Teatro Sette, Via
Benevento, 23 – Roma. Dal 9 al 21 febbraio 2016
Ieri sera al Teatro Sette di Roma
ha fatto il suo debutto “Ce lo chiede
l’Europa”, una commedia brillante e
originale che percorre la realizzazione di uno spettacolo per un bando stanziato
dalla Comunità Europa.
Katia Mariani (Vanina Marini), regista, concorre per
vincere il premio del bando che ammonta alla cospicua cifra di 100.000 €,
impostando la sua rappresentazione teatrale e musicale sulla valorizzazione
dell’Italia e le sue origini attraverso citazioni e scoperte di alcune personalità
di spicco.
Purtroppo, però, a un’ora dallo
spettacolo accade un fatto che stravolgerà la vita di tutti i personaggi sul
palcoscenico: il maestro Albertazzi, che doveva essere il protagonista è
rimasto bloccato a New York e non potrà più interpretare il suo ruolo.
La disperazione della giovane
regista, fa sì che intervenga Gianni (Fabio
Avaro), il barista del foyer del teatro, che coadiuvato dalla band
dell’Ukulele composta da tre musicisti (Luca
Sgamas, Fabrizio Sartini ed Emiliano Giuliano) la aiuterà a reinventare il
copione dandogli una piega totalmente diversa e inaspettata.
E’ proprio nel cercare di aiutare
Katia, che emergono le caratteristiche di Gianni, il suo passato un po’
scapestrato, i suoi misunderstanding
e il suo animo di comico un po’ goliardico. E ancor
più importante, emerge ciò che rende originale e geniale questo spettacolo.
L’indole di Gianni, infatti, diventa, anche nella sua comicità, un modello per
tutti noi. Nonostante le cadute nella sua vita si è sempre rialzato. Il suo
motto è “Si riparte sempre”! Ed è
questo che diventa il vero motore dello spettacolo: è infatti così che la
regista trova l’ispirazione e la forza per asciugarsi le lacrime di sconforto
per aver già perso in partenza in quanto abbandonata dal suo protagonista.
Con la forza di chi crede che “ci sia sempre una soluzione” Katia si
imbarca in questa missione impossibile, coinvolgendo Gianni e la band dell’Ukulele
presente al teatro proprio in quel momento. Quale grande occasione sarebbe per
loro!
E con la musica che culla e
accompagna tutti gli sketch e le
risate per le trovate sempre più assurde di Gianni che sconvolgono Katia, il
protagonista viene anche raggirato, in quanto antieuropeista incallito, cosa
che non gli avrebbe fatto mai accettare il ruolo di attore sostitutivo. Il
tempo scorre e l’improvvisata compagnia prosegue le sue prove accelerate, con
il verace e indomabile Gianni che prende iniziative divertenti e allo stesso
tempo azzardate, ma che Katia biasima in quanto troppo distanti dalle rigide
regole imposte dal bando. Nel frattempo il commissario del Fondo Europeo per
l’arte e la cultura che valuterà lo spettacolo, è arrivato e lo spettacolo deve
iniziare.
L’originalità con cui ogni sketch si delinea è sorprendente. I
personaggi di scienza, storia e cultura stessa vengono immortalati con scenette
divertenti, come un evento calcio mediatico radiofonico in cui paesi diversi
mettono in campo i loro personaggi letterari con le loro caratteristiche che
gli permettono di vincere o perdere la partita, oppure l’inventore del telefono
Antonio Meucci, che Gianni improvvisa
in una telefonata di prova di un prototipo con una logorroica antipatica e
saccente operatrice telefonica. E così via con citazioni letterarie e
riferimenti storici alleggeriti con il suo tipico humour romano.
Senza alcun dubbio se fossimo noi
i giudici, lo spettacolo avrebbe sicuramente vinto il bando… ma come andrà a
finire realmente? Lo vinceranno davvero oppure no? E cosa succederà ai nostri
protagonisti?
Il colpo di scena finale lascia
tutti piacevolmente sorpresi e con il sorriso e oltretutto viene ribadito il
grande insegnamento firmato Gianni: “reinventarsi
sempre, si riparte sempre, c’è sempre una soluzione”!
Flavia Severin
Scritto da: Fabio Avaro, Vanina Marini e Luca Sgamas.
Regia di Vanina Marini
Con: Fabio Avaro, Vanina Marini e la Banda dell’UKU (Fabrizio
Sartini, Luca Sgamas e Emiliano Giuliano)
Disegno luci: Maximiliano Lumachi
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