Cinema Ariston, Trieste. Mercoledì 28 ottobre 2015
Quello di Don
Giovanni è un vero e proprio mito e come tale risulta sfuggente,
contradditorio, multiforme. Dall’incontro con il genio di Mozart tutto questo è
stato ulteriormente potenziato, diventando la meraviglia che ben conosciamo.
Nella sua “Introduzione al Don Giovanni” del 1987, a proposito dell’allora
relativamente recente film di Losey, Loredana Lipperini affermava
profeticamente: “Non è improbabileche il mito ritrovi improvvisamente energia grazie
a nuovi mezzi espressivi: in una cultura dell’immagine, è già significativala
trasposizione cinematografica dell’opera fatta qualche anno fa da Joseph Losey:
potrebbe essere il primo passo per una nuova era dongiovannesca.” È stato il
danese Kasper Holten, attuale Direttore Artistico della Royal Opera House di
Londra, Covent Garden, a fare il secondo passo con un film rispettoso
dell’opera originale, ma anche originale e trasgressivo: regista d’opera,
scrittore, manager teatrale, ha saputo unire la sua grande esperienza
professionale con l’amore per il cinema realizzando nel 2009 “Juan”, liberamente ispirato al capolavoro di Mozart.
Il pubblico triestino ha potuto assistere ieri ad un’unica proiezione al Cinema
Ariston di questo film mai distribuito in Italia, grazie ad una collaborazione
fra la Cappella Underground e la Casa del Cinema che ha accolto con entusiasmo
la proposta di Stefano Pace, Sovrintendente dell’Ente Lirico.
Per rendere la visione più agevole, sono stati appositamente realizzati i sottotitoli in italiano. Sì, perché questa versione del Don Giovanni è un’opera trasformata. Fedele all’originale, ma pure film d’azione nel vero senso della parola; i personaggi agiscono cantando, in interni ed esterni,scegliendo come set la Budapest di oggi. Nel passaggio dalla scena allo schermo Holten ha voluto rendere il tutto molto realistico e così ha deciso di lasciare che i movimenti fisici degli attori-cantanti condizionassero le voci ascoltate nel film ei sottotitoli in italiano sono presenti perché il libretto di Da Ponte è stato tradotto in un inglese contemporaneo, in modo da rendere credibili i dialoghi di questa trasposizione. Le differenze sociali dei vari personaggi sono state rese non soltanto attraverso l’uso di diversi stili linguistici, maanche utilizzandoi diversi accenti degli attori, provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Svezia, Russia e Danimarca, che anziché essere un ostacolo, sonodiventati così ulteriori punti di forza per enfatizzare le peculiarità dei diversi ruoli. Ogni dettaglio, studiato con attenzione, dà allo spettatore la possibilità di cogliere significati già presenti nel Don Giovanni di Mozart, ma declinati in modo diverso.
Per rendere la visione più agevole, sono stati appositamente realizzati i sottotitoli in italiano. Sì, perché questa versione del Don Giovanni è un’opera trasformata. Fedele all’originale, ma pure film d’azione nel vero senso della parola; i personaggi agiscono cantando, in interni ed esterni,scegliendo come set la Budapest di oggi. Nel passaggio dalla scena allo schermo Holten ha voluto rendere il tutto molto realistico e così ha deciso di lasciare che i movimenti fisici degli attori-cantanti condizionassero le voci ascoltate nel film ei sottotitoli in italiano sono presenti perché il libretto di Da Ponte è stato tradotto in un inglese contemporaneo, in modo da rendere credibili i dialoghi di questa trasposizione. Le differenze sociali dei vari personaggi sono state rese non soltanto attraverso l’uso di diversi stili linguistici, maanche utilizzandoi diversi accenti degli attori, provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Svezia, Russia e Danimarca, che anziché essere un ostacolo, sonodiventati così ulteriori punti di forza per enfatizzare le peculiarità dei diversi ruoli. Ogni dettaglio, studiato con attenzione, dà allo spettatore la possibilità di cogliere significati già presenti nel Don Giovanni di Mozart, ma declinati in modo diverso.
In questa
realizzazione l’opera lirica e il film si sono compenetrati senza che uno
prevalesse sull’altra e per poter ottenere ciò il cast doveva esserne
all’altezza: cantanti d’opera di talento che fossero altrettanto capaci come
attori di cinema. Si può dire che Holten, coadiuvato da Eva Wagner-Pasquier,
nipote di Richard Wagner e affermata manager in campo
operistico, abbia trovato un cast all’altezza del compito.
Il
#dongiovanniprojectpercorso di avvicinamento all’opera si conclude qui, dopo
aver dato la possibilità al pubblico di osservare un mito complesso attraverso
diverse prospettive, liberandolo così da stereotipi che troppo spesso, nel
tentativo di cogliere l’essenza del molteplice e dell’indistinto, si sono
attaccati ad esso nel corso dei secoli, complice la necessità di rispondere
alle esigenze che ogni singolo periodo storico richiedeva di volta in volta.
Chi ha saputo liberarsi da tutto ciò potrà assistere questa volta all’opera con
animo leggero, pronto a cogliere ciò che l’immensa musica di Mozart saprà
dargli.
Paola Pini
Juan
Director: Kasper
Holten
Screenplay: Kasper
Holten&MogensRukov, based on Mozart´s "Don Giovanni"
English translation:
Christopher Maltman& Henrik Engelbrecht after Lorenzo da Ponte
Music: Wolfgang
Amadeus Mozart
Conductor: Lars Ulrik
Mortensen
Orchestra: Concerto
Copenhagen
Production Company:
Blenkov&Schønnemann with Eurofilm and Zentropa
Producers:
MaleneBlenkov& Michel Schønnemann
Sales Company: Trust
Nordisk
Cast: Juan:
Christopher Maltman- United Kingdom
Leporello: Mikhail Petrenko - Russia
Donna Anna: Maria Bengtsson - Sweden
Elvira: ElizabethFutral - USA
Zerlina: KatijaDragojevic - Sweden
Police Chief: Eric
Halfvarson - USA
Ottavio: Peter Lodahl
- Denmark
Masetto:
LudvigLindström - Sweden
Principal
Photography: July 15th. 2009
Shooting Location:
Budapest, Hungary.
Budget: 29 mill. DKK
/ 4 mill Euro
Duration: 105 minutes
Shooting Format: 16mm
Language: Contemporary
English
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