03 dicembre, 2015

“UTOPIA”, collusione fra stato e criminalità organizzata; questa la tematica trattata nello short-movie scritto e diretto da Emanuele Ajello, prodotto dall’APS Nova Era. Intervista di Daniela Bruni


Buongiorno lettori,
Oggi mi trovo in compagnia del giovane regista e sceneggiatore Emanuele Ajello. 
Ciao Emanuele, in seguito al tuo esordio da regista e autore, avvenuto a fine 2014 con “Gioventù Sballata”, docu-film con Lando Buzzanca, Giulio Base ed Elena Russo riguardante la preoccupante tematica dell’abuso di droghe fra i giovani, oggi con “Utopia” (short-movie corale in stato di produzione, in parte finanziato dal Nuovo Imaie, con Antonella Salvucci, Eleonora Siro, Tommaso Arnaldi, Carlo Cutolo, Davis tagliaferro e molti altri) denunci una delle piaghe più gravi del nostro Paese, la corruzione fra stato e criminalità organizzata. Entrambi i progetti sono prodotti e divulgati dall’APS Nova Era. Emanuele ,raccontaci la trama di Utopia.

Buongiorno Daniela,
Il protagonista della storia è “Il Texano”, un noto sicario del napoletano, che collabora con la malavita da quando era un adolescente. Ora è uno dei più fidati sicari, incaricato di ristabilire l’ordine e la giustizia nel contesto camorrista dominato dai boss - è temuto e rispettato.
Gli è stato ordinato di recarsi a Roma per uccidere Linda, astuta ed avvenente ballerina di lap-dance, responsabile dell’omicidio di Paolo Bucci, deputato della Repubblica, affiliato alla camorra, cliente occasionale della ragazza. Dopo l’uccisione di Linda, il Texano deve inoltre recuperare un’ingente somma di denaro in contanti che Bucci avrebbe dovuto consegnare ad uno dei boss, ma che ora è nelle mani della ballerina.
E fino a qui sembra la classica storia di camorra o mafia vista e rivista.

E invece?

Il Texano non ha alcuna intenzione di giustiziare la ragazza. ciò che gli interessa invece è che lei, non solo riesca a sopravvivere, ma che possa rifarsi una vita. Nel progetto del Texano, Linda non dovrà essere un’altra delle tante vittime della camorra, ma potrà salvarsi cambiando generalità, lavoro e città.

Il nostro protagonista è, infatti, un angelo buono che, muovendosi proprio all’interno della malavita, riesce a salvare vite che dovrebbe invece, secondo i piani camorristi, uccidere senza pietà. Il Texano, mosso dall’esigenza di sconfiggere il male, ha una missione spirituale, quella di opporsi e di ribaltare i piani camorristi dei quali non solo è a conoscenza, ma di cui dovrebbe essere anche il materiale esecutore. Non basterà forse il granello di sabbia rappresentato dal nostro angelo buono a dare consistenza ad una lotta complessa come quella in questione e da questo punto, partono le nostre considerazioni…
La malavita può essere realmente sconfitta?

Questa missione è forse un’utopia e l’utopia è come l’orizzonte. Se fai due passi avanti, sembra allontanarsi di due passi. Se fai tre passi, si allontana di tre. A cosa serve dunque l'utopia? Serve a camminare, serve a non arrendersi, avvicinandosi il più possibile all’obiettivo della giustizia…

Devo riconoscere Emanuele che si tratta di una trama del tutto originale, ma dimmi, secondo te la criminalità organizzata in Italia si può sconfiggere oppure no?

Soltanto inseguendo l’utopia, questa può trasformarsi in una concreta possibilità. Quindi sì Daniela. La criminalità organizzata può essere sconfitta, basta che ognuno di noi porti il suo contributo.

Quale tipo di distribuzione avrà “Utopia”?

Il cortometraggio è finalizzato alla sensibilizzazione della coscienza collettiva concernente il malaffare diffuso nel nostro Paese. Per raggiungere tale scopo, è determinante un piano di distribuzione efficace.
La partecipazione ai festival, l’organizzazione di eventi finalizzati alla proiezione del corto e ad un successivo dibattito, la diffusione di materiale pubblicitario, la promozione del progetto su giornali web e quotidiani nazionali attraverso un buon ufficio stampa, costituiscono strumenti indispensabili per la trasmissione del messaggio sociale che intendiamo esprimere attraverso il cortometraggio “Utopia”.

Grazie Emanuele. Un saluto anche da parte dei nostri lettori. Ciao!

Ciao a tutti, grazie a voi!


Curata da Daniela Bruni (Delacroix Art)

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