Irene
Fornaciari torna sulle scene musicali con l’album “Questo tempo”, anticipato
dal singolo “Blu”, con il quale ha partecipato alla 66esima edizione del
Festival di Sanremo. Il disco è innovativo e nasce dopo un lungo lavoro di
ricerca, ricco di tonalità calde e grande calore espressivo. Sono presenti 11
tracce, che trattano i temi più variegati, partendo dai sentimenti umani fino
ad arrivare a Dio, ma anche toccando l’argomento delle relazioni interpersonali e quello
dei tanti dubbi che abbiamo oggi.
La
prima domanda che vorrei rivolgerti è senza dubbio legata alla tua recente
partecipazione al Festival di Sanremo: come descriveresti questa esperienza e
cosa ti ha lasciato?
E’ stata
un’esperienza bellissima. Come ogni volta il Festival riesce a farmi vivere
delle emozioni molto forti, che mettono alla prova la mia capacità di riuscire
a gestire lo stress e l’ansia. Allo stesso tempo mi ha permesso di rimettermi
in gioco e sentire fortemente l’affetto del pubblico che mi ha sostenuta fin
dal primo giorno. Il ripescaggio per me è stato il chiaro segno che molte
persone mi seguono e apprezzano la mia musica.
Hai
gareggiato presentando sul palco del Teatro Ariston un pezzo intitolato “Blu”,
che tratta temi e problematiche molto attuali come l’immigrazione ed i naufragi
dei profughi: cosa ti lega a questo brano e cosa vuoi trasmettere? C’è un
messaggio che senti di voler mandare a chi ascolta?
E’ un brano che fin
dal primo ascolto ha smosso dentro di me qualcosa di profondo. E’ riuscito a
toccare la mia sensibilità perché racconta il dramma dei migranti attraverso un
testo intenso, poetico e per niente retorico. Il mio intento è quello di far
riflettere e andare a smuovere l’umanità che è dentro ognuno di noi facendo
capire che queste persone non sono un fenomeno o dei numeri, ma esseri umani
che come noi hanno il sacrosanto diritto di avere una dignità, una vita, un
posto in cui vivere per potersi costruire un futuro.
In
passato hai partecipato a diverse edizioni del Festival: qual è il momento che
ricordi con maggior piacere o che ti ha emozionata di più?
L’esperienza più
emozionante in assoluto è stata quando ho cantato con Kerry Ellis e Brian May.
E’ stato per me un momento surreale, tanto che ancora adesso stento a credere
che sia successo davvero!
Hai
avuto la possibilità di aprire i concerti di grandi star come Anastacia e James
Morrison: hai avuto modo di conoscerli? Cosa ti piace della loro musica o del
loro modo di cantare?
Ho avuto la fortuna
di incontrarli. Sono due persone eccezionali, molto umili e mi hanno accolta
molto dolcemente. Adoro la passione e il graffio che mettono nella loro musica
e nella loro voce.
Quali
sono gli artisti che apprezzi maggiormente o che ami ascoltare? Ti sei mai
ispirata a qualcuno?
Sono cresciuta a
pane, soul e rhythm & blues, per cui i miei miti sono Tina Turner, Aretha
Franklin, Stevie Wonder, Ray Charles, Etta James. Grazie a loro ho cominciato
ad appassionarmi al canto quando ero ancora una bambina. Cercavo di imitare
Aretha - con scarsi risultati ovviamente ;-) - ma devo dire che mi è servito
molto per capire, ad esempio, fin dove potevo spingere la mia voce. Adesso
invece ascolto un po’ di tutto e per questo disco ho preso ispirazione da nuovi
gruppi indie con suoni ambient eterei tipo London Grammar e Lana Del Ray.
Quali
sono i tuoi prossimi impegni ed i progetti per il futuro?
In questo momento sto
facendo un tour instore dove presento il mio disco “Questo tempo”, poi
sicuramente in estate ci sarà un tour live in giro per le varie piazze
d’Italia… Non vedo l’ora!!
Grazie
mille Irene ed in bocca al lupo per tutto!
Viva il lupo!
Curata
da Carlotta D’Agostino
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