Teatro Toniolo, Mestre (VE).
Dal 18 al 20 marzo 2016
Capolavoro scritto da
Goldoni tra il 1759 e il 1760 per il Teatro di San Luca, I rusteghi prelude a una nuova fase creativa che vede affievolirsi
gli elogi al mondo borghese, prima celebrato nella figura del generoso Pantalone.
Da un lato il mercante Lunardo, capobanda di quattro laudatores temporis acti che, spinti da ideali di compostezza,
rigore e autorità padronale, angustiano mogli e figli. Dall’altro i familiari che
scalpitano dentro la prigione costruita dall’ordine rustego, sopraffatti da continui rimproveri e mortificazioni. Tale
modello si sgretolerà eccezionalmente grazie all’intervento di Felice, donna
dalla spiccata oratoria. Da poeta che era l’autore, la lingua veneziana trova
qui massimo splendore e, oltre a costruire occasioni d’ilarità, diventa
elemento caratterizzante dei personaggi, ognuno col suo intercalare. Quello che
stupisce è l’attualità delle sentenze selvadeghe,
non dissimili da quelle che l’orecchio esperto carpisce oggi al bacaro, al mercà o al caffè, a testimoniare quanto in tre secoli la mentalità
isolana non si sia aperta ai cambiamenti sociali.
Giuseppe
Emiliani confeziona uno spettacolo tradizionale, senza alcun
intento innovativo, atteggiamento plausibile dato che Goldoni offre già tutti
gli elementi perché la commedia funzioni. Emiliani lavora con una compagnia
omogenea che, rispetto alla recita vista al Teatro Goldoni lo scorso febbraio, ha
superato problemi di coesione e ritmo. Le scene di Federico Cautero si adattano perfettamente al palcoscenico del
Toniolo. Pannelli e tende scorrevoli giocano sul contrasto tra verticalità e
orizzontalità, aprendo e chiudendo ambienti ora angusti ora ariosi, illuminati con
suggestive tinte tiepolesche da Enrico
Berardi. Preziosi e in stile i costumi di Stefano Nicolao, volti a creare rimandi cromatici tra le coppie.
Eleganti le musiche di Massimiliano
Forza e gli arrangiamenti di Fabio
Valdemarin.
Tra i rusteghi Giancarlo Previati si prodiga in un ottimo Lunardo, seguito dal
misogino Simon di Piergiorgio Fasolo
e dal Cancian di Alessandro Albertin,
voce stentorea e muso duro. Costretto in pose affettate il conte cicisbeo di Michele Maccagno. Alberto Fasoli è un Maurizio accademico e Francesco Wolf un Filippetto ingenuo. Margherita Mannino, vegnimo a
dire el merito, deve ritenersi soddisfatta perché la sua Lucietta è la
miglior interpretazione femminile. Mannino vanta un’ottima dizione, un volume
perfetto che evita di perdere qualsiasi battuta e una gestualità ben studiata,
elementi che convergono perfettamente nella fanciulla al limitare tra
l’adolescenza e l’età adulta. La Marina di Maria
Grazia Mandruzzato è ferina, sottile e tagliente, la classica zia. A Cecilia La Monaca l’ardua parte di
Margarita, moglie di Lunardo, nel complesso ben sostenuta. Veniamo a Felice,
personaggio chiave qui interpretato da Stefania
Felicioli, attrice dalla lunga carriera goldoniana. La compostezza e
l’autorità non le mancano, esaltate dal costume in argento a sguazzo (d’altronde
è una cittadina, ceto superiore a quello mercantile), e anche il recitato si è
fatto più serrato, adulto e convincente rispetto alla scorsa occasione.
Risate a scena aperta
e applausi entusiasti da parte del nutrito pubblico.
Luca Benvenuti
I rusteghi
di Carlo Goldoni
Personaggi e interpreti:
Canciano, cittadino:
Alessandro Albertin
Felice, moglie di Canciano:
Stefania Felicioli
Il conte Riccardo: Michele
Maccagno
Lunardo, mercante: Giancarlo
Previati
Margarita, moglie di Lunardo
in seconde nozze: Cecilia La Monaca
Lucietta, figliuola di
Lunardo del primo letto: Margherita Mannino
Simon, mercante: Piergiorgio
Fasolo
Marina, moglie di Simon:
Maria Grazia Mandruzzato
Maurizio, cognato di Marina:
Alberto Fasoli
Filippetto, figliuolo di
Maurizio: Francesco Wolf
Regia: Giuseppe Emiliani
Scenografie: Federico
Cautero
Costumi: Stefano Nicolao
Disegno luci: Enrico Berardi
Musiche: Massimiliano Forza
Arrangiamenti: Fabio
Valdemarin
Produzione: Teatro Stabile
del Veneto-Teatro Nazionale
Grazie per le informazioni .
RispondiEliminaThere are thousands of aspiring actors who are well prepared and able to perform in a professional manner.
RispondiEliminaThanks for sharing, nice post! Post really provice useful information!
RispondiEliminaAn Thái Sơn với website anthaison.vn chuyên sản phẩm máy đưa võng hay máy đưa võng tự động tốt cho bé là địa chỉ bán máy đưa võng giá rẻ tại TP.HCM và giúp bạn tìm máy đưa võng loại nào tốt hiện nay.
Lunardo, mercante: Giancarlo Previati
RispondiEliminaMargarita, moglie di Lunardo in seconde nozze: Cecilia La Monaca
Lucietta, figliuola di Lunardo del primo letto: Margherita Mannino
Simon, mercante: Piergiorgio Fasolo
Marina, moglie di Simon: Maria Grazia Mandruzzato
Maurizio, cognato di Marina: Alberto Fasoli
Filippetto, figliuolo di Maurizio: Francesco Wolf
Chiunque può empatizzare con le sofferenze del proprio amico, ma solo una natura straordinariamente delicata può farlo. È esattamente la stessa cosa per gli attori del cinema https://cineblog01.casa e del teatro.
RispondiElimina