01 marzo, 2016

“TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE” ALL’ITALIANA. Di Chiara Pedretti


Teatro Nuovo, Milano. Fino al 13 marzo 2016

E’ in scena a Milano, al Teatro Nuovo, il musical Tutti Insieme Appassionatamente, diretto da Massimo Romeo Piparo, con protagonisti Vittoria Belvedere e Luca Ward.

Difficile che se si parla di musical non si parli di Broadway: è infatti nella capitale della forma d’arte made in USA che nasce nel 1959 anche The Sound Of Music, titolo originale di Tutti Insieme Appassionatamente; con musiche di Richard Rodgers e testi di Oscar Hammerstein II, due colonne del musical americano, e che prende spunto dalle memorie di Maria Augusta Trapp, The Story of the Trapp Family Singers. Molte delle canzoni del musical sono divenute dei successi internazionali, come The Sound of Music, Edelweiss e Do-Re-Mi.
La vicenda ha luogo nell’Austria del 1938, poco prima dall’invasione nazista. Maria è un’orfana allevata in un convento e sta per diventare suora; le consorelle, però, hanno seri dubbi sulla sua reale vocazione, visto che ama anche cantare, ballare ed è troppo vivace ed indisciplinata. Per metterla alla prova, la Madre Superiora decide di impiegarla per un’estate fuori dal convento, inviandola come governante presso la famiglia di un ufficiale della Marina Imperiale Austriaca, il Comandante Georg Von Trapp, rimasto vedovo con sette figli, cinque femmine e due maschi: Liesl, Friedrich, Louisa, Kurt, Brigitta, Martha e Gretl. Come con tutte le precedenti governanti, i ragazzi dimostrano inizialmente, per partito preso, ostilità nei confronti di Maria che, con dolcezza e pazienza, riesce a trovare un canale di comunicazione ed a stabilire un bellissimo rapporto con tutti loro: complici le frequenti assenze del Comandante, insegna loro a cantare, a correre e giocare, insomma a fare i bambini, cosa che il padre aveva sempre proibito, sottoponendoli invece ad un duro regime di disciplina come fossero dei suoi soldati. Durante uno dei suoi ritorni a casa il Comandante rimane scandalizzato all’idea che i suoi figli si comportino come selvaggi, corrano, giochino e si dedichino ad attività inutili come la musica: prima ordina a Maria di andarsene, poi però le voci dei suoi figli gli ricordano tanto la moglie, amante del canto: cambia idea e Maria può restare. Il Comandante però ha portato con sé la sua futura sposa, la baronessa Elsa Schraeder, perchè conosca la famiglia: durante un ballo per presentare la fidanzata, Georg balla però con Maria; la baronessa, intanto, avendo intuito l’interesse reciproco dei due, riesce a manipolare Maria fino a farle abbandonare la famiglia e tornare in convento. La Madre Superiora, resasi nel frattempo conto che Maria è innamorata del Comandante, la convince a tornare sui suoi passi: Maria fa quindi ritorno e la baronessa, vedendosi sconfitta, decide di porre fine lei stessa al suo fidanzamento con il Comandante. Maria ed il Comandante si sposano ma durante la luna di miele l’Austria viene invasa dai nazisti: Georg riceve l’ordine di rientrare e servire la marina tedesca, ma le sue idee antinaziste fano sì che organizzi invece la fuga della famiglia nella neutrale Svizzera; tradito però dal suo maggiordomo, per salvarsi, il Comandante partecipa con tutta la famiglia ad un festival canoro: i Von Trapp conquistano giuria e pubblico con il brano Edelweiss. Vincono, ma scappano prima di ritirare il premio e si rifugiano prima nel convento di Maria, poi, grazie all’aiuto delle suore, riescono finalmente a fuggire in Svizzera.
Al grande pubblico è noto il bellissimo film Premio Oscar del 1965, con Julie Andrews, irraggiungibile nel ruolo di Maria, e Christopher Plummer in quello di Georg. Per questa versione teatrale italiana sono stati scelti, forse per invogliare di più il pubblico, due volti noti della televisione per interpretare i protagonisti: Vittoria Belvedere è una Maria azzeccata, sia dal punto di vista fisico, che da quello della recitazione e della presenza scenica, veramente ottime; peccato che il personaggio richieda anche notevoli doti canore che, purtroppo, non sono proprio sue… Canto a parte, contando l’icona Julie Andrews, è decisamente piacevole nel ruolo. Luca Ward è un Comandante Von Trapp perfetto: austero, severo, con una voce meravigliosamente profonda. Non per altro è uno dei migliori doppiatori italiani, diventato attore solo in un secondo momento e quasi sempre in ruoli da cattivo; ha doppiato praticamente tutti: Russell Crowe, Keanu Reeves, Hugh Grant, Pierce Brosnan, Antonio Banderas, Kevin Costner, Kevin Bacon, Alec Baldwin, Viggo Mortensen, Steven Seagal... Chiaramente a suo agio nel ruolo e sul palco, dimostra anche una bella intesa con la Belvedere, dovuta forse anche all’aver già lavorato insieme in My Fair Lady, sempre per la regia di Massimo Piparo. Deliziosi i sette figli, Rachele Pacifici (Liesl), Daniela Simula (Brigitta), Claudia Mangin (Martha), Alessandro Di Giovanni (Friedrich), Zoe Nochi (Louisa), Alessandro Orfini (Kurt) e la piccola Eleonora Setzu (Gretl). Completano il cast dei personaggi principali Giulio Farnese (Max), Sabrina Marciano (Baronessa Schracher) e Tia Architto (Madre Superiora).
La regia di Massimo Piparo, come sempre, è ottima: veloce, dinamica, patisce un po’ forse il palco del Teatro Nuovo che risulta un po’ troppo piccolo. Dopo, fra gli altri, Evita, Tommy, Alta Società, Hairspray, Jesus Christ Superstar, My Fair Lady, ecco un altro centro per Piparo. Emanuele Friello dirige la parte musicale, con voci belle e intense, specialmente le suore. Belle ma molto imponenti le scene di Teresa Caruso, nella norma i costumi di Cecilia Betona, praticamente inesistenti le coreografie di Roberto Croce: il musical originale è molto puù danzato, qui si è scelto di fare una versione all’italiana, dove il canto la fa da padrone. Da vedere.

Chiara Pedretti


Teatro Nuovo
Piazza San Babila, Milano
Dal 17 febbraio al 13 marzo, ore 20.45 –Sabato ore 15.30 e 20.45- Domenica ore 15.30
Biglietti da EUR 49,50 a EUR 59,50

www.teatronuovo.it

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