Roma, Teatro Golden (Via Taranto 36). Dal 27
ottobre al 22 novembre 2015
Vite “smontate”, come i mobili Ikea, da dover
riassemblare pazientemente, con il timore di non farcela, di non trovare la
chiave a brucola adatta per stringere in modo sicuro tra loro gli elementi
confezionati dal destino. La faticosa e amara realtà dei separati, in questo
caso vista dall’ottica maschile, è il tema di questa nuova, graziosa commedia
firmata dall’ormai consolidato quadrumvirato autoriale del Teatro Golden: i
fratelli Fornari, Toni e Augusto (qui anche interpreti), Maia e Sinopoli. Un
cast armonico, completato da Nicolas Vaporidis, Luca Angeletti e Laura Ruocco,
danno vita ad uno spettacolo in cui si ride di argomenti che non suscitano
alcuna ilarità, anzi. E’ la storia di quattro amici, tutti separati dalle loro
mogli, che si ritrovano nella squallida casa in affitto dell’ultimo arrivato
nel “club”, fresco di sentenza legale, a seguito del suo ennesimo tentativo di suicidio.
Accorsi per aiutarlo, gli altri tre metteranno in scena un campionario di
fallimenti personali, mascherati da goffi, maldestri ed esilaranti consigli
all’amico per superare il terribile momento, fino al punto in cui suonerà alla
porta un’avvenente donna, vicina di casa, che causerà una crisi isterica al
povero Massimo (Augusto Fornari), più che giustificata. Un ruolo femminile di
cui non diciamo niente per non rovinare la sorpresa a chi deciderà di andare a
vedere lo spettacolo a teatro.
Finchè
giudice non ci separi è una commedia
solo apparentemente leggera, che ha il merito di affrontare il dramma di tanti
uomini e padri vessati da una legislazione ingiusta, che li porta alla rovina
economica. Bravi gli autori e gli interpreti che sono riusciti, con
bell’armonia, a dosare i momenti divertenti con quelli più riflessivi, grazie
soprattutto ai tempi comici azzeccatissimi dei cinque in scena, con Augusto
Fornari ancora una volta mattatore, la cui interpretazione esalta anche le sue
note drammatiche, riportando alla mente un’altra sua bellissima performance
passata, ne Il prete e il bandito.
Ma, sinceramente, tutti hanno dato il meglio. Lo stesso Vaporidis, che già
nella stagione passata aveva convinto in questo teatro, appare più sicuro, più
in parte, piacevolmente integrato con
gli altri compagni e molto convincente.
Luca Angeletti è ormai una sicurezza,
Toni Fornari, nel divertentissimo ruolo di re delle gaffes, e Laura Ruocco in
quello di…(non possiamo svelarlo), riescono ad essere credibilissimi. In più, la
loro coinvolgente, reciproca armonia, ha
la capacità di far sorvolare su alcuni luoghi comuni che emergono nel testo, anche
nel faccia a faccia, comunque vibrante, tra Augusto Fornari e Laura
Ruocco, e su quel buonismo tanto caro
agli autori quanto inviso al sottoscritto (parere, questo, evidentemente del
tutto personale). Ma la commedia
funziona, diverte, piace al pubblico, è rabbiosa quanto basta e comica nei
momenti giusti, soprattutto quando spezza ad arte il silenzio indotto dalle
situazioni più riflessive e serie. Il lieto fine, con la ciliegina di una
sorpresa piuttosto prevedibile, e con qualche clichè di troppo (come la
presunta disperazione del single interpretato da Vaporidis, poco credibile) è impreziosito dalle ultime battute,
espressivamente intense, di Massimo/Augusto Fornari al telefono con l’ex moglie
e la piccola figlia affidata a lei.
Finchè giudice non ci separi è una
commedia consigliabile agli amanti del genere, ben congegnata, altrettanto ben
interpretata e, nell’insieme, molto gradevole. In scena fino al 22 novembre.
Paolo
Leone
Produzione Andrea Maia-Teatro Golden e
Vincenzo Sinopoli presenta: Finchè giudice non ci separi, di Augusto Fornari,
Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli.
Con: Luca Angeletti, Augusto Fornari, Toni
Fornari, Laura Ruocco e Nicolas Vaporidis.
Regia di Augusto Fornari.
Si
ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Golden nella persona di Daria Delfino.
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