Il Teatro Lirico
Giuseppe Verdi di Trieste si conferma protagonista nel favorire la diffusione e
la divulgazione della conoscenza della musica classica, sia essa sinfonica o
lirica, attraverso iniziative diversificate e aperte a tutti. È di particolare
rilievo il progetto “All’opera, ragazzi!”, dedicata agli allievi delle scuole
secondarie di primo e secondo grado della provincia, che in questa quarta
edizione presenta ulteriori novità. Come negli anni scorsi il Comune di Trieste
metterà a disposizione delle scuole 150 abbonamenti, cui quest’anno si
aggiungeranno dei percorsi di approfondimento e di aiuto all’ascolto, perché la
presenza a teatro si arricchisca di significato, sia inserita in un contesto
organico, qualitativamente importante e favorisca così la conoscenza di un
ambito dell’espressione artistica umana fondamentale e stimolante per la
costruzione in ognuno di noi di un senso critico ed estetico autonomo, necessario
soprattutto per le nuove generazioni.
Il Comune, la
Provincia, l’Istituto Scolastico Regionale assieme alla rete delle istituzioni
scolastiche, oltre alla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste si
allea così ancora una volta mettendo in contatto anche luoghi fisici distinti,
presenti sul territorio: i cinque appuntamenti di approfondimento che verranno
proposti a cura dell’Orchestra della Fondazione, diversificati per fasce d’età,
verranno infatti tenuti all’interno dei ricreatori comunali, storica
istituzione cittadina nata più di cent’anni orsono come luogo per
l’aggregazione giovanile e sempre attenta nel proporre iniziative in grado di
favorire la crescita civile e sociale dei ragazzi che li frequentano. Inoltre,
il programma della stagione lirica di quest’anno sembra fatto apposta per
favorire la crescita musicale, soprattutto se supportata da un’adeguata guida
all’ascolto; titoli fondamentali della storia dell’opera lirica si
susseguiranno, creando un excursus di tutto rispetto sul tema dell’Amore: Don
Giovanni, Werther, L’Elisir d’Amore, Norma, Luisa Miller, La Cenerentola,
Coppelia, La Bohème, Die Fledermaus, iniziando il 30 ottobre per finire il 18
giugno prossimo.
Gli interventi fatti
dai rappresentanti delle istituzioni si sono dimostrati portatori di
concretezza: il Sovrintendente Stefano Pace ha infatti parlato della “grande
sfida per i teatri di riportare i giovani a teatro, realtà viva e profondamente
sociale”; l’Assessore comunale all’Educazione e Cultura Antonella Grim ha
definito l’iniziativa “una grandissima opportunità”, in linea con “uno dei
pilastri della legge di riforma 107/2015 su ‘La Buona Scuola’ costituito dal potenziamento delle discipline
artistiche e della cultura musicale”; da parte sua, l’Assessore provinciale
alle Politiche formative, Adele Pino, ha rimarcato l’importanza di “acquisire
importanti conoscenze e competenze nel campo della musica classica”. La
presenza di due dirigenti scolastici ha confermato il fatto di quanto l’entusiastica
risposta da parte delle scuole non sia un semplice pro forma: Gianfranco Angeli
capofila della ‘rete’ di istituti scolastici coinvolti nell’iniziativa e
particolarmente attento allo sviluppo della conoscenza e alla pratica musicale
degli allievi del proprio Istituto Comprensivo, “Ai Campi Elisi”, ha così
riportato la convinta motivazione dei docenti, mentre la dirigente scolastica
del Liceo Classico e Linguistico “Francesco Petrarca”, Cesira Militello, ha
sottolineato le novità di quest’anno rimarcando il fatto che la costruzione di
“percorsi didattici finalizzati all’ascolto consapevole dell’opera favorisca
l’inserimento dello spettacolo in un contesto formativo coerente e completo”.
In questi ultimi anni
si afferma da ogni parte di quanto sia importante sostenere un’educazione
musicale di qualità, non soltanto per arricchire la propria cultura generale,
ma anche come strumento di potenziamento cognitivo per favorire l’apprendimento
di tutte le materie curricolari. Le pubblicazioni scientifiche che avvalorano
questa prospettiva si sprecano al punto di essere a volte quasi pleonastiche.
Non sempre a questa pletora teorica corrisponde un’adeguata realizzazione
pratica. Il progetto di Trieste sembra muoversi, fortunatamente, in
controtendenza.
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