Napoli, Teatro San
Ferdinando. Fino al 22 novembre 2015
È follia, memoria ed
ironia a Napoli al San Ferdinando fino al 22 novembre 2015. Quando una stanza
può diventare un mondo, sei seduto a "Spaccanapoli Times". Come ad
ogni inizio si è disorientati. È Giuseppe Acquaviva (Ruggero Cappucio, testo e
regia, e attore) che ci prenderà per mano e per due ore e mezza ci porterà così
in fondo ai nostri pensieri, e solo verso la fine capiremo di essere tornati a casa,
e per dei disadattati, loro, non è male. Quattro fratelli, Romualdo (Giovanni
Esposito), Gabriella (Gea Martire), Gennara (Marina Sorrenti), Giuseppe
(Ruggero Cappuccio) ci narrano in modo spregiudicato la loro esclusione dalla
normalità.
Il dramma esistenziale si fa perfino opera lirica, commedia comica tra manie, paure, ossessioni e travestimenti. Tu che ora fai? È la domanda che torna, risposta singolare e lontana dal domandare che ore sono? Come se ognuno avesse il suo tempo e questo impedisce ai quattro fratelli di adattarsi alla guerra invisibile che si gioca nella contemporaneità. La ragione della loro con/vocazione è l' arrivo dello psichiatra Lorenzi, Ciro Damiani, cifra normativa e ricattante della realtà: io vi faccio avere la pensione! Non è un dettaglio, in questa opera sinfonica in cui dialogano diversi monologhi, la luce: si sposano benissimo le luci con i testi, con una maestria da cambi emozionali tanto da creare vere e proprie scene felliniane da sogno. Tra tutto questo ridere e sorridere iniziamo a vederci meglio, come se avessimo iniziato a vedere le ragnatele nella casa di famiglia, anche nella nostra. Però non le togliamo, perché quello che vogliono gli altri ci affatica!
Il dramma esistenziale si fa perfino opera lirica, commedia comica tra manie, paure, ossessioni e travestimenti. Tu che ora fai? È la domanda che torna, risposta singolare e lontana dal domandare che ore sono? Come se ognuno avesse il suo tempo e questo impedisce ai quattro fratelli di adattarsi alla guerra invisibile che si gioca nella contemporaneità. La ragione della loro con/vocazione è l' arrivo dello psichiatra Lorenzi, Ciro Damiani, cifra normativa e ricattante della realtà: io vi faccio avere la pensione! Non è un dettaglio, in questa opera sinfonica in cui dialogano diversi monologhi, la luce: si sposano benissimo le luci con i testi, con una maestria da cambi emozionali tanto da creare vere e proprie scene felliniane da sogno. Tra tutto questo ridere e sorridere iniziamo a vederci meglio, come se avessimo iniziato a vedere le ragnatele nella casa di famiglia, anche nella nostra. Però non le togliamo, perché quello che vogliono gli altri ci affatica!
Claudia
Conte
SPACCANAPOLI
TIMES
con
Giulio Cancelli, Ruggero Cappuccio, Ciro Damiano, Giovanni Esposito, Gea
Martire, Marina Sorrenti
scene
Nicola Rubertelli
costumi
Carlo Poggioli
aiuto
regia e disegno luci Nadia Baldi
letture
sonore Marco Betta da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
assistente
alle scene Nadia Giordano
assistente
ai costumi Maria Carcuro
direttore
di scena Marcello Iale
elettricista
Angelo Grieco
macchinista
Gigi Sabatino
attrezzista
Marco Di Napoli
fonico
Diego Iacuz
sarta
Simona Fraterno
foto
di scena Marco Ghidelli
produzione
Teatro Stabile Napoli
prima
assoluta
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