Intorno
a Il bacio di Francesco Hayez
Francesco Hayez, Il Bacio |
Nella scura stradina
e muta, voci
S’inarcan lungi alle
voci e confuse
E muta in eco
indistinta il silenzio.
Tremante la fanciulla
che le mani
Par tutto a un tempo
il filato lasciato
Par che dica:
“Rinuncia!”; ma dee, ei va.
Ecco la cappa, ecco
il cappel piumato.
La storia chiama e
l’uom si fa risposta.
“Io devo, cara, devo,
non temer:
È eroe colui che vive
di sua Patria.”
“È l’ora, è tardi”,
eppur trattiene il passo
Il cuor che
palpitante affrena il tempo
E tu ristai parendoti
d’eterno
Quel fuggitivo tempo
al bacio sciolto.
Il corpo teso, sul
gradino il forte
Piè già sta, eppur
dai attesa ai forti spirti
Tuoi che spingonti
omai cocenti innanzi.
Vincent Van Gogh, Il Riposo dopo il Lavoro |
Intenso
fu quel meriggio d’Estate
Intenso fu quel
meriggio d’Estate.
Non cercavamo parole
per dirlo
E ora le taccio
esprimendo il sublime.
E quel campo che vide
il nostro amore
E sovente il pensiero
mio a vagare,
Ora calmo e silente
odo; e riposa
Inumidito al guardo
della Luna.
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