Milano,
Teatro della Luna. 5 e 6 marzo 2016
A Milano, al Teatro Della Luna, è transitata per
un week-end la compagnia di danze irlandesi Celtic Legends.
Qualcosa che raramente si vede in Italia: la
tradizione celtica dal punto di vista della musica e della danza. Da Riverdance, visto a Milano ormai molti
anni fa, non si è esibita a Milano nessuna compagnia di questo stile molto coinvolgente
oltre che dalla storia e dalle origini antichissime. Abbiamo avuto la fortuna
di incontrare il manager della compagnia, Eric Dessauvages, persona
disponibilissima e molto cordiale, che ci ha raccontato un po’ dello show e ci
ha aperto le porte della compagnia.
100% Made in Ireland: composta da artisti esclusivamente irlandesi, la compagnia nasce nel 2001 a Galway, nella regione del Connemara e fa del tutto dal vivo, musica e danza, il suo punto di forza. Gli irlandesi sono molto fieri della propria storia e delle proprie tradizioni, e per questo fin dalla più tenera età, 4-5 anni, nei programmi di insegnamento delle scuole statali sono già previste materie come danza, musica e lingua celtica. Per chi poi vuole dedicarsi in modo più professionale a queste arti, ci sono numerose scuole per continuare a studiare per perfezionarsi. Moltissimi sono anche i concorsi e le gare di danza, fino ad arrivare al sogno di tutti i ragazzi: i campionati mondiali, a cui possono partecipare dai 16 anni, che si svolgono ogni anno in una località diversa del pianeta. Gli anni di studio, le gare, i costumi (un abito costa 500-600 euro, essendo un pezzo unico e ricamato a mano) sono a spese della famiglia che sostiene i ragazzi che vogliono diventare danzatori. Quando sono davvero al top, allora possono lavorare in compagnie come Lord Of The Dance, Riverdance o Celtic Legends. La carriera di questa tipologia di ballerino è molto breve: a 25 anni smettono, poi fanno l’università per potersi garantire un lavoro. Lo stile, che vede il corpo muoversi solo dalla vita in giù, mentre busto e braccia sono immobili, è molto fisico, tutto salti e battute di piedi per cui è evidente che, dopo una certa età, è ben difficile reggere il ritmo.
100% Made in Ireland: composta da artisti esclusivamente irlandesi, la compagnia nasce nel 2001 a Galway, nella regione del Connemara e fa del tutto dal vivo, musica e danza, il suo punto di forza. Gli irlandesi sono molto fieri della propria storia e delle proprie tradizioni, e per questo fin dalla più tenera età, 4-5 anni, nei programmi di insegnamento delle scuole statali sono già previste materie come danza, musica e lingua celtica. Per chi poi vuole dedicarsi in modo più professionale a queste arti, ci sono numerose scuole per continuare a studiare per perfezionarsi. Moltissimi sono anche i concorsi e le gare di danza, fino ad arrivare al sogno di tutti i ragazzi: i campionati mondiali, a cui possono partecipare dai 16 anni, che si svolgono ogni anno in una località diversa del pianeta. Gli anni di studio, le gare, i costumi (un abito costa 500-600 euro, essendo un pezzo unico e ricamato a mano) sono a spese della famiglia che sostiene i ragazzi che vogliono diventare danzatori. Quando sono davvero al top, allora possono lavorare in compagnie come Lord Of The Dance, Riverdance o Celtic Legends. La carriera di questa tipologia di ballerino è molto breve: a 25 anni smettono, poi fanno l’università per potersi garantire un lavoro. Lo stile, che vede il corpo muoversi solo dalla vita in giù, mentre busto e braccia sono immobili, è molto fisico, tutto salti e battute di piedi per cui è evidente che, dopo una certa età, è ben difficile reggere il ritmo.
I Celtic Legends arrivano a Milano con sei
musicisti fenomenali e dodici ballerini, tutti molto giovani. A metà
pomeriggio, intanto che i musicisti effettuano il sound check per trovare l’acustica
giusta, i danzatori si scaldano dietro le quinte ed è un bel concerto di rumore
di piedi. Solo successivamente i danzatori effettuano la prova palco delle
coreografie di Jacintha Sharpe sotto l’occhio vigile dell’assistente, Kathy.
Jacintha è in Francia con un'altra parte della compagnia. Eric ci dice che il
coreografo non è stabile ma che, quando non riesce più a dare un’impronta di
novità, a creare uno show innovativo, allora è il momento in cui viene
sostituito. E’ curioso vedere i danzatori vestiti in qualche modo, alcuni addirittura
con le scarpe da ginnastica, provare parti dello spettacolo. Poi un po’ di
riposo, il trucco e… Sipario.
Due ore di pura magia: i musicisti sono
estremamente coinvolgenti, assolutamente fantastici ed arrivano al pubblico con
la loro energia e la loro passione per quello che stanno facendo: è palese che
sono i primi a divertirsi, ed è la cosa fondamentale perché solo così si può
trasmettere al pubblico qualcosa. I danzatori sono impeccabili, non sempre
sorridenti, ma la tecnica è talmente complessa, i passi così veloci che forse la
concentrazione ha il meglio sull’interpretazione. Lo show alterna un brano solo
suonato, compresi alcuni assoli dei musicisti, e uno anche danzato. Chitarra,
violino, uilleann pipe, fisarmonica, banjo e uno strano tamburo fanno vibrare
le sedie degli spettatori del Teatro della Luna. I ballerini si cambiano per
ogni pezzo, esibendo vestiti bellissimi con il verde, il colore nazionale
irlandese, che la fa da padrone.
Un popolo di soli quattro milioni e mezzo
circa di abitanti, ma con carattere da vendere: forti, tenaci, orgogliosi,
hanno passato per secoli qualsiasi tipo di avversità; lo spirito indomito che
li caratterizza dai tempi dei Romani si rivela molto chiaramente anche nella
sua musica e nella sua danza. Noi italiani, che facciamo di tutto per non
preservare la nostra cultura, abbiamo molto da imparare. Assolutamente da
vedere.
Chiara
Pedretti
Teatro
della Luna
Via
G. Di Vittorio – Assago (MI)
5
marzo 2016 ore 21, 6 marzo ore 16.00
www.teatrodellaluna.com
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