ha fatto un lavoro incredibile e le prime recensioni,
cosa che non guasta, sono state molto positive. Penso che, per uno scrittore,
vedere un proprio testo portato in scena sia un privilegio inenarrabile. Un
sogno nel cassetto che per me si è realizzato e che andrà a regalarmi emozioni
forti ad ogni nuova replica dello spettacolo.
Quali
sono i tuoi futuri progetti da assessore e da letterato?
In
qualità di Assessore, c’è l’ambizioso e non facile obiettivo di rendere
Perinaldo sempre più l’eccellenza culturale che rappresenta e che ha tutte le
carte in regola per rappresentare. E per ottenere ciò la volontà è quella di insistere
sulla promozione e sulla diffusione della cultura, intesa nella sua ampiezza di forme e versatilità: letteratura,
musica, arte, teatro e cinema, ma anche eno-gastronomia, sport all’aria aperta,
natura, promozione del territorio e delle sue tipicità. Una cultura tesa, in
questo modo, a diventare una componente e un biglietto da visita fondamentale
per sviluppare il discorso del coinvolgimento turistico. Per quanto concerne la scrittura, beh,
c’è sempre qualcosa che bolle in pentola. Per la verità anche qualcosa di
grosso, però non aggiungo altro per scaramanzia. Sicuramente, l’auspicio
personale è quello di poter continuare a lavorare alle mie opere con lo stesso
intatto entusiasmo e che queste continuino a compiere il loro percorso presso
la critica e il pubblico.
Curata da Stefano Duranti
Poccetti
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