Teatro
Morlacchi, Perugia. Domenica 3 gennaio 2016
“LA SCUOLA ITALIANA FUNZIONA SOLO
CON CHI NON NE HA BISOGNO” (Prof. Cozzolino/Silvio Orlando)
Giugno 1991. In Italia c’è la
lira, destinata a durare ancora per una decina d’anni; i telefoni cellulari
sono enormi, e con quell’antenna sembrano piuttosto dei buffi walkie-talkie. E per quanto riguarda la
scuola? Il ministro dell’istruzione è Rosa Russo Iervolino, gli esami di stato
sono valutati in sessantesimi…Tra le tante differenze rispetto alla scuola
attuale, c’è però una costante: giugno è l’ultimo mese di lezioni, ed è quindi
tempo di bilanci. I professori sono chiamati a esprimere il giudizio che
deciderà il futuro degli studenti. Nella palestra adibita ad aula insegnanti
provvisoria (dato che nella vera aula insegnanti piove dal soffitto un
misterioso liquido giallo…), lo scalcinato corpo docente della IV D è riunito
per decretare i promossi e i bocciati dell’anno scolastico appena concluso, in
un clima a dir poco effervescente: prima delle discussioni di rito, la riunione
si trasforma in un guazzabuglio di sfoghi personali, regolamenti di conti,
rivelazioni e pettegolezzi vari…
Del resto, da una tale galleria di protagonisti, cos’altro ci si potrebbe aspettare? Partiamo dall’insegnante di lettere e storia, il democratico e “garantista” prof. Cozzolino, ex- “settantasettino” -con tanto di ferita di guerra sul petto- perennemente dalla parte degli studenti; che dire, poi, della Baccalauro (Marina Massironi), l’eternamente indecisa prof. di ragioneria, che nutre una malcelata simpatia -ricambiata- per Cozzolino? O del prof. di impiantistica Cirrotta (Antonio Petrocelli), detto “termosifone” per via del suo doppio lavoro di insegnante e ingegnere, la cui principale preoccupazione è quella di rimorchiare le studentesse? Meglio, forse, il prof. di religione Mattozzi (Vittorio Ciorcalo), che sembra aver dimenticato l’esistenza del sapone? Oppure l’isterica prof. Alinovi (Maria Laura Rondanini), storia dell’arte, per la quale conta solo il pittore Simone Martini? Non è certo da meno il reazionario e un po’ razzista prof. di francese Mortillaro (Roberto Nobile), buon bevitore nonché accanito sostenitore del ”ritorno alla terra” e della tesi secondo cui gli studenti non sono altro che B.R.A.: Beduini Rubati all’Agricoltura. E il preside (Roberto Citran), importante ago della bilancia? Un matematico un po’ all’antica, che oltre a non conoscere Vasco Rossi dimostra di avere qualche problemino (eufemismo) con le discipline umanistiche, in particolare il latino (“DISCUTEREMOLA QUESTIONE IN TOTEM”). A complicare le cose, si aggiungono la tutt’altro che obiettiva
relazione della prof. Alinovi sulla gita a Verona e una misteriosa lettera
anonima, scritta forse dallo studente un po’ particolare Cardini (la sua unica
capacità è imitare la mosca), che rivela la tresca tra Cozzolino e la Baccalauro …
Del resto, da una tale galleria di protagonisti, cos’altro ci si potrebbe aspettare? Partiamo dall’insegnante di lettere e storia, il democratico e “garantista” prof. Cozzolino, ex- “settantasettino” -con tanto di ferita di guerra sul petto- perennemente dalla parte degli studenti; che dire, poi, della Baccalauro (Marina Massironi), l’eternamente indecisa prof. di ragioneria, che nutre una malcelata simpatia -ricambiata- per Cozzolino? O del prof. di impiantistica Cirrotta (Antonio Petrocelli), detto “termosifone” per via del suo doppio lavoro di insegnante e ingegnere, la cui principale preoccupazione è quella di rimorchiare le studentesse? Meglio, forse, il prof. di religione Mattozzi (Vittorio Ciorcalo), che sembra aver dimenticato l’esistenza del sapone? Oppure l’isterica prof. Alinovi (Maria Laura Rondanini), storia dell’arte, per la quale conta solo il pittore Simone Martini? Non è certo da meno il reazionario e un po’ razzista prof. di francese Mortillaro (Roberto Nobile), buon bevitore nonché accanito sostenitore del ”ritorno alla terra” e della tesi secondo cui gli studenti non sono altro che B.R.A.: Beduini Rubati all’Agricoltura. E il preside (Roberto Citran), importante ago della bilancia? Un matematico un po’ all’antica, che oltre a non conoscere Vasco Rossi dimostra di avere qualche problemino (eufemismo) con le discipline umanistiche, in particolare il latino (“DISCUTEREMO
La
scuola è
una divertente e agile commedia dai risvolti grotteschi che riflette sul
sistema scolastico e sulle sue finalità adottando il punto di vista dei
professori, mostrati in tutta la loro umana vulnerabilità e contraddittorietà.
Due ore piacevoli in cui si ride e si ripensa ai tempi della scuola, con un
ritmo comico che non ha cedimenti. Allestimento essenziale ma efficace, per uno
spettacolo che poggia interamente sui dialoghi scoppiettanti del testo e sulle
doti dei sette attori in scena, un ottimo gruppo guidato dal “solito” Silvio
Orlando (ma merita una menzione particolare anche il bravo Roberto Nobile).
Memorabile il finale tra il surreale e il poetico, con la (vana) arringa
difensiva di Cozzolino che, come un angioletto volante, tenta di salvare
Cardini dalla bocciatura mostrando tutta la leggiadria e la grazia della mosca
che si libra nell’aria…
La pièce
che ha inaugurato il filone “scolastico”, originariamente intitolata Sottobanco, nasce nel 1992 dalla penna
dell’insegnante e scrittore Domenico Starnone, che adatta per il teatro il suo
libro omonimo. L’operazione si rivela un grande successo, tanto grazie alla
regia dell’allora giovane Daniele Luchetti (tornato al timone per questa tournée celebrativa), quanto alla
presenza dello stesso Silvio Orlando, che grazie a questo spettacolo ottiene la
consacrazione definitiva come attore di livello; non va poi dimenticato il
contributo degli altri attori, tra i quali cito almeno Angela Finocchiaro. Nel
1995 Starnone, insieme agli sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro Petraglia,
oltre a Luchetti, che cura pure la regia, rielabora Sottobanco e altri due suoi libri (Ex cathedra e Fuori registro)
per realizzare il film La Scuola : un altro
successo di pubblico e di critica. Determinante, ancora una volta, la prova di
Silvio Orlando e degli altri attori (tra cui Anna Galiena e Fabrizio
Bentivoglio). Nel 1997 la coppia Starnone-Orlando ci riprova con il film Auguri professore (tratto dal libro di
Starnone Solo se interrogato), per la
regia di Riccardo Milani, ma il risultato non è all’altezza de La scuola.
Francesco
Vignaroli
di
Domenico Starnone
con
Silvio Orlando
Marina
Massironi, Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Roberto Nobile, Antonio
Petrocelli, Maria Laura Rondanini
regia
Daniele Luchetti
produzione
Cardellino srl
Durata
2 ore (più intervallo)
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