05 marzo, 2016

MARADONA E’ MEGLIO ‘E PELE’. C’è spazio per un solo sogno. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Ghione (via delle Fornaci 34). Dall’1 al 13 marzo 2016

Foto Tommaso Le Pera
Il sogno fuori, i sogni dentro. Novanta minuti decisivi, in attesa di dare il via ad un platonico riscatto cittadino, con la conquista dello scudetto del Napoli nel 1990. Novanta minuti durante i quali cinque vite si troveranno l’una di fronte all’altra in una stanza, cercando di realizzare le proprie personalissime rivincite. Al Teatro Ghione fino al 13 marzo, il binomio artistico tra Antonio Grosso e Gianni Clementi dà vita ad una commedia non commedia, nel senso che la tematica e l’impianto drammaturgico virano decisamente verso il dramma, lasciando qualche spiraglio al sorriso ma senza mai abbandonare, dalla prima all’ultima scena, una tensione di fondo quasi palpabile. 

Foto Tommaso Le Pera
Quella strana coppia che arriva in una camera d’albergo è formata dai due giovani Aitano e Regina che, ognuno col proprio vissuto, cercano un riscatto definitivo, la svolta della propria vita, trasformandosi in corrieri della droga provenienti dal Messico con il metodo degli ovuli ingeriti. Dovranno incontrare due malviventi, incaricati di recuperare il prezioso bottino per la camorra. Tra i quattro, la saltuaria presenza di Catello (Giuseppe Cantore), un bizzarro tuttofare dell’albergo. Cinque personaggi, cinque caratteri ben disegnati, cinque tentativi di uscire dai rispettivi grigiori, più o meno lecitamente. Mentre il sogno sportivo di una città si sta avverando, loro sono prigionieri delle proprie vite, come mosche in una stanza. Immobili, cristallizzati in un destino che non ne vuol sapere di svolte. Ne rimarranno schiacciati, tutti, buoni e cattivi, mentre fuori inizia la festa. Non c’è scampo dal grigiore, così ben rappresentato nella scenografia, claustrale, di Roberto Crea.

Foto Tommaso Le Pera
Continua la ricerca, da parte di Antonio Grosso, di una piena maturità drammaturgica e la collaborazione con un maestro quale Gianni Clementi non può che aiutarlo. In questo caso lo fa cambiando radicalmente il suo genere, pur mantenendo la sua tipica ironia e dopo aver fornito, nella stagione precedente, una formidabile prova d’attore nel monologo L’ipocrita, tratto dagli scritti di Vincenzo Cerami. In questo nuovo lavoro, che desta qualche piccola perplessità nel corpo narrativo, a mio parere privo di spunti sorprendenti, spiccano comunque le interpretazioni. Daniela Ioia è un’autentica rivelazione, forte nel suo ruolo e sicura in scena, Antonello Pascale e Lello Radice sono credibilissimi nelle vesti dei due camorristi, mentre Giuseppe Cantore è abile nel suo personaggio di rottura, che alleggerisce la tensione soprattutto nel secondo atto, quando i toni più cupi preannunciano la tragedia. Grosso, che si è ritagliato il personaggio più candido, ingenuo, ci conferma di essere capace di toccare qualsiasi corda. Spettacolo che spiazza e divide, quindi da vedere.

Paolo Leone


Roma, Teatro Ghione (via delle Fornaci 34) dall’1 al 13 marzo 2016
La Bilancia presenta: Antonio Grosso e Lello Radice in Maradona è meglio ‘e Pelè, di Gianni Clementi e Antonio Grosso.
Con Daniela Ioia, Antonello Pascale, Giuseppe Cantore. Scene Roberto Crea; Costumi Silvia Polidori; Luci Gigi Ascione. Regia di Paolo Triestino
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Ghione nella persona di Daniela Bendoni.

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