Albano Laziale, Teatro Alba
Radians. Giovedì 21 gennaio 2016
Inizia come meglio
non poteva la rassegna comica al Teatro Alba Radians di Albano Laziale,
cittadina tra le più attive nel campo della cultura tra quelle situate nel
comprensorio dei Castelli Romani. Oltre al meraviglioso Festival che ogni
estate propone quasi un mese di spettacoli per ogni gusto nel suggestivo spazio
dell’Anfiteatro severiano, e alla stagione teatrale invernale che vede grandi
nomi e compagnie fare tappa in provincia prima o dopo quelle nei più celebri
teatri romani, ora è la volta di una frizzante rassegna all’insegna della
risata e della leggerezza. Proposto da Papik Produzioni e Menti Associate, il
primo appuntamento è stato il 21 gennaio con la corrosiva satira di Alessandro
Di Carlo e il pubblico ha risposto con entusiasmo, più di trecento paganti per
una serata atipica. Eh si, perché Di Carlo non è uno che lavora di fino, lui va
giù pesante con la sciabola e la clava, picchia duro, provoca, inveisce,
“rabdomante dell’animo altrui” come si definisce. Capta il malessere celato dal bon ton, scardina i pensieri che non si
dicono, e la sua follia è il motivo della nostra risata.
Caustico, forse eccessivo, ma autentico, ha scelto la sua strada che non lo porterà mai in prima serata su raiuno, ma il suo pubblico lo segue, gli vuole bene e lui ripaga con affetto, senza salire sul palcoscenico ma aggirandosi tra le poltrone in platea, dove si svolge il suo show, come una chiacchierata tra amici. Pubblico di ogni età, dai dodicenni agli ottuagenari. E lui gioca con questo “incontro di civiltà”, fa ridere raccontando verità scomode che riguardano noi, mica chissà chi. I ricordi dell’infanzia, il paragone con i giovanissimi di oggi, lo sfaldamento delle famiglie che è prologo (tragico) della perdita della cultura che è tradizione e che si traduce in una identità che stiamo colpevolmente perdendo. Incita alla reazione Di Carlo, a non lasciarsi addormentare colpevolmente. Perché se qualcuno trama alle nostre spalle, noi siamo complici se accettiamo tutto passivamente. Il suo show, Come viene viene, schizza da un argomento all’altro come una pallina impazzita, ma non è senza senso. Tra una risata e le sue parolacce, tra un tuffo in un passato semplice di un’Italia in bianco e nero rinnegata e tradita, in fondo il monito è molto chiaro. C’è poco da lamentarsi….la causa del nostro malessere siamo noi. Stiamo come siamo. Per dirla con Alessandro: stamo come semo.
Caustico, forse eccessivo, ma autentico, ha scelto la sua strada che non lo porterà mai in prima serata su raiuno, ma il suo pubblico lo segue, gli vuole bene e lui ripaga con affetto, senza salire sul palcoscenico ma aggirandosi tra le poltrone in platea, dove si svolge il suo show, come una chiacchierata tra amici. Pubblico di ogni età, dai dodicenni agli ottuagenari. E lui gioca con questo “incontro di civiltà”, fa ridere raccontando verità scomode che riguardano noi, mica chissà chi. I ricordi dell’infanzia, il paragone con i giovanissimi di oggi, lo sfaldamento delle famiglie che è prologo (tragico) della perdita della cultura che è tradizione e che si traduce in una identità che stiamo colpevolmente perdendo. Incita alla reazione Di Carlo, a non lasciarsi addormentare colpevolmente. Perché se qualcuno trama alle nostre spalle, noi siamo complici se accettiamo tutto passivamente. Il suo show, Come viene viene, schizza da un argomento all’altro come una pallina impazzita, ma non è senza senso. Tra una risata e le sue parolacce, tra un tuffo in un passato semplice di un’Italia in bianco e nero rinnegata e tradita, in fondo il monito è molto chiaro. C’è poco da lamentarsi….la causa del nostro malessere siamo noi. Stiamo come siamo. Per dirla con Alessandro: stamo come semo.
La rassegna
proseguirà con altri tre appuntamenti: il 18 febbraio con Pablo & Pedro,
l’8 marzo con i comici di S.C.Q.R. e il 21 aprile con il simpaticissimo Marco
Capretti.
Paolo
Leone
Albano Laziale, Teatro Alba
Radians, 21 gennaio 2016
Papik Produzioni & Menti
Associate presentano: Alessandro Di Carlo in Come viene viene.
Si ringrazia l’ufficio
stampa della rassegna nella persona di Marina Luca.
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