Roma, Teatro dell’Orologio
(Via dei Filippini 17/A). Fino al 13 marzo 2016
E’ il mondo dei
penultimi, quelli che ancora un tetto ce l’hanno, l’ambiente in cui si svolge
la nuova, interessante commedia del promettente Andrea Bizzarri, giovane autore
e regista di Siamo tutti buoni, in
scena al Teatro dell’Orologio fino al 13 marzo. Dopo il grande successo
del precedente lavoro, Viva la guerra,
stavolta la sua Compagnia Readarto affronta, abbozzando un sorriso, dinamiche
sporche, contemporanee, che si muovono e si nutrono delle nuove povertà, del
disagio degli immigrati ma anche di quello interno ad una società sotterranea,
appena velata da un perbenismo di facciata.
Quest’ultimo è perfettamente incarnato dal personaggio interpretato dal bravissimo Antonio Conte, esperienza da vendere, un piccolo boss di periferia dedito agli intrallazzi tra videopoker, abusi edilizi e contraffazioni di documenti con l’aiuto di un esercito di “amici utili” in ogni campo. Sprezzante verso gli immigrati ma tanto devoto alla Madonna. Un mondo sotterraneo come lo squallido garage in cui si svolge l’intera pièce, dove abita la giovane rumena Elèna (una sempre brillante Alida Sacoor), ufficialmente inesistente agli occhi del mondo perbene, tanto da non essere mai chiamata per nome dagli altri personaggi. Nella penombra esistenziale ben rappresentata dalle scene di Sandro Ippolito, la vita dei penultimi va avanti in una grigia routine, finchè l’arrivo inaspettato del fidanzato della ragazza (Matteo Montaperto) giungerà a far precipitare il precario equilibrio, fino al drammatico epilogo. Commedia amara e realistica, dal titolo chiaramente provocatorio, perché nessuno è buono e totalmente pulito in questa pièce, né gli sfruttatori, né gli sfruttati, né tantomeno le figure di contorno, colpevoli di accettare come normale tutto quello squallore. La luce che saltuariamente filtra in quel garage sotterraneo, non sortisce alcun effetto e tutti rimangono nella penombra di un’esistenza senza speranze e ricca soltanto di solitudini.
Quest’ultimo è perfettamente incarnato dal personaggio interpretato dal bravissimo Antonio Conte, esperienza da vendere, un piccolo boss di periferia dedito agli intrallazzi tra videopoker, abusi edilizi e contraffazioni di documenti con l’aiuto di un esercito di “amici utili” in ogni campo. Sprezzante verso gli immigrati ma tanto devoto alla Madonna. Un mondo sotterraneo come lo squallido garage in cui si svolge l’intera pièce, dove abita la giovane rumena Elèna (una sempre brillante Alida Sacoor), ufficialmente inesistente agli occhi del mondo perbene, tanto da non essere mai chiamata per nome dagli altri personaggi. Nella penombra esistenziale ben rappresentata dalle scene di Sandro Ippolito, la vita dei penultimi va avanti in una grigia routine, finchè l’arrivo inaspettato del fidanzato della ragazza (Matteo Montaperto) giungerà a far precipitare il precario equilibrio, fino al drammatico epilogo. Commedia amara e realistica, dal titolo chiaramente provocatorio, perché nessuno è buono e totalmente pulito in questa pièce, né gli sfruttatori, né gli sfruttati, né tantomeno le figure di contorno, colpevoli di accettare come normale tutto quello squallore. La luce che saltuariamente filtra in quel garage sotterraneo, non sortisce alcun effetto e tutti rimangono nella penombra di un’esistenza senza speranze e ricca soltanto di solitudini.
Andrea Bizzarri dirige e disegna con cura i
suoi personaggi, alcuni dei quali particolarmente riusciti, come il figlio del
boss (Riccardo Giacomini), oltre ai due tuttofare interpretati da Guido Goitre
e Valerio di Tella, ma stavolta lo spettacolo non convince pienamente. A tratti
piuttosto confusionario, anche per un eccesso di movimenti scenici, sicuramente
prolisso in altri frangenti, dove i dialoghi e le situazioni si fanno
fastidiosamente ripetitive, necessita di molto lavoro per avvicinarsi
all’armonia della precedente pièce. Ma la stoffa c’è, sia registica che
attoriale, e merita fiducia.
Paolo
Leone
Readarto Officine Artistiche
presenta:
Siamo tutti buoni, scritto e
diretto da Andrea Bizzarri.
Con: Antonio Conte, Alida
Sacoor, Guido Goitre, Matteo Montaperto, Valerio Di Tella e Riccardo Giacomini.
Scene di Sandro Ippolito; Costumi di Lucia Mirabile; foto di scena di Emanuele
Bianchi.
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