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23 dicembre, 2015

GENERAZIONE DI PRECARI. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Golden (Via Taranto 33 – Metro A Re di Roma). Dal 22 dicembre al 17 gennaio 2016

La precarietà. Lavorativa, esistenziale, affettiva, colpisce ogni ceto sociale, età o sesso, senza troppe distinzioni. Se è un lavoro sicuro a mancare, non meno danni provoca l’instabilità sentimentale. E se fossero mancanze correlate? Se fosse la passiva accettazione di uno status quo a generare la generale insoddisfazione? Sistema perverso o mancanza di coraggio? Chi può aiutare un giovane, a quali promesse dar credito e, soprattutto, cosa si può fare per cambiare una situazione di stallo come quella in cui i giovani (ma non troppo) si trovano impantanati? A queste domande tenta di dare una risposta, senza trovarla naturalmente, la commedia di Toni Fornari in scena al Teatro Golden, che ripropone sul palco un quartetto che nella stagione passata travolse di entusiasmo il pubblico (e la critica) di via Taranto, con Non c’è due senza te: Claudia Campagnola, Marco Morandi, Carlotta Proietti e Matteo Vacca, con in più la partecipazione di un esilarante Maurizio Di Carmine. Generazione di precari affronta la tematica in questione con toni farseschi, attingendo anche alla tradizione della commedia musicale italiana, confezionando uno spettacolo leggero, confermando la grande armonia tra gli interpreti che tanto aveva colto nel segno l’anno prima. Quattro disperati, senza lavoro, non più giovanissimi, si ritrovano a dover condividere un appartamento e i propri fallimenti.
Duccio (Matteo Vacca) è un musicista che non ne azzecca una, tanto sfortunato nella professione, quanto scaltro nella vita amorosa. Edoardo (Marco Morandi) un pubblicitario con slogan bislacchi regolarmente rifiutati e con aspirazioni rivoluzionarie. Laura (Claudia Campagnola), plurilaureata logorroica e insopportabilmente ansiosa. Lina (Carlotta Proietti), una sedicente cartomante “de noantri”. Sarà Edoardo che, con una mossa tanto azzardata quanto improbabile, deciderà di rapire il Ministro del lavoro (Maurizio Di Carmine) dopo un comizio nel loro quartiere coinvolgendo, loro malgrado, i suoi compagni di appartamento, in un ridicolo tentativo di ottenere dallo Stato, con la minaccia, ciò a cui aspirano da anni senza costrutto. Naturalmente, la loro sprovvedutezza sarà facile preda della furbizia e dell’eloquio del Ministro, maestro delle promesse vane, il quale li porterà verso un finale che “non ha quota”, per dirla in gergo da scommettitori.
 La commedia, pur se gradevole, non ha la forza esplosiva della precedente, sempre firmata dal bravo Toni Fornari. I tempi comici, in alcuni frangenti molto efficaci, e l’affiatamento tra  i protagonisti sono ottimi, i loro personaggi divertenti, la situazione grottesca (la scena con le maschere dei politici sul volto è molto carina), ma rimane una sensazione di fragilità, di debolezza, di deja-vu, che non ne permette il decollo come il loro precedente lavoro. Generazione di precari è senz’altro uno spettacolo lieve, con canzoni simpatiche (musiche di Enrico Blatti, sodalizio felice con l’autore) che lo situano a metà strada tra la prosa, la favola moderna, con tanto di voce narrante (aimè) e la commedia musicale e forse è proprio questa indecisione che non entusiasma. Siamo esigenti? Quando si ha stima per autore e cast, non si può non esserlo. Anzi, è doveroso.

Paolo Leone


Generazione di precari, scritto e diretto da Toni Fornari. Con Claudia Campagnola, Marco Morandi, Carlotta Proietti, Matteo Vacca, Maurizio Di Carmine. Musiche di Enrico Blatti.

Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Golden nella persona di Daria Delfino.

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