Teatro Elicantropo, Napoli.
Sabato 19 marzo 2016
"Piccola
Antigone e Cara Medea" al Teatro Elicantropo di Napoli. In una serata al
femminile Teresa Ludovico, regista e attrice dello spettacolo, è anche sulla
scena per interpretare Antigone e Medea. Lo spettacolo è firmato Teatro Kismet
OperA.
La Ludovico mette in
scena due testi di Antonio Tarantino, premio Ubu edito da Ubulibri.
"Piccola Antigone" è la prostituta anziana e sfiorita che ripete
"il mestiere è il mestiere", educa i suoi clienti alla pulizia del
corpo e spiega loro le richieste che può soddisfare non escludendo il
sovrapprezzo per misure extra.
Il suo ultimo cliente sarà Edipo e si riconosceranno. "Cara Medea" è una deportata che percorre l'Europa nel dopoguerra per tornare dal suo Giasone, ha ucciso i suoi figli e li ha bruciati e ne trascina le ceneri raccolte in due sacchi. Giasone le ha mentito da sempre, ma lei cerca di ritrovare il suo amore di gioventù.
Il suo ultimo cliente sarà Edipo e si riconosceranno. "Cara Medea" è una deportata che percorre l'Europa nel dopoguerra per tornare dal suo Giasone, ha ucciso i suoi figli e li ha bruciati e ne trascina le ceneri raccolte in due sacchi. Giasone le ha mentito da sempre, ma lei cerca di ritrovare il suo amore di gioventù.
In cartellone per i
vent'anni dell'Elicantropo, uno spettacolo sulle righe che cerca lo scandalo e
l'irriverenza ma che stentatamente suscita l'applauso finale. I fari a vista
regolati con lentezza incorniciano tardivamente gli attori seguendone la
posizione, ne consegue una regia scarna e quasi sperimentata. Il volto scarnito
e a tratti arcigno dell'attrice si presta bene al testo del drammaturgo
bolzanino che viene rivisitato con attività di ritmica vocale. L'epilogo di
entrambe le tragedie sta nel lancio di fiori rossi, perché se si passeggia
insieme non conta il numero dei passi.
Marina
Cioppa
Piccola Antigone e Cara Medea
di Antonio Tarantino, regia Teresa
Ludovico, con Teresa Ludovico e Vito Carbonara, spazio e luci Vincent Longuemare
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