Teatro San Matteo, Piacenza.
Martedì 16 febbraio 2016
PIACENZA - Ieri sera
16 Febbraio presso l’incantevole cornice del Teatro San Matteo di Piacenza è
andato in scena “Shakespeare’s “Women”, uno spettacolo in lingua inglese e
sottotitolato prodotto da Theatre of Eternal Values, che si prepara a toccare
sei città con la tournée tra Italia e Svizzera.
Sul palco alcuni dei celebri personaggi femminili del Bardo, a 400 anni
dalla morte: lo spirito di Shakespeare vagando sulle rive del Tamigi si imbatte
in Ofelia, Lady Macbeth, Caterina D’Aragona, Titania e Giovanna D’Arco.
Straordinario come queste cinque eroine, così diverse e altrettanto forti, che
non si sono mai incontrate sulle pagine, formino un unità compatta e si
giudichino parlando di sé stesse,
confidandosi come tra amiche in un gioco anch’esso letterario di riscrittura
testuale.
Queste“figlie di Shakespeare” sono delle figure verosimili che intrecciano le loro vite sfumando le proprie vicende personali come in un concept album: un tema, o anche una parola, richiama un’altra storia e un’altra protagonista, costruendo così un effetto a catena, un’ intreccio arguto e al contempo semplice. Tutte loro incarnano lo spirito femminile universale, sembrano fondersi in un coro unanime nelle ultime scene quando si dicono all’altezza degli uomini seppur differenti e quando scelgono di non perdere la propria indole per conformarsi con quella maschile. Lo spettacolo costituisce un viaggio mirabile tra ieri e oggi dove queste donne – che formano un gruppo disomogeneo, date le diverse età - ci raccontano di inconsueti innamoramenti, di omicidi efferati , di condanne a morte e ingiustizie subite, spesso reinterpretando i finali e rivisitando le trame arcinote.
Queste“figlie di Shakespeare” sono delle figure verosimili che intrecciano le loro vite sfumando le proprie vicende personali come in un concept album: un tema, o anche una parola, richiama un’altra storia e un’altra protagonista, costruendo così un effetto a catena, un’ intreccio arguto e al contempo semplice. Tutte loro incarnano lo spirito femminile universale, sembrano fondersi in un coro unanime nelle ultime scene quando si dicono all’altezza degli uomini seppur differenti e quando scelgono di non perdere la propria indole per conformarsi con quella maschile. Lo spettacolo costituisce un viaggio mirabile tra ieri e oggi dove queste donne – che formano un gruppo disomogeneo, date le diverse età - ci raccontano di inconsueti innamoramenti, di omicidi efferati , di condanne a morte e ingiustizie subite, spesso reinterpretando i finali e rivisitando le trame arcinote.
Shakespeare’s Women è
un allestimento efficace, lineare, compatto: è un concentrato di un’ora appena
in cui battute filologicamente ineccepibili – topico il momento di “Shall I
compare thee to a summer’s day?”- si intervallano a rivisitazioni
contemporanee, uno spettacolo in cui un solo attore diventa Shakespeare, Amleto
e Oberon a seconda della scena. Questa
messinscena è tutta sostanza e nessuna scenografia, vista la presenza di tre
sedie e nulla più sul palco: il tutto è un buon equilibrio tra parola e
azione musicato da un violoncello e da
una chitarra.
Chiara
Cataldo
Interpreti: Monia Giovannangeli, Alexandra Maitland
Hume,Nicolette van T’hek, Adda Van Zanden, Deborah Eckman,VictoVertunni.
Sceneggiatura:
MoniaGiovannangeli
Regia: Eric Loren
Luci: Gunter Thurner e
MaximVertunni
Costumi: Caterina Monaco e Ornella Bollani.
Musiche: Leo Vertunni ed Emma Turley
Bravi! Fate la proposta a Irina Brook al teatro di Nizza (hanno un sito tnn -théâtre National de Nice). Organizza un Festival Shakespeare a Gennaio ogni anno -l'unico in Francia-
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