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10 febbraio, 2016

“Ce lo chiede l’Europa”: una brillante commedia e il suo importante insegnamento. di Flavia Severin


Teatro Sette, Via Benevento, 23 – Roma. Dal 9 al 21 febbraio 2016

Ieri sera al Teatro Sette di Roma ha fatto il suo debutto “Ce lo chiede l’Europa”,  una commedia brillante e originale che percorre la realizzazione di uno spettacolo per un bando stanziato dalla Comunità Europa.

Katia Mariani (Vanina Marini), regista, concorre per vincere il premio del bando che ammonta alla cospicua cifra di 100.000 €, impostando la sua rappresentazione teatrale e musicale sulla valorizzazione dell’Italia e le sue origini attraverso citazioni e scoperte di alcune personalità di spicco.
Purtroppo, però, a un’ora dallo spettacolo accade un fatto che stravolgerà la vita di tutti i personaggi sul palcoscenico: il maestro Albertazzi, che doveva essere il protagonista è rimasto bloccato a New York e non potrà più interpretare il suo ruolo.
La disperazione della giovane regista, fa sì che intervenga Gianni (Fabio Avaro), il barista del foyer del teatro, che coadiuvato dalla band dell’Ukulele composta da tre musicisti (Luca Sgamas, Fabrizio Sartini ed Emiliano Giuliano) la aiuterà a reinventare il copione dandogli una piega totalmente diversa e inaspettata.

E’ proprio nel cercare di aiutare Katia, che emergono le caratteristiche di Gianni, il suo passato un po’ scapestrato, i suoi misunderstanding e il suo animo di comico un po’ goliardico. E ancor più importante, emerge ciò che rende originale e geniale questo spettacolo. L’indole di Gianni, infatti, diventa, anche nella sua comicità, un modello per tutti noi. Nonostante le cadute nella sua vita si è sempre rialzato. Il suo motto è “Si riparte sempre”! Ed è questo che diventa il vero motore dello spettacolo: è infatti così che la regista trova l’ispirazione e la forza per asciugarsi le lacrime di sconforto per aver già perso in partenza in quanto abbandonata dal suo protagonista.

Con la forza di chi crede che “ci sia sempre una soluzione” Katia si imbarca in questa missione impossibile, coinvolgendo Gianni e la band dell’Ukulele presente al teatro proprio in quel momento. Quale grande occasione sarebbe per loro!

E con la musica che culla e accompagna tutti gli sketch e le risate per le trovate sempre più assurde di Gianni che sconvolgono Katia, il protagonista viene anche raggirato, in quanto antieuropeista incallito, cosa che non gli avrebbe fatto mai accettare il ruolo di attore sostitutivo. Il tempo scorre e l’improvvisata compagnia prosegue le sue prove accelerate, con il verace e indomabile Gianni che prende iniziative divertenti e allo stesso tempo azzardate, ma che Katia biasima in quanto troppo distanti dalle rigide regole imposte dal bando. Nel frattempo il commissario del Fondo Europeo per l’arte e la cultura che valuterà lo spettacolo, è arrivato e lo spettacolo deve iniziare.

L’originalità con cui ogni sketch si delinea è sorprendente. I personaggi di scienza, storia e cultura stessa vengono immortalati con scenette divertenti, come un evento calcio mediatico radiofonico in cui paesi diversi mettono in campo i loro personaggi letterari con le loro caratteristiche che gli permettono di vincere o perdere la partita, oppure l’inventore del telefono Antonio Meucci, che Gianni improvvisa in una telefonata di prova di un prototipo con una logorroica antipatica e saccente operatrice telefonica. E così via con citazioni letterarie e riferimenti storici alleggeriti con il suo tipico humour romano.   

Senza alcun dubbio se fossimo noi i giudici, lo spettacolo avrebbe sicuramente vinto il bando… ma come andrà a finire realmente? Lo vinceranno davvero oppure no? E cosa succederà ai nostri protagonisti?

Il colpo di scena finale lascia tutti piacevolmente sorpresi e con il sorriso e oltretutto viene ribadito il grande insegnamento firmato Gianni: “reinventarsi sempre, si riparte sempre, c’è sempre una soluzione”!

Flavia Severin


Scritto da: Fabio Avaro, Vanina Marini e Luca Sgamas.
Regia di Vanina Marini
Con: Fabio Avaro, Vanina Marini e la Banda dell’UKU (Fabrizio Sartini, Luca Sgamas e Emiliano Giuliano)
Disegno luci: Maximiliano Lumachi



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