Tieffe
Teatro, Milano. Dal 16 al 23 dicembre 2015 e dal 28 dicembre al 1° gennaio 2016
“Ma la gente non ha
simpatia verso chi segue un’altra via”, Brassens.
Queste provocatorie
parole, ingigantite su uno schermo, ci accolgono al Teatro Menotti, diretto da
Emilio Russo. Sono nel posto giusto… ho
pensato…
E poi sulla scena si
“presentano” Giorgio e Georges, e poi Andrea e Alberto, ma anche Andrea e
Giorgio, Georges e Alberto, se cambi l’ordine dei fattori il risultato è sempre
lo stesso: uno spettacolo incredibilmente piacevole, intelligente, divertente,
direi perfetto, dove quattro personalità si incrociano, si mischiano, si
fondono, si amano, sembrano una cosa sola. Nessuna prima donna, perché tutte
prime donne (mi scusino gli uomini ma si dice così) che si rispettano, si
ascoltano, si fanno eco, e che hanno solo una cosa in testa, anzi nella
chitarra, nella voce, nelle parole: offrire al pubblico un bello spettacolo.
Che tra l’altro, potrebbe essere la soluzione ideale per il vostro Capodanno.
Segnatelo in agenda.
Patrucco ha fatto un lavoro straordinario nel
tradurre i testi di Brassens. Le parole di Georges mantengono tutta la loro
forza, poesia, ironia, malinconia, ma senz’altro si arricchiscono della sua
sensibilità e musicalità, pur nel rispetto che l’artista lombardo ha per il suo
collega d’oltralpe. Il risultato è questo spettacolo di incontri virtuali,
perché il palcoscenico è dove si avverano i sogni, dove tutto può accadere,
dove non ci sono confini linguistici, mentali, razziali, dove può succedere che
Gaber dialoghi con Brassens, Andrea con Alberto o tutto il contrario, tutto
capovolto, stravolto, senza seguire una via diritta, prefissata, scontata,
borghese. Piacerebbe molto ai due Giorgi.
Andrea Mirò con la
sua eleganza da dandy, stupendi i suoi capelli sotto le luci prendono nuance viola e azzurre, suona e canta
mentre Alberto dialoga con lei, con noi, perché quello che contraddistingue lo
spettacolo è una contaminazione di parole e musica, tutto dosato alla
perfezione, eppure così spontaneo, leggero, nonostante la complessità e
difficoltà che i due chansonnier
hanno dovuto affrontare, e che non pesano però sugli spettatori.
Alberto ci intrattiene con gli esilaranti epitaffi,
le sue ironie e frecciate amare e scherzose sulla vita e nessuno è escluso: i
ricchi, i conformisti, i politici, i giovani, la rete che lui definisce
“l’orinatoio delle idee”, la democrazia, le banche, la morte, e le sue parole e le sue idee sono ovviamente anche quelle dei due anti-borghesi,
anti-conformisti, anti-clericali Giorgi. E la chitarra e la voce di Andrea Mirò
smorzano con delicatezza la satira, a
volte, invece, la rinforzano: insomma, un po' bastone, un po' carota.
Ciascuna canzone
scelta dal repertorio di Gaber e Brassens è una miscela di profondità e
sorrisi, lì dentro c’è tutta la vita, con le sue sfumature, amarezze, desideri,
pianti, rivolte, sforzi, eppure Patrucco dice “che la vita è un prestito, non
un dono”. E’ vero, poi ci tocca darla indietro, prima o poi.
Si pensa e si ride,
non ci annoia mai, durante i novanta
minuti che volano in fretta e che come le cose belle vorresti non finissero e
chissà, magari sarà proprio così, perché
sicuramente ci rimarrà qualcosa di
questa esperienza che non è solo musicale, ma molto di più.
“Avanti, avanti,
avanti - si può spingere di più- insieme nella vita a testa in su… Ma basta
distrarsi la mente- usare il cervello, pensare un istante a qualcosa di
bello…”, cantava Gaber.
Un finale ad hoc che
ci rassicura, e quando usciamo non possiamo fare altro che guardare in alto,
verso le stelle e ringraziare la razza
bastarda degli artisti.
Daria
D.
Andrea Mirò e Alberto Patrucco
in
DEGNI DI NOTA
Tra Gaber e Brassens
prima nazionale
scritto da Alberto Patrucco e Antonio
Voceri
con
pianoforte e tastiera Daniele Caldarini
contrabasso e basso elettrico Francesco
Gaffuri
batteria e percussioni Beppe Gagliardi
musiche di Georges Brassens e Giorgio
Gaber
arrangiamenti e direzione musicale di
Daniele Caldarini e Andrea Mirò
costumi Pamela Aicardi
regia Emilio Russo
produzione Tieffe Teatro Milano
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