Catania, Teatro Massimo Bellini. Fino al 13 marzo 2016
Foto Giacomo Orlando |
Prosegue con Il trovatore di Giuseppe Verdi la
stagione operistica al teatro Massimo Bellini di Catania. Un titolo caro sia ai
melomani più affezionati che a quella fascia di pubblico che va a teatro quando
si portano in scena opere popolari,
le cui arie fanno parte dell’immaginario collettivo e che fanno registrare,
come in questa caso, la platea piena. L’opera rossa, come viene definita, rimanda
indubbiamente al sangue, non solo quello che si versa nel corso della
narrazione ma anche al sangue inteso come legami, sia quelli che si vengono a creare
sia quelli di cui s’ignora l’esistenza.Non si può tralasciare il chiaro
riferimento al fuoco, dove anni prima era stata arsa viva la madre di Azucena e
alla quale sembra riservato lo stesso destino. Una trama complessa che viene
narrata dal capitano delle guardie, Ferrando, all’inizio della prima parte per
esser completata poi dalla stessa Azucena. L’opera è il connubio perfetto degli
opposti: amore e gelosia, poesia e violenza, il tutto imbevuto dalla vendetta
che va a creare il leitmotiv
principale e che rimanda a un’altra opera verdiana, Rigoletto.
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La regia, che porta la firma di Renzo Giacchieri, ha un impianto tradizionale ed è del tutto
impalpabile. Primeggia soprattutto la staticità dei personaggi sulla scena, a
eccezione del coro di soldati che accenna a una coreografia,laddove è il movimento
che avremmo voluto vedere soprattutto in alcune situazioni. Gran parte del
lavoro si è concentrato evidentemente sulle scene e i costumi che richiamano
l’ambientazione quattrocentesca del libretto di Cammarano e Bardare,il quale si
rifà al dramma El Trovador di Antonio García Gutiérrez. Le scene sono alquanto evocative e
imponenti con molti elementi peculiari del testo. I costumi non sono memorabili,
alcuni di buona fattura altri risultano piuttosto anonimi. La mancanza di
dinamismo è uno dei punti di debolezza dell’intero allestimento, rallentato
anche dai continui cambi scena. Eppure l’opera si apre in maniera poco usuale,
a sipario chiuso fa la sua comparsa il coro mentre Ferrando dal centro della
platea intona “Di due figli vivea padre beato”. Un’idea che di primo acchito incuriosisce, soprattutto per la scelta di
coinvolgere in toto il pubblico nella storiama che poi non lascia spazio
a un seguito.
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La voce di Francesco Palmieri alias Ferrando è
vigorosa, ha un buon vibrato e un ottimo volume. Per quanto riguarda
l’interpretazione attoriale il bassonelle scene successive all’inizio,quando dalla
platea fa la sua comparsa sul palcoscenico,è sicuramente più a suo agio.La
rottura della quarta parete è una scelta registica interessante, peccato che la
scena nell’insieme risultasse poco chiara nelle intenzioni, soprattutto dal
momento che il cantante viene relegato in un angolo del parapetto che si
affaccia sul golfo mistico. L’attesa per il soprano Dimitra Theodossiou è
tanta, ma quando esegue la cavatina e la cabaletta di Leonora lascia delusi.
Molte sporcature, acuti aspri e fiati spezzati. Solo nel momento in cui
subentra l’aspetto drammatico del personaggio c’è una totale evoluzione che fa
apprezzare appieno la vocalità dell’interprete. Piero Giuliacci, che
sostituisce per indisposizione il tenore Angelo Villari nei panni di Manrico, si
mostra all’altezza del ruolo. Il timbro è pastoso, ricco negli acuti sebbene
sia visibile la difficoltà fisica nel prendere le note. Se vocalmente è un buon
interprete, dal punto di vista recitativo non è molto credibile. Possiamo perdonargli
il fatto che essendo subentrato come sostituto non avesse piena dimestichezza
con le posizioni sul palcoscenico,ma non possiamo certamente far finta che
mancasse del physique du rôle. Protagonista indiscussa è invece la gitana Azucena, ruolo ricoperto con
superba bravura da Nidia Palacios.
Foto Giacomo Orlando |
Il mezzosoprano ha puntato su una
vocalità calibrata, che ha reso meno macabro il suo personaggio ed esaltato
altre caratteristiche di Azucena, soprattutto la tenerezza di madre e la devozione
di figlia. Certamente fornisce ottima prova di sé Giuseppe Altomare. Il giovane
baritono che interpreta il conte di Luna ha buona tecnica che mette a furtto in molti passaggi, come nell'aria Il balen del suo sorriso.Bravi anche gli altri
interpreti che completano il cast: Valeria Fisichella, Riccardo Palazzo e Alessandro Vargetto. Inappuntabile
la bacchetta del Maestro Gianna Fratta, che ha diretto l’Orchestra del
Massimo Bellini in un’esecuzione di magnifico livello e omogeneità sonora. Un
plauso va anche agli artisti del coro istruiti come sempre dal Maestro Ross
Craigmile, che in quest’opera in particolare ha dato saggio di precisione e
uniformità sia nella sezione femminile che in quella maschile.
Laura Cavallaro
IL
TROVATORE
di Giuseppe Verdi
Dramma in quattro parti
Libretto di Salvadore CammaranoGianna Fratta direttoreRenzoGiacchieri regia,scene,costumiRoss Craigmile maestro del coro
Salvatore Da Campo luci
di Giuseppe Verdi
Dramma in quattro parti
Libretto di Salvadore CammaranoGianna Fratta direttoreRenzoGiacchieri regia,scene,costumiRoss Craigmile maestro del coro
Salvatore Da Campo luci
ll
conte di LunaGiuseppe
Altomare – Enrico Marrucci (R, S1, S2)
Leonora, dama
di compagnia della Principessa d'AragonaDimitra
Theodossiou – Alessandra Rezza (R, S1, S2)
Azucena,
zingara della BiscagliaNidia
Palacios – Isabel De Paoli (R, S1, S2)
Manrico,
ufficiale del principe Urgel e presunto figlio di AzucenaPiero Giuliacci – Antonino Interisano (R, S1, S2)
Ferrando,
capitano degli armati del conte di LunaFrancesco
Palmieri
Ines, confidente
di LeonoraValeria
Fisichella
Ruiz,
soldato al seguito di Manrico - Un messoRiccardo Palazzo
Un
vecchio zingaroAlessandro
Vargetto
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO MASSIMO BELLINI
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RispondiEliminaWebsite: blogcothebanchuabiet.com chia sẻ những câu nói mỉa mai người khác hay stt một mình vẫn ổn và giải thích hiện tượng chim sẻ bay vào nhà là điềm gì.
passaggi, come nell'aria Il balen del suo sorriso?
RispondiEliminaLa maggior parte degli attori, affidandosi alla propria immaginazione per recitare, per esempio, una scena d'amore, cerca semplicemente di evocare sentimenti d'amore. Devi essere un attore di https://tantifilm.blog cinema onesto.
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