Cortona, Cinema Teatro
Signorelli. Venerdì 2 ottobre 2015
Il 29 maggio 1953 l’esploratore neozelandese
Edmund Hillary e lo sherpa nepalese Tenzing entrano nella storia
raggiungendo per primi la vetta del monte più alto del mondo, l’Everest (circa 8848 m ). Da allora l’impresa
è stata ripetuta da una ristretta cerchia di uomini, restando appannaggio
esclusivo degli scalatori professionisti almeno fino agli anni ’90. Il decennio
in questione ha visto la nascita di una nuova e redditizia forma di turismo
estremo –un’anticipazione di quello spaziale- che propone a dilettanti e
semplici appassionati l’esperienza unica della conquista del “Tetto del mondo”.
Ovviamente, il tutto sotto la guida di esperti professionisti che, oltre a dirigere
la spedizione e garantire –per quanto è possibile- l’incolumità dei clienti, si
occupano anche del loro indispensabile addestramento preliminare. Sfidare sé
stessi e la Natura ,
spingersi oltre i propri limiti, mettere in gioco la propria vita, provare il
brivido di un’impresa senza eguali… Purtroppo, non tutte le spedizioni
commerciali hanno avuto un esito felice, come nel caso di quella organizzata
dalla società “Adventure Consultants” il 10 maggio 1996 e raccontata in Everest (regia dell’islandese Baltasar
Kormakur) sulla base di varie testimonianze, tra cui quella del giornalista Jon
Krakauer, uno dei sopravvissuti, che ha fornito la sua versione dei fatti nel
libro Aria sottile. Dopo un’ascesa
relativamente tranquilla, con alcuni tra gli aspiranti scalatori felicemente
giunti al traguardo, fatale è stata l’improvvisa e violentissima tempesta che
ha sorpreso il gruppo durante il ritorno al campo base, provocando morti e
feriti. Tra i caduti anche Rob Hall, capo della spedizione e protagonista (lo
interpreta Jason Clarke) nel film.
Partendo dai preparativi delle settimane
precedenti, Everest rievoca questa
tragica vicenda con uno stile secco, essenziale e dal taglio cronachistico,
come si nota dalla puntigliosa scansione cronologica delle fasi cruciali della
spedizione. La narrazione è avvincente, la tensione rimane costante. Grande
lavoro sulle scenografie e sulla fotografia: l’impervio ambiente himalayano è
ricreato alla perfezione, così come i colori e le luci nelle varie condizioni
climatiche tipiche della montagna –molto belle le sequenze in notturna e quelle
durante la bufera. Tra gli interpreti, in ruoli secondari, troviamo Jake
Gyllenhaal e Keira Knightley. Il 3D aggiunge poco o nulla e fa davvero sentire
la sua presenza soltanto in alcune (poche) inquadrature (i crepacci, l’Hillay
Step).
Francesco Vignaroli
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