Roma, Teatro Golden (Via
Taranto 36 – Metro A Re di Roma). Dal 23 febbraio al 20 marzo 2016
A volte le sorprese
sono dietro l’angolo, dove non pensi
minimamente di trovarle. Al Teatro Golden, sabato 28 febbraio, ne ho
piacevolmente incontrata una. La commedia di Massimo Natale ed Ennio Speranza,
La bella è la bestia, in scena da una settimana, è stata sorprendente per più
di un motivo. Non avevo grandi aspettative, lo confesso, pensavo ad una
commedia superficiale, e invece va dato atto agli autori di aver confezionato
un testo ricco di spunti e riflessioni ed agli interpreti di avergli dato vita
con grande armonia. Divertente sì, ma costruita con grande delicatezza nei
dialoghi, con delle interpretazioni garbate, mai sopra le righe, dai quattro
bravissimi attori in scena. La storia, intelligente, è quella della
psicoterapeuta Giulia (Raffaella Rea, perfetta la sua interpretazione) che si
trucca da bruttina per limitare il più possibile il pericolo del transfert
durante le sue sedute con i pazienti maschi.
Tra i più assidui, Alessandro (Simone Gandolfo, impeccabile) un uomo preda di attacchi di panico e perseguitato dalla sua ex ossessiva (la deliziosa Julie Ciccarelli, al debutto). Il destino fa incontrare i due ad una festa, con grande imbarazzo di Giulia, bella senza il trucco peggiorativo, che finge di non conoscerlo e ne respinge le avance. Qui decolla la commedia, perché Giulia rimane turbata da quell’incontro e la storia, pur tra aneddoti e situazioni comiche, comincia a scavare nel profondo delle relazioni umane, mettendone in luce le paure, il linguaggio dei corpi, le concezioni errate sui sentimenti, spesso intesi come abitudini, e il terrore di mostrarsi per quel che si è veramente. Intendiamoci, non stiamo parlando di Pirandello, ma la grazia di questo spettacolo si insinua da subito tra le poltrone della platea, lasciandoci una sensazione di spessore che va oltre il sorriso o risata che sia.
Tra i più assidui, Alessandro (Simone Gandolfo, impeccabile) un uomo preda di attacchi di panico e perseguitato dalla sua ex ossessiva (la deliziosa Julie Ciccarelli, al debutto). Il destino fa incontrare i due ad una festa, con grande imbarazzo di Giulia, bella senza il trucco peggiorativo, che finge di non conoscerlo e ne respinge le avance. Qui decolla la commedia, perché Giulia rimane turbata da quell’incontro e la storia, pur tra aneddoti e situazioni comiche, comincia a scavare nel profondo delle relazioni umane, mettendone in luce le paure, il linguaggio dei corpi, le concezioni errate sui sentimenti, spesso intesi come abitudini, e il terrore di mostrarsi per quel che si è veramente. Intendiamoci, non stiamo parlando di Pirandello, ma la grazia di questo spettacolo si insinua da subito tra le poltrone della platea, lasciandoci una sensazione di spessore che va oltre il sorriso o risata che sia.
I ruoli sono stati disegnati dai due autori
mirabilmente, equilibrati e distribuiti con saggezza tra i quattro interpreti.
Annalisa Favetti, vista in più di un’occasione, è qui straordinaria nel rendere
leggero e credibile il ruolo della segretaria della psicoterapeuta, mentre la
giovane Julie, quella con il personaggio più sopra le righe, si rende
simpaticissima nel suo debutto. Raffaella Rea e Simone Gandolfo sono due
autentiche rivelazioni in teatro, le loro sono interpretazioni piacevolissime.
Insomma, uno spettacolo meritevole, leggero ma non troppo, che meriterebbe un
pubblico più attento e disciplinato, ma qui si aprirebbe un discorso doloroso.
Tutto perfetto? No, certamente, ma le cose che non mi hanno convinto non
tolgono nulla a questo spettacolo che ha il pregio di affrontare la paura di
vivere pur nella veste di commedia, molto più psicologica di quanto si pensi, e
con un cast di grande bravura. Da vedere.
Paolo
Leone
Produzione Kalitera e Andrea
Maia presenta: La bella è la bestia, di Massimo Natale ed Ennio Speranza. Regia
di Massimo Natale. Con: Simone Gandolfo, Raffaella Rea, Annalisa Favetti e
Julie Ciccarelli.
Si ringrazia l’ufficio
stampa del Teatro Golden, nella persona di Daria Delfino
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