Dopo il debutto a
Roma all’inizio di dicembre, arriva a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, il
musical italiano Rapunzel, tratto
dalla celebre fiaba dei fratelli Grimm ma ancora di più dal cartone animato
della Disney.
La
principessa Gothel è l’erede al trono ma, a causa della sua salute cagionevole,
comincia a vivere nell’ombra della sorella minore Gretel che, bella e sana,
viene scelta come nuova regina. Gothel, sentendosi rifiutata, si chiude in sé
stessa e, ossessionata dalla bellezza e dalla giovinezza, si dedica perciò alla
stregoneria ed allo studio delle erbe officinali: scopre così un particolare fiore,
il raperonzolo, dai poteri straordinari. La Regina Gretel però non riesce ad
avere figli ed il Re chiede, ad insaputa della moglie, aiuto alla sorella, che
prepara così un filtro con il fiore, in cambio della promessa che il bambino sarebbe
stato allevato da lei stessa.
Nasce una bimba, Rapunzel, fonte di giovinezza per madre Gothel, la quale si lega tanto morbosamente alla bambina da rapirla e confinarla in una torre, dove cresce senza alcun contatto con il mondo esterno e a cui fa credere di essere sua madre. Il potere del fiore è nei capelli della ragazza, che per questo non vengono mai tagliati: diventano così lunghi da poter essere usati come una fune, via di accesso ed uscita dalla torre per Gothel. Nel giorno del diciottesimo compleanno di Rapunzel, Phil, un giovane ladro in fuga, si imbatte nella torre aiutandola ad uscire ed a scoprire la realtà circostante, fino a ritrovare i suoi veri genitori ed a scoprire l’inganno della zia.
Nasce una bimba, Rapunzel, fonte di giovinezza per madre Gothel, la quale si lega tanto morbosamente alla bambina da rapirla e confinarla in una torre, dove cresce senza alcun contatto con il mondo esterno e a cui fa credere di essere sua madre. Il potere del fiore è nei capelli della ragazza, che per questo non vengono mai tagliati: diventano così lunghi da poter essere usati come una fune, via di accesso ed uscita dalla torre per Gothel. Nel giorno del diciottesimo compleanno di Rapunzel, Phil, un giovane ladro in fuga, si imbatte nella torre aiutandola ad uscire ed a scoprire la realtà circostante, fino a ritrovare i suoi veri genitori ed a scoprire l’inganno della zia.
Lorella
Cuccarini è una splendida Gothel: per una volta nei suoi trent’anni di
carriera, veste i panni di un personaggio cattivo: una spietata strega che, pur
di mantenere giovinezza e bellezza intatte nel tempo, non esita a rinchiudere
la nipote in una torre, dirle bugie e negarle la sua vera identità. Bella voce
come sappiamo, purtroppo danza poco anche se, a cinquant’anni compiuti lo
scorso agosto, è in splendida forma: peccato averla e non sfruttarla a dovere.
La affianca una brava Rapunzel, Alessandra Ferrari, già Giulietta (Romeo e Giulietta di Riccardo Cocciante)
ed Esmeralda (Notre Dame De Paris). Bella
voce, che padroneggia senza esitazioni, è una Rapunzel che, ormai cresciuta,
vorrebbe scoprire il mondo che vede dalla sua torre. In casa le fanno compagnia
due fiori canterini dalla voce estremamente petulante tanto da risultare
fastidiosi. Giulio Corso è Phil, il giovane brigante in fuga che per scappare
alle guardie del re, a cui ha rubato dei gioielli, e si rifugia per caso nella
torre apparentemente abbandonata, dove invece trova Rapunzel, intimorita dal
mondo esterno, ma pronta a difendersi da ogni sconosciuto. Tra il simpatico
Phil e l’introversa Rapunzel nascerà un’amore che porterà entrambi a
confrontarsi con i propri sogni e a scoprire il proprio passato.
La
regia di Maurizio Colombi fa molto affidamento su filmati ed effetti, ma siamo
a teatro e non al cinema. Spesso il ritmo è lento e l’andamento risulta noioso,
tipico non di uno spettacolo teatrale ma di una favola per bambini. La scena
del primo atto alla locanda, ad esempio, è lunghissima ed inutile. Lo stesso
dicasi per le scenografie di Alessandro Chiti: tante, troppe, molto infantili ed
esageratamente pompose. Carine ed orecchiabili le musiche di Davide Magnabosco,
Paolo Barillari ed Alex Procacci; molto belli i costumi di Francesca Grossi.
Inesistenti le coreografie di Rita Pivano: pochi passi sempre ripetuti e per
niente tecnici.
Nel
complesso uno spettacolo per bambini con ben pochi spunti per gli adulti, che,
per fortuna, ha Lorella Cuccarini nel cast.
Chiara Pedretti
Teatro Degli Arcimboldi, viale Dell’Innovazione 20,
Milano
fino al 10 Gennaio
da martedì a venerdì, ore 21.00; sabato ore 16.00 e 21.00;
domenica ore 16.00
biglietti da EUR 150 a EUR 52,50
www.teatroarcimboldi.it
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