Sala Umberto, Roma. Da 29
settembre al 18 ottobre 2015
Presso il Teatro Sala
Umberto di Roma, è andato in scena dal 29 settembre al 18 ottobre, uno
spettacolo teatrale dalla tematica attuale improntato alla riflessione - la
tematica consiste nel cinismo e discriminazione in contesto soprattutto
lavorativo. Lo spettacolo inizia con due uomini, poi sopraggiungono una donna
ed un altro uomo. Sono quattro candidati che ambiscono ad un posto lavorativo,
ovvero divenire manager presso un'azienda importante. Tutti mostrano una certa
tensione ed agitazione in attesa del colloquio, sin quando non arriva un
biglietto sul quale è scritto che uno dei quattro candidati lavora già
all'interno dell'azienda. Dunque iniziano ad essere sospettosi l'uno dell'altro
e cercano di capire chi di loro possa essere il non candidato. I quattro non
arrivano ad una conclusione, e restando con il dubbio continuano a parlare e
porsi domande. L'attore Gigio Alberti, interpreta un uomo gay che non ha mai
avuto il coraggio di rivelarlo.
Tale rivelazione suscita sentimenti differenti negli altri tre personaggi: c'è chi reagisce con indifferenza, chi in modo incredulo e giudizievole e chi in modo cinico. Lo spettacolo è riuscito a coinvolgere lo spettatore in modo continuativo senza mai destare noia. Ciò è stato dettato dai numerevoli test ai quali i "candidati" dovevano sottoporsi, rivelando anche una certa umiliazione, degradazione e sconforto, presente nella vita attuale di chi cerca e ricerca un impiego. Oltre questi aspetti, ne sono emersi degli altri, presenti in coloro che hanno il compito di selezionare e sciegliere chi assumere: crudeltà, depressione, ferocia delle parole. Lo sconforto è determinato dall'ambiente lavorativo stesso composto da direttori, amministratori, responsabili, spesso cinici ed impassibili nei confronti del personale o di chi si ritrova ad avere un colloquio per una eventuale assunzione. La commedia "Il metodo" è di Jordi Galceran - drammaturgo spagnolo classe 1964. Originariamente il titolo era "il metodo Gronholm", abbreviato poi dal regista Lorenzo Lavia sia per generare immediatezza, sia per attribuire a tale titolo, oltre che il concetto del metodo di assunzione, anche un metodo archetipo della società. Nella commedia viene usato il lavoro come fondamento della società, mediante il quale, asserisce Lavia, emergono tutti i suoi difetti di sessismo, razzismo, odio, menzogna, dove ci si deve velare per potersi svelare.
Tale rivelazione suscita sentimenti differenti negli altri tre personaggi: c'è chi reagisce con indifferenza, chi in modo incredulo e giudizievole e chi in modo cinico. Lo spettacolo è riuscito a coinvolgere lo spettatore in modo continuativo senza mai destare noia. Ciò è stato dettato dai numerevoli test ai quali i "candidati" dovevano sottoporsi, rivelando anche una certa umiliazione, degradazione e sconforto, presente nella vita attuale di chi cerca e ricerca un impiego. Oltre questi aspetti, ne sono emersi degli altri, presenti in coloro che hanno il compito di selezionare e sciegliere chi assumere: crudeltà, depressione, ferocia delle parole. Lo sconforto è determinato dall'ambiente lavorativo stesso composto da direttori, amministratori, responsabili, spesso cinici ed impassibili nei confronti del personale o di chi si ritrova ad avere un colloquio per una eventuale assunzione. La commedia "Il metodo" è di Jordi Galceran - drammaturgo spagnolo classe 1964. Originariamente il titolo era "il metodo Gronholm", abbreviato poi dal regista Lorenzo Lavia sia per generare immediatezza, sia per attribuire a tale titolo, oltre che il concetto del metodo di assunzione, anche un metodo archetipo della società. Nella commedia viene usato il lavoro come fondamento della società, mediante il quale, asserisce Lavia, emergono tutti i suoi difetti di sessismo, razzismo, odio, menzogna, dove ci si deve velare per potersi svelare.
Daniela
Bruni
ATTORI:
Giorgio
Pasotti, Antonello Fassari, Fiorella Rubino, Gigio Alberti
AUTORE:
Jordi
Galceran
REGIA:
Lorenzo
Lavia
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