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29 febbraio, 2016

“DON GALLO PAPA… RITORNERA’ PRESTO!”: LUCA TELESE RIFLETTE CON SPIRITO CRITICO E IRONIA SUL PASSATO E SULL’ATTUALITA’. Di Francesco Vignaroli


Teatro Verdi, Monte San Savino (AR). Venerdì 26 febbraio 2016

Papa Francesco, Don Andrea Gallo, Berlusconi, Beppe Grillo, gli abitanti abusivi nei condomini di periferia a Roma, gli attentati di Parigi… sono solo alcuni degli argomenti trattati, in forma di brevi monologhi alternati a spezzoni di trasmissioni televisive, dal giornalista e conduttore di “Matrix” Luca Telese. Al centro di ogni analisi il ruolo, ormai decisivo, della televisione quale principale mezzo d’informazione e ricostruzione/manipolazione della realtà nell’era della comunicazione di massa. Prima di parlare del passato recente e del presente, l’autore ha aperto una breve parentesi sulla storia della prima metà del ‘900, dimostrando come già allora le immagini fossero utilizzate per “piegare” la realtà a precisi scopi propagandistici.
E’ il caso di due tra le immagini-simbolo della seconda guerra mondiale, aventi come soggetto principale una bandiera: quella americana issata dai cinque soldati sulla collina di Iwo Jima (sull’argomento vi consiglio il bellissimo film di Clint Eastwood Flags of our fathers), e quella dell’Unione Sovietica che svetta sulle macerie di Berlino, a simboleggiarne la conquista da parte dell’Armata Rossa. In entrambi i casi si tratta di falsi d’autore –veri e propri antenati del photoshop- costruiti per rappresentare nel modo più solenne ed eroico possibile le rispettive imprese delle due superpotenze mondiali: raccontare il vero tramite il falso, cioè mediante fotografie che, riuscendo a far breccia nell’immaginario collettivo, hanno contribuito a creare –soprattutto nel caso degli USA- il mito di un paese invincibile, dove l’eroismo e la forza sono espressioni dell’identità collettiva di un popolo. Una piccola lezione di Storia, in cui l’autore ricostruisce la genesi delle due fotografie svelandone tutti i retroscena e mostrando le “vere” fotografie dei fatti in questione: un confronto –dal punto di vista dell’efficacia mediatica- davvero impietoso. Ai due celebri casi Telese ne ha aggiunto poi un terzo, altrettanto famoso, a ulteriore dimostrazione dell’importanza della manipolazione delle immagini per colpire la mente e il cuore degli uomini: il soldato repubblicano spagnolo che a braccia larghe cade eroicamente sotto i colpi dei franchisti. Un'istantanea dall’altissimo impatto lirico e drammatico, che è entrata di diritto nella ristretta cerchia delle foto belliche indimenticabili.

Dall’era del “2D e del bianco e nero”, così come lo stesso Telese ha definito il ‘900 delle guerre, si arriva ai giorni nostri, caratterizzati dal dominio incontrastato della televisione, “scatola magica” di cui tutti sfruttano i prodigi, compresi gli autori e i tecnici della TV vaticana che, con finezze registiche degne di Fellini, hanno saputo documentare in modo sublime lo storico commiato dal mondo di Papa Benedetto XVI (il suo volo in elicottero verso la residenza definitiva di Castel Gandolfo riecheggia addirittura una scena de La dolce vita), così come documentano, già a partire dal giorno della sua elezione al soglio di Pietro, il pontificato del telegenico e “ipercomunicativo” Papa Francesco. E’ sempre grazie alla televisione che, a futura memoria per i posteri, è stato possibile immortalare le gesta, i discorsi e la vita dello straorinario prete rivoluzionario Don Andrea Gallo, un uomo per il quale non è esagerato scomodare la storica frase di Einstein su Gandhi: “le future generazioni stenteranno a credere che un simile uomo in carne ed ossa abbia camminato su questa terra”. Per fortuna, almeno in questo caso, che c’è la televisione…
Ovviamente, non fa eccezione (anzi!) il mondo della politica, pressoché unito nello sfruttare il potere delle immagini del piccolo schermo, proprio come ha insegnato “sua emittenza” Silvio Berlusconi, l’uomo che ha cercato (riuscendovi in parte) di plasmare il Paese-Italia a immagine e somiglianza dei suoi canali televisivi…
Quanto a conoscenza dei meccanismi televisivi Beppe Grillo non ha certo nulla da invidiare a Berlusconi, come dimostra la trovata dell’attraversamento a nuoto –debitamente documentata- dello stretto di Messina, oppure la campagna elettorale alle ultime elezioni politiche del Movimento 5 Stelle, cui le televisioni hanno garantito una copertura altissima grazie alle impareggiabili doti mediatiche del comico genovese.
Sfruttando ancora le immagini di repertorio della televisione Telese, da uomo di sinistra “vecchia scuola”, ha poi riepilogato –in soli sette minuti!- gli ultimi, tragicomici vent’anni circa della sinistra italiana, in un misto di delusione e ironia tagliente, mostrando quella che Blob ha definito a suo tempo “l’involuzione della specie”. Davvero significativi i passaggi televisivi citati: le lacrime di Occhetto durante la storica svolta che ha portato alla nascita del PDS dal PCI, le lezioni di cucina di Massimo D’Alema a Porta a porta, un giovanissimo Renzi che sbanca alla Ruota della fortuna di Mike Bongiorno…
In chiusura, alcune riflessioni sui fatti di cronaca più recenti, come gli attentati di Parigi e la morte di Giulio Regeni, caratterizzate da qualche piccolo eccesso di retorica che non pregiudica comunque il giudizio largamente positivo che sento di attribuire all’evento. Un incontro a metà strada tra un breve saggio di “teoria e tecniche dei nuovi media” e una lezione pratica di giornalismo, condotto da un protagonista affabile ed estremamente chiaro e lucido nelle sue analisi. Tutto molto interessante, tanti spunti di riflessione e, alla fine, un po’ di dispiacere per una serata terminata troppo presto: l’appetito, si sa, vien mangiando, e i possibili argomenti di discussione da poter affrontare in questo modo non si esaurirebbero nemmeno con un ciclo di dieci incontri simili…

Francesco Vignaroli

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