Teatro Ambra Garbatella
(Piazza G. Da Triora 15). Fino all’1 novembre 2015
Un testo, ainoi, che
non diventa datato, quello del compianto Mario Moretti (fondatore del Teatro
dell’Orologio di Roma – ndr). Love’s Kamikaze, in scena al Teatro Ambra
Garbatella fino all’1 novembre, continua ad interpellare le nostre coscienze di
fronte ad una guerra infinita, il conflitto arabo – israeliano. Una storia
d’amore magistralmente interpretata da Euridice Axen e Marco Rossetti,
rispettivamente una ragazza ebrea ed un operaio arabo. Naomi e Abdel, giovani,
belli, innamorati quasi clandestinamente, al di sopra dei pregiudizi che
comunque li circondano, cercano di preservare il candore del loro reciproco
sentimento nel sotterraneo dell’hotel in cui entrambi lavorano. Un bunker, più
che un nido d’amore, egregiamente rappresentato dalla bella scenografia di
Carla Ghezzi e dalla regia sempre preziosa ed elegante di Claudio Boccaccini.
Entrambi avulsi dalle logiche dei rispettivi popoli d’appartenenza, dai dettami
religiosi, dalle stilettate velenose dei propri parenti. Si amano, tutto qui.
Ma riusciranno a non farsi travolgere dalla follia di un conflitto subdolo, che si insinua nei loro discorsi, nei loro ragionamenti? Spettacolo intenso, drammatico, dove Euridice Axen, sempre più bella, sorprende (almeno me, che l’avevo sempre vista a teatro in parti brillanti) per la veridicità del suo personaggio, le sue intense emozioni, nei suoi dialoghi dal ritmo sostenuto. D’altro canto, anche Marco Rossetti non è da meno. L’unica carta a suo sfavore è che non ha le caratteristiche somatiche di un arabo e nel contesto potrebbe stonare. Ma non accade, perché entrambi riescono ad universalizzare la storia, pur ricca di riferimenti storici, letterari e poetici, e idealmente ad adattarla a quelle che potrebbero essere le centinaia di guerre fratricide sparse nel mondo. L’amore è amore in ogni dove e reclama il suo spazio. Anche a costo di un estremo sacrificio. Una pièce che lascia col fiato sospeso, in costante crescendo, fino al temuto finale. Bravi attori, bella regia, musiche suggestive (di Pofi), ci sono tutti gli ingredienti per andarlo a vedere. E scoprirete se un ermellino può rimanere candido in mezzo al fango…
Ma riusciranno a non farsi travolgere dalla follia di un conflitto subdolo, che si insinua nei loro discorsi, nei loro ragionamenti? Spettacolo intenso, drammatico, dove Euridice Axen, sempre più bella, sorprende (almeno me, che l’avevo sempre vista a teatro in parti brillanti) per la veridicità del suo personaggio, le sue intense emozioni, nei suoi dialoghi dal ritmo sostenuto. D’altro canto, anche Marco Rossetti non è da meno. L’unica carta a suo sfavore è che non ha le caratteristiche somatiche di un arabo e nel contesto potrebbe stonare. Ma non accade, perché entrambi riescono ad universalizzare la storia, pur ricca di riferimenti storici, letterari e poetici, e idealmente ad adattarla a quelle che potrebbero essere le centinaia di guerre fratricide sparse nel mondo. L’amore è amore in ogni dove e reclama il suo spazio. Anche a costo di un estremo sacrificio. Una pièce che lascia col fiato sospeso, in costante crescendo, fino al temuto finale. Bravi attori, bella regia, musiche suggestive (di Pofi), ci sono tutti gli ingredienti per andarlo a vedere. E scoprirete se un ermellino può rimanere candido in mezzo al fango…
Paolo
Leone
Teatro e società presenta:
Love’s Kamikaze, di Mario Moretti.
Con Euridice Axen e Marco
Rossetti. Regia di Claudio Boccaccini.
Aiuto regia Marzia
Verdecchi; Musiche Antonio Di Pofi; Scene Carla Ghezzi; Costumi Antonella
Balsamo; Assistente costumi Francesco Bureca; Tecnico luci e fonica Alessandro
Pezza. Foto Tommaso Le Pera.
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