Teatro Quirino, Roma. Dal 2
al 14 febbraio 2016
Un virtuosismo attoriale
quello di Alessandro Preziosi che ha tutti i presupposti per essere un Don
Giovanni credibile, ma non li indirizza nella giusta direzione. Forse perché si
è auto diretto? Probabilmente nelle mani di un sapiente regista il risultato
sarebbe stato diverso.
Ottima la presenza
scenica, ottima la tecnica ma tutto molto esteriorizzato, superficiale e
tendente all'accademico, a tratti "gigionesco". Avrebbe voluto
interpretare anche il ruolo di Sganarello, oltre che quello di Don Giovanni?
Nando Paone, valido caratterista, non pienamente messo in luce.
Un Don Giovanni
misogino più impegnato a torturare e schernirsi delle donne anziché, come si
evince nel testo originale, cercare in ogni creatura di sesso femminile un
nuovo universo da scoprire. La sua non è una passione incontenibile, ma un
gioco patologico e macabro. Non è un ladro d'amore.
Bellissima l'idea
degli ologrammi come soluzione scenografica, ma mi chiedo, quelle macchie di
colore che si sciolgono nell'etere come inchiostro, cosa rappresentano? Gli
stati d'animo del protagonista, le macchie del peccato dell'impavido
conquistatore? O una mera citazione d'astrattismo d'avanguardia, Pollock
seconda maniera?
Poca magia nelle
luci.
Penso che il vero
teatro debba conservare e proteggere quella verità scevra da contaminazioni
narcisistiche.
Ripenso con nostalgia
alle meravigliose messe in scena della
Comédie-Française o i Molière rappresentati da Strelher o dal grande
regista francese Patrice Chereau.
Essere
tradizionalisti non significa essere obsoleti o vecchi, ma conservare e
proteggere e così eternare l'aspetto dionisiaco del teatro.
Perdonate la mia
franchezza, ma quando si toccano testi universali come il Don Giovanni penso
che si debba avere un rispetto ed una grande umiltà e avvalersi dell'ausilio di
Maestri che conoscono la profondità dell'Assoluto.
In ogni caso è solo
un mio parere a questa interpretazione del Don Giovanni della superstar
Alessandro Preziosi! Non dovrebbe servire forse anche a questo una critica? A
mettersi in discussione, in teatro come nella vita!
Basta con il buonismo
imbonitore!
Claudia
Conte
DON GIOVANNI
di Molière
traduzione e adattamento
Tommaso Mattei
diretto e interpretato da
Alessandro Preziosi
con Nando Paone e con
Lucrezia Guidone, Barbara Giordano, Roberto Manzi
Daniele Paoloni, Daniela
Vitale, Matteo Guma
scene Fabien Ilieu
costumi Marta Crisolini
Malatesta
musiche Andrea Farri
luci Valerio Tiberi
supervisione artistica
Alessandro Maggi
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